Il Sen. Altero Matteoli, a fine mese terrà a Padova un incontro sul tema "Italia, dove stiamo andando...?". Mi sembra un tema allettante ma credo che sarebbe più centrato se fosse posto in una maniera diversa. Ovverossia la domanda fosse questa “Dove portano l’Italia i nostri politici, deputati, senatori, governanti,segretari dei partiti, presidenti di grandi enti pubblici, alti (?) burocrati ecc. ecc. ….?”. Naturalmente questo interrogativo non riguarda solo il senatore Mattioli e i suoi colleghi di partito, ma tutti coloro che hanno in mano le sorti del nostro Paese sperando che, oltre che averle in mano le abbiano anche nel cuore. Cosa questa che non è per niente scontata visto come vanno le cose. A Roma, ma forse a Firenze o ad Arcore, si combinano le cose che piacciono ai grandi capi, e dopo aver promesso per anni ed anni che la sovranità del popolo sarebbe stata ripristinata e rispettata, pare che esca una legge elettorale che se non è il porcellum, molto le assomiglia. Di fronte ai problemi del Paese, meglio porre le cose come stanno veramente, di fronte ai problemi della gente comune, non passa giorno che i vari leader o presunti tali si comportino come Giano bifronte. Dicono che il governo non si tocca e immediatamente affermano con supponenza mascherata da decisionismo che ho si fanno le cose che piacciono a loro o si torna alle urne. Mi ponevo il problema di conoscere quali siano le vere intenzioni del duo Renzi-Berlusconi e comincio a pensare che siano riposte in una forte accelerazione per tornare a votare a primavera, del 2014 naturalmente. Ma venendo alle cose di casa nostra, a Vicenza, non pare che la situazione sia tanto diversa. Montagne di promesse, programmi presentati al popolo con il rullio dei tamburi, piani urbanistici da far tremare le vene ai polsi, aree e edifici dismessi e in dismissione senza alcuna alternativa realistica, una viabilità sempre più confusa, ma poi, alla fin fine abbiamo, tanto per fare qualche esempio, una sicurezza dichiarata e vantata dall’Assessore dott. Dario Rotondi, che esiste, dice sempre l’assessore ma che va riferita agli accattoni, (Vicenza Più): “Si tratta di persone –dedite all'accattonaggio molesto, fenomeno che la polizia locale di Vicenza contrasta costantemente con grande impegno. Purtroppo i risultati di questa azione non sono definitivi, ma l'azione dei nostri agenti, svolta in collaborazione con le altre forze dell'ordine, è determinante per tenere sotto controllo e soprattutto per evitare il diffondersi di attività che talvolta arrivano anche a minare il senso di sicurezza dei cittadini” e una sicurezza purtroppo inesistente. Per farsene una idea basta leggere i nostri quotidiani. La panacea sarebbe il trasferimento dell’assessorato alla sicurezza dalle parti di via Milano. Il continuo ribollire di polemiche attorno alle faccende delle aziende comunali; il giusto sentimento di pietà verso i bambini nomadi e qualche dimenticanza di troppo verso alcune situazioni di disagio dei vicentini. Il girotondo attorno al parco della pace: si farà non si farà quando mai si farà. La battaglia dichiarata, a parole, sul degrado dell’ambiente, e non poche situazioni dove parlare di degrado è un complimento. Una città che viene proclamata la regina del mondo, dai suoi amministratori, e nel frattempo scivola nell’isolamento, diventa la periferia del Veneto. Tutto questo, ed altro ancora, in attesa che si compia il destino del Sindaco Achille Variati e del suo Vice Sindaco Jacopo Bulgarini D’Elci. Il grande interrogativo è proprio questo: quali strade si apriranno domani, dopodomani, domani l’altro per i nostri eroi? 

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