NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Interventi

La notte buia del 31 dicembre 2013

di Mario Giulianati
11 gennaio 2014

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Interventi

La notte buia del 31 dicembre 2013

 

Buia la notte, abbandonata la antica città ad un destino di solitudine. Le allegre brigate non si vedono e ne si odono. Lontano dal cuore della Bellissima si accendono fuochi e rumoreggiano in cielo botti timorosi. BULGARINI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Le multe. Trascorre la notte del 31 dicembre 2013 in una piazza dove si inseguono lente fiammate rossastre, tra torve travi che spezzano l’eleganza dell’arco serliano voluto dal sommo Palladio, dove un patetico albero natalizio tenta invano di rinnovare i fasti delle città del nord. Una notte buia, messaggio chiaro di una Amministrazione che del rumore ha fatto la ragione palese del suo esistere. Ora il borsellino è vuoto, si dice, e quindi quei pochi denari rimasti vadano al sociale. E quei tanti soldini spalmati sul nulla per anni, dove sono RUCCO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)andati a finire? – Il Consigliere Francesco Rucco attacca la Giunta e dice(Giornale di Vicenza): «Abbiamo atteso invano la fine dell'anno 2013 con la speranza che la giunta Variati facesse il regalo tanto atteso quanto annunciato alla città di Vicenza, dopo aver proposto l'idea fallimentare del Festival delle luci in centro storico. Tuttavia così non è stato. Non solo l'assessore alla crescita (proprio così) Bulgarini, in occasione dell'ultimo consiglio comunale, ha rilanciato il Festival delle luci, promettendo di riproporlo per l'anno prossimo, ma è stata inoltre negata ogni possibilità ai vicentini di festeggiare il Capodanno in piazza dei Signori, come tradizione vuole e come accaduto in tutte le piazze degli altri capoluoghi veneti». Sbaglia il Consigliere Rucco a prendere cappello. Una volta tanto la Amministrazione ha mostrato esattamente quello che è stata per tanti anni e che si ripromette di essere anche per il prossimo anno: rumore. Non certo bellezza, tanto che l’Assessore Vicesindaco dott. Jacopo Bulgarini D’Elci ci ripromette un altro fine anno, 2014, cimiteriale. A luci rosse. Brillassero almeno questi lugubri rossastri fanali. Ma così non è. È rosso cupo, privo di allegria, incute tristezza, ingenera timore. Incertezza. Mestizia. Demoralizza il viandante solitario. Certo, viviamo in un momento difficile, l’austerità è d’obbligo, una amministrazione seria e attenta non getta il denaro in fasci di luce, in caroselli colorati. No, non lo fa, la notte di capodanno. Per tutti gli altri 365 giorni magari si. Sotto forme diverse. Ma la notte della festa del mondo, dove ogni città, ogni paese, ogni nazione – salvo una (“Niente feste invece in Arabia Saudita, dove le autorità religiose hanno vietato ogni celebrazione per il nuovo anno” Il Messaggero).- ha festeggiato l’arrivo del 2014 con canti e luci, fuochi e speranza. No. La piazza dei Signori lanciava il suo messaggio di afflizione. A Napoli si dice, in napoletano naturalmente che suon assai meglio che in italiano “più buia è la notte più l'alba è vicina”. Diciamolo anche noi, vicentini. Per mia memoria riporto una dichiarazione dell’assessore alla crescita (di che cosa non si sa) ripresa dal Giornale di Vicenza “La regia è di Jacopo Bulgarini d'Elci. «Si tratta di modificare il concetto di luminarie. Quest'anno non ci saranno le luci che correranno sopra la testa dei vicentini. Abbiamo pensato di realizzare un vero e proprio festival luminoso. E il colore di riferimento sarà il rosso. Il motivo? Vogliamo fornire un'attrattiva per tutti i turisti e i visitatori che vengono da fuori città».

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