NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Interventi

Per uscire dal guado

di Mario Giulianati
9 marzo 2013

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Interventi

Per uscire dal guado

 

GRILLO_E_BERSANI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il gioco, chiamiamolo pure così ma non è certamente un gioco da ragazzini, si sta facendo non solo duro ma anche alquanto ingarbugliato- L’on Bersani, il presunto vincitore di questa tornata elettorale, continua a proporre all’autentico vincitore delle elezioni, una poltrona da presidente di una delle due Camere, giocando quindi alla maniera antica. Quello che pare non abbia compreso è che il Movimento 5 stelle, e il suo capo, vorrebbero giocare una partita regolamentata da norme nuove, anzi nuovissime, (tanto nuove che non sono ancora state scritte e tanto meno approvate dall’organismo che le ZANETTIN (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)dovrebbe applicare) almeno per quanto riguarda la Repubblica italiana. Dal PD si insiste per un governo, o comunque una intesa con il M5S, e anche dalla base del Movimento giunge un forte messaggio in questo senso. Una giovane sostenitrice del M5S manda un appello in rete che invita Grillo a disegnare un programma che sia alla base di una stagione di governo svolta assieme al PD di Bersani e lo fa con toni accorati e, a mio avviso, sinceramente diretti ad affrontare con serietà di intenti il problema della governabilità. Pare che abbia raccolto più di 90.000 adesioni. Però, e spero che la giovane signora, Viola, non me ne voglia, ma anche questa è ancora una partita giocata con regole del passato. Due leader si accordano, si dividono le responsabilità, che in Parlamento e al Governo significano anche poltrone, si fissano degli obiettivi e delle priorità, ma il sistema è esattamente quello di cinquanta, trenta, venti anni or sono. Il rinominato prossimo senatore avv. Pierantonio Zanettin propone (Giornale di Vicenza): “Secondo me bisogna provare a trovare delle intese allargate”. A parte il fatto che non spiega quanto allargate debbano essere queste intese, la proposta ricalca metodi del passato che non dico siano un male di per se stessi ma non mi sembra siano tali da attrarre la disponibilità non solo del M5S ma nemmeno del PD. Insomma, a mio parere, o il gesto-proposta è tale da dimostrare che la lezione è stata compresa ed appresa, oppure la spina nel fianco del parlamento e quindi del Paese intero, non la si toglie proprio. Credo che ogni ipotesi di questo genere possa trovare una sua collocazione attiva solo se a monte viene posta in evidenza la dimostrazione della precisa volontà di cambiare. Non solo con un programma più o meno incisivo ma comunque appetibile e interessante per il bene del Paese, ma anche affidandolo a soggetti che consentano al cittadino italiano di credere che si stia veramente e concretamente girando pagina. Senza fare nomi e nemmeno cognomi credo che l’attesa sia quella che dovrebbe far si che una serie di personaggi, al di la delle loro benemerenze, facciano un passo indietro e lascino, senza briglie sul collo e senza telecomandi, altri soggetti a tentare di aiutarci ad uscire dal guado.

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