NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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La nuova grande Bertoliana

di Mario Giulianati
11 gennaio 2014

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Interventi

bertoliana (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Si riapre il discorso della “nuova grande Bertoliana”. Alcuni giorni addietro il Giornale di Vicenza dedicava ampio spazio ad una problematica che da molti anni agita il mondo culturale vicentino e investe direttamente la Amministrazione Comunale oltre, naturalmente, la stessa Biblioteca Civica Bertoliana. L’aver riproposto alla attenzione di Vicenza, e presumo dell’intera provincia vicentina, il tema degli spazi indispensabili alla Biblioteca è un fatto indiscutibilmente positivo. Risolverlo è un fatto altrettanto indiscutibilmente più complesso. Non è, come già accennato, un problema di oggi, tutt’altro, ma un problema che esiste da molto tempo e Hullweck (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)che in parte era stato affrontato ai tempi della Amministrazione Enrico Hüllweck e in parte risolto, vedi il restauro di Palazzo Cordellina, per merito di un straordinario contributo elargito dalla Fondazione Cariverona. Dall’inizio degli anni 2000 si era definitala necessità che in luogo delle scuole Giuriolo, sorgesse la “macchina” moderna della Bertoliana. Anzi a fianco del progetto di restauro di Palazzo Cordellina era stata avviata una ricognizione planivolumetrica della stessa scuola media Giuriolo per verificarne la potenzialità in caso di un suo utilizzo, appunto, per la macchina moderna della Bertoliana. Cioè per ospitarvi, oltre la pubblica lettura, i depositi librari, gli spazi per la libreria aperta, i ristori ecc. – Nell’ipotesi complessiva rimaneva in forse l’utilizzo di Palazzo Costantini mentre Palazzo San Giacomo, ricomposto alla fine l’intero impianto dell’antico convento con la riapertura del passaggio diretto con la chiesa di San Giacomo, nelle intenzioni della Amministrazione doveva essere consegnato agli studiosi e ricercatori, mantenendo il carattere di Biblioteca di Conservazione, naturalmente adeguatamente restaurata e attrezzata. Le vicende politico-ammnistrative e la crisi economica fecero si che solo Palazzo Cordellina fosse restaurato, seppur con qualche elemento di incompletezza e che il rimanente venisse affidato, nel futuro, alla VARIATI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)speranza. I tentativi svolti dalle precedenti amministrazioni (Hüllweck-Variati) si scontrarono con l’irrigidimento del mondo scolastico- e non solo quello- che ruotava attorno alla Giuriolo che non rinunciava a quello che riteneva essere un proprio quasi personale assoluto diritto d’uso di un edificio del quale già Coppa, tanti anni prima, aveva ipotizzato la chiusura e un cambiamento di destinazione d’uso ritenendolo non strategico per il centro storico. Ora, dopo l’inutile ultima scaramuccia condotta dall’ex Vicesindaco Moretti, pare che finalmente si giunga allo spostamento della scuola e alla messa disposizione della futura biblioteca dello spazio, e della volumetria, della Giuriolo. Almeno questo è quanto dice l’attuale Vicesindaco Jacopo Bulgarini D’Elci, anche se nelle sue parole si ha l’impressione, ma forse è solo una impressione, che la indicazione dell’utilizzo della scuola media per la biblioteca sia una sua scoperta. Mi pare di ricordare che un prestigioso studio vicentino, oltre a quello incaricato in precedenza della ricognizione sopra accennata, si sia occupato, generosamente, attorno al 2007 di approfondire questo argomento proprio con questa chiave di lettura: come utilizzare la volumetria della Giuriolo. Altre ipotesi, formulate anche dallo scrivente, quali l’utilizzo del vecchio palazzo del Tribunale, o dell’ex Banca d’Italia, erano alternative nate dal fatto della assoluta difficoltà di rientrare, da parte del Comune nel pieno possesso della scuola Giuriolo. Ricordo, a sostegno anche della ipotesi formulata dal Vice Sindaco, di un abbattimento della Giuriolo e quindi dell’inserimento di un nuovo edificio, le parole dell’Amico prof. Renato Cevese che riteneva l’edificio della scuola, un autentico insulto al contesto urbanistico e architettonico. Opinione condivisa in pieno da me e da tanti altri.. Il Presidente della Bertoliana, dott. Giuseppe Pupillo accenna al fatto che la biblioteca non può rimanere, ai nostri giorni, all’interno di un edificio malamente attrezzato, quale è il convento di San Giacomo. Vero ma solo in parte per quello che mi pare di cogliere nel complesso delle necessità di una futura biblioteca “nuova e grande”- Vi è un fatto di volumetria complessiva e, tolto dal conto Palazzo Cordellina, dove sono ospitati uffici e spazi di rappresentanza- ritengo di poter affermare con sufficiente approssimazione che le necessità complessive della nuova struttura superano certamente i 40.000 metri cubi fuori terra, non ricuperabili, con le attuali normative, negli spazi lasciati liberi dalla Giuriolo che, pressappoco rappresenta la metà di questo volume. Sul come affrontare, in futuro, il costo della nuova struttura bibliotecaria, l’ipotesi del Vicesindaco - affidarsi, in pratica, al mecenatismo- è possibile che possa essere perseguita, forse non a tempi brevissimi, sempre causa la crisi incombente, ma al contrario di quanto ci dice in merito “ È arrivato il momento di cambiare mentalità compiendo quello che in Italia non è mai stato fatto” (Giornale di Vicenza), quindi di ricercare mecenati privati la ritengo una strada già percorsa.. Credo che in Italia, e anche a Vicenza, ci siano state altre iniziative sostenute dal mecenatismo privato e, caso mai, respinte, proprio a Vicenza, da una Amministrazione non sempre attenta. Basti ricordare gli inizi della vicenda legata alla ricostruzione del Teatro Comunale, nell’immediato dopoguerra. Ricordo che agli inizi della legislatura scorsa, 2008. l’allora assessore alla cultura, sosteneva la necessità di trasferire la Bertoliana nell’area ex Domenichelli, trovando, fortunatamente forti opposizioni. Oggi questa Amministrazione, al di la delle particolarità, (sulle quali ci sarebbe molto da discutere ma con la volontà di giungere ad una soluzione la più adeguata alle reali necessità della utenza) e riconosce la necessità che la Biblioteca Civica rimanga in Centro Storico. È un fatto positivo. Per tutto il resto non rimane che affidarci alla speranza che anche questo non sia il solito annuncio, magari pre elettorale.

 

nr. 01 anno XIX dell'11 gennaio 2014

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