Le allegre brigate

Nel momento in cui il Paese pare essere alla stretta finale della vicenda Governo Letta- legge elettorale, suona anomala la richiesta dalla Presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani del Pd, e membro della segreteria Renzi, della testa del Ministro dello Sviluppo economico Flavio Economico Flavio Zanonato, che renziano non è ma pur sempre del PD. Che questo legame tra la sopravvivenza del Governo e la legge elettorale esista lo dice lo stresso Renzi (L’Unità) “Il segretario Pd in un'intervista televisiva ribadisce in modo sempre più esplicito quanto il destino parlamentare della riforma elettorale sia legata alla vita della legislatura e del governo: «Se i franchi tiratori fanno saltare la riforma, penso che la legislatura avrà vita molto breve...». Se questa non è “guerra tra correnti” non saprei cosa altro possa essere. Un membro della segreteria nazionale non trova uno spazio all’interno della istituzione a cui appartiene per affrontare una vicenda che va ad intaccare, profondamente, l’assetto governativo? Un’altra anomalia, ma di natura diversa e palesemente propagandistica, è l’uscita della on. Alessandra Moretti (Vicenza Piu’) che recita On. Alessandra Moretti anche lei del PD. “L’Italicum? L’impianto è positivo ma serve correggerlo per garantire una vera alternanza di genere uno a uno”. Perfettamente d’accordo sulla “vera alternanza di genere”, la qual cosa vuol dire di porre nei listini bloccati un uomo, una donna, un uomo, una donna ecc. (o viceversa) ma definire l’Italicum, un impianto positivo vuol dire semplicemente che va bene anche per lei, e questo è del tutto coerente e comprensibile con la sua storia parlamentare, che i listini, a cui aspirerà, legittimamente, di appartenere nelle prossime elezioni, siano, la ripetizione del tanto deprecato Porcellum. In altre parole pare le vada bene che agli italiani sia tolta, ancora una volta, la possibilità di illudersi di partecipare realmente alla scelta dei propri rappresentanti in Parlamento. Una terza anomalia appare proprio dall’atteggiamento del Segretario del PD che pone la questione di eventuali modifiche della proposta di Legge Renzi-Berlusconi (o viceversa) in modo molto drastico «Le modifiche sono possibili, il parlamento è libero di farle, l'importante che si sia tutti d'accordo, sennò si riparte daccapo». In pratica che siano d’accordo, con i proponenti le modifiche, sia lui che Berlusconi. Sono anni che molti personaggi della politica, ai vari livelli e di varie tendenze, hanno promesso, non si sa quanto sinceramente, che veniva restituita la dignità del voto, cioè la espressione della “preferenza” all’elettorato italiano, definendo la Legge Calderoli, (alla quale tanti capi e capetti rivolgevano improperi pubblici e applausi privati) un obbrobrio, una offesa alla democrazia. L’assenza delle preferenze non è la sola causa dell’assenteismo elettorale ma ne è certamente una forte componente. Non so, oggi, come si concluderà questa vicenda. Vi è un iter parlamentare da affrontare e non mancano gli elementi di confronto che dovranno, si spera, essere valutati attentamente. L’impianto di questa proposta di legge elettorale potrà anche consentire, nel prossimo futuro di cambiar numerazione alla repubblica. Permetterà di titolarla quale terza repubblica, ma mai come in questo momento diverrà perfettamente vera la battuta "Tutto cambia affinché nulla cambi", che Tomasi di Lampedusa, nel Gattopardo, mette in bocca a Don Fabrizio, il principe di Salina. Avremo ancora una volta lo stesso impianto della prima e della seconda repubblica, magari con paludamenti nuovi di zecca, ma nulla di più.

Se tutto si concluderà a tarallucci e vino, la reazione dell’elettorato potrebbe riservare alle nuove allegre brigate di guerra, elettorale si intende, qualche sorpresa.



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