NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Fare e disfare è solo un costo, pubblico

di Mario Giulianati
9 novembre 2013

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Interventi

Leggo su Il Giornale di Vicenza un articolo, a firma della giornalista Cistina Troncia e mi limito a riportarne una sola frase che è, a mio avviso, emblematica di una situazione che ormai, per gran merito proprio del Giornale di Vicenza, è sotto gli occhi di tutti i vicentini. Si potrebbe coniare un nuovo motto per la Città del Palladio ricordando un antico detto popolare “fare e disfare è tutto lavorare” ma dove porti tutto ciò non si sa bene salvo che ti lascia l’impressione che da qualche parte le cose si NICOLAI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)raccontano molto bene (cioè con tanto “rumore per nulla”) e da qualche altra parte non funzionano affatto con perdita di tempo e di denaro. La frase che riporto è la seguente “Tutto da rifare. Non c'è nemmeno il tempo di tagliare il nastro che gli impianti sportivi di viale Ferrarin devono tornare nuovamente sotto i ferri. Dovrebbero essere il fiore all'occhiello dell'amministrazione comunale, ma si stanno rivelando una fonte inesauribile di “grane”.L’assessore alla formazione, Umberto Nicolai, appare piuttosto perplesso e ricorda che “Una cosa è certa: chi ha fatto il lavoro sul pavimento ne risponderà”. L’episodio relativo agli impianti sportivi mi serve solo per far memoria di quanto è accaduto sulle strade vicentine da quando è stato letteralmente spalmato il famoso, e ormai fumoso, tesoretto sugli asfalti per ritrovarci poi costantemente innanzi a busche e a dissesti di ogni genere e sempre conditi dalla frase, pressappoco, chi sbaglia paga ecc. L’assessore Nicolai è solo una delle vittime di questo andazzo. La responsabilità BALBI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)caso mai è degli assessori ai lavori pubblici che si sono succeduti. Mi pare che per il passato recente ad occuparsi di questo fosse l’arc.to Tosetto e che ora la faccenda dipenda dall’Assessore avv.to Cristina Balbi, ma a fianco degli assessori ci sono altre figure, quelli che dovrebbero garantire il buon risultato delle operazioni intraprese dagli Amministratori, i dirigenti dei settori. Oppure, a fronte delle loro indennità e premi di fine anno, non hanno alcuna responsabilità? Giorni fa, sul Giornale di Vicenza è apparsa una lettera da un titolo inquietante ma molto realistico, titolo e contenuto della lettera, a firma questa di una personalità significativa della storia di Vicenza, l’avv. Mariano Galla. La lettera titola "Speriamo che il ponte Furo crolli". Evidentemente è una provocazione ma tocca il tasto giusto. E l’avv.to Galla precisa, in riferimento al Ponte Furo e al Ponte delle Barche, ma io aggiungo che vale anche per il Ponte Pusterla pur rappresentando una storia del fare e disfare diversa, che in riferimento alla situazione di ponte Furo (e ponte delle Barche) nel quale si ACHILLE_VARIATI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)apprende che il Comune continua ad attribuire la causa del pericoloso degrado strutturale all'alluvione del 2010”. Lo crede l’avvocato e lo credo anch’io, gran parte dei guai dei ponti ricordati nella lettera dipendono proprio da un eccesso, che ho avuto più volte l’occasione di verificare, di mezzi pesanti che li utilizzano – E qui si ritorna a bomba: chi esercita preventivamente il controllo delle situazioni che causano i problemi denunciati e ancora, chi verifica che i lavori assegnati ad aziende pubbliche e private siano eseguiti a regola d’arte e non solo per dimostrare quanto brava è la Giunta Comunale? Un cenno, anzi un interrogativo, relativo al Ponte Pusterla: perché non viene stesa una chiara e inconfutabile, comprensibile anche agli sprovveduti, scheda illustrante tutto, ma proprio tutto, l’iter operativo(compreso il vero autentico indiscutibile motivo del taglio di un albero che, in origine pericolante non era) della messa in sicurezza, a singhiozzo, del ponte portandola a conoscenza dei vicentini che, per quanto ne so, di perplessità e dubbi ne hanno alquanti? Il Sindaco Variati, sempre sul Giornale di Vicenza, rilascia una dichiarazione, letta e sentita anche in anni passati ma che pare proprio non abbia avuto alcun seguito, che recita “…….voglio capire di chi siano le responsabilità. La colpa o è del progettista o della ditta che ha svolto l'intervento o addirittura del direttore lavori che ha il compito di vegliare o contestare cose che non vanno. Se qualcuno tra queste tre entità su questi lavori, come su altri, non ha fatto il proprio dovere ne dovrà rispondere». E prosegue «Mi rivolgo non solo a chi svolge un lavoro ma anche a chi deve vegliare ed è pagato per sorvegliare. I lavori vanno fatti bene, perché io mi sento il primo responsabile». Ma pare proprio che della infinita sequela di lavori andati storti, tra la prima e la seconda sua legislatura, il sindaco non si sia mai sentito responsabile e tanto meno il suo esecutivo ma non pare nemmeno che alcun dirigente, in questo settore come in altri, abbia mai pagato il conto di errori fatti e, a volte, rifatti.



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