Tante le difficoltà di viaggio per i giovanissimi, tra disposizioni anticovid e coprifuoco (come a Mikonos). Quest'anno però sono tornati i campi scout.
Pronti sempre a dare una mano, oggi sono pronti a partire. Dopo un'estate 2020 di digiuno, gli scout tornano ai loro campi, in montagna e nella natura. Il clan del Vicenza 1 Agesci, ad esempio è già in Toscana, in sella alla bici; c'è anche il tandem, così nessuno resta indietro, per un camp mobile ma inclusivo. Di nuovo a piantare picchetti e alzare tende, ma non come un tempo. Protocolli anticovid alla mano e tamponi: la squadriglia deve diventare una bolla.
L'anno è trascorso peraltro, su scala nazionale, con un incremento delle iscrizioni, intorno al 10%. Complici, probabilmente, la riscoperta della vita all'aria aperta post lockdown e la necessità di tornare a costruire relazioni, senza tablet di mezzo: proprio i lupetti, i bambini più piccoli, hanno visto il maggiore incremento. Nella provincia di Vicenza sono circa 5mila i ragazzi che stanno preparando zaini e gamelle. Pur affrontando uno scenario completamente stravolto. A partire dall'oggetto un po' simbolo: la tenda. Quella da 8 ospiterà 3 scout; in quella da 3 si starà da soli. L'altro caposaldo: la preparazione e condivisione del pasto. Niente più pranzi in assembramento, ma si va a tavola ben distanziati. E al fuoco – quest'anno – solo i capi: addio alla preparazione dei pasti in autonomia. Ma innanzitutto, i gruppi si sono organizzati per il doppio tampone: prima di partire e prima di rientrare; alto il tasso di vaccinati, sia tra gli educatori, ma pure tra i ragazzi. In ogni caso, nonostante i tamponi e il vaccino, il protocollo resta ferreo: igienizzazione mani, mascherine, distanziamento.

nr. 30 anno XXVI del 25 luglio 2021