NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un po’ di patriottismo non guasta

di Mario Giulianati
9 marzo 2013

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Interventi

bandiera (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Leggo su Il Giornale di Vicenza una frase, virgolettata, del neo prossimo futuro deputato Federico Ginato, che recita: “D’Alema non ha ancora capito che in parlamento non c’è più e che non tornerà GINATO (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)nemmeno al governo. C’è una nuova generazione di parlamentari che glielo farà capire molto presto”. È vero che Massimo D’Alema non siederà in Parlamento, ma mi sembra che una espressione così cruda non sia adeguata né alla storia di D’Alema, che non è cosa di poco conto, ne alla dimensione politica, che almeno per ora è cosa discretamente modesta, del neo prossimo futuro deputato. Che una generazione scalpiti per prendere il posto dei suoi maggiori, è cosa del tutto normale, comprensibile e rientra nella logica della lotta per la affermazione individuale e di gruppo. Ma, visto come sono andate le vicende elettorali, considerando ancheDALEMA (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) che alcune elezioni si sono svolte con il così detto “porcellum”, un po’ di buon gusto non farebbe male. Più che “eletti”, cioè scelti da un elettorato durante una reale e democratica competizione, oggi si deve parlare di ”nominati”, che sono il più delle volte privi di esperienza non sempre sopportati da un autentico “sogno” politico. Così come trovo esteticamente non accettabile una frase, sempre virgolettata sul Giornale di Vicenza, della neo prossima futura deputata avv.to Alessandra Moretti, quando dichiara, in riferimento ad una eventuale alleanza governativa con il PDL: “Non possiamo fare una alleanza con il nostro peggior nemico”. Frase da vecchia prima repubblica, anzi da vecchia malata prima repubblica. In un paese civile, democraticamente avanzato, la parola “nemici” non è accettabile e non va usata. Fa sorgere il dubbio che non si sappia riconoscere il confine tra la competizione politica, più che legittima e utile, e l’esasperazione di un confronto ridotto a puro scontro. Con molta probabilità sono espressioni nate in momenti di alta, comprensibile, tensione emotiva da sostituire rapidamente con un atteggiamento di rispetto per tutti. Anche per gli avversari e, naturalmente, anche per i compagni di partito. Quello che dovrebbero fare, queste nuove leve parlamentari, i Ginato e le Moretti di qualsiasi partito, proprio perché nuove e senza tema di ritrovarsi scheletri negli armadi, è DE_BORTOLI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)proprio quello di superare lo steccato del concetto di “nemico” per dialogare, costruttivamente con altre realtà nuove, e magari anche meno nuove ma aperte e sensibili al bene del Paese, a qualsiasi parte appartengano, con l’unico scopo di mettere “…gli interessi generali davanti a tutto, prima dei destini personali di un leader, di una segreteria, del futuro di un partito, dell'identità e della purezza di una tradizione politica”. Come ci dice. saggiamente, De Bortoli su Il Corriere della Sera. Insomma un poco di “patriottismo” inteso come il bene per la patria, non dovrebbe mancare in tempi come quelli che stiamo vivendo.

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