NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Un buon programma di Governo

di Mario Giulianati
8 febbraio 2014

facebookStampa la pagina invia la pagina

Interventi

MATRAPASQUA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Alla fine il dott. Antonio Mastrapasqua si è dimesso. Da uno, sicuramente il più importante dei suoi numericamente imprecisati incarichi. Con queste dimissioni il caso, forse, è chiuso. Ma ne rimane aperto uno che, agli occhi degli italiani, è ancora più grave. Quanti, e quanto costano alla comunità, questi personaggi, certamente qualificati, che occupano le poltrone del potere all’ombra della politica? E quali sistemi organizzano i loro ingressi nelle varie stanze dei bottoni e il loro passaggio ad altre quando hanno, più o meno utilmente, per l’ente che governano naturalmente, concluso il loro impegno? Dice il Corriere della Sera, e lo scrive Sergio Rizzo, un giornalista solitamente bene informato, che l’ex presidente dell’Inps stava attendendo il momento di sedere sulla poltrona di comando delle Poste. Sarà semplicemente una impressione, dovuta alla fantasia degli italiani, ma pere proprio che questi “grandi servitori dello Stato” si rincorrano da una poltrona all’altra e che, non tanto un ricambio generazionale possa esservi, ma un rinnovamento di metodi e di idee. Sono sempre più convinto che nessun grande o meno grande servitore dello Stato possa percepire, al servizio della cosa pubblica, uno stipendio superiore di quello che percepisce il Presidente della Repubblica.

Un tempo, a difesa degli emolumenti astronomici che l’ente pubblico riservava ai sui vertici si sosteneva che se così non fosse i ”migliori” se ne sarebbero andati ad operare presso le aziende private. Fermo restando che nel mondo delle attività private i livelli di retribuzione sono, fatto salvo il diritto del Fisco di metterci il naso, un fatto privato, pare proprio, da quanto si legge sulla stampa quotidiana, che le cose non stiano proprio così.

Naturalmente con alcune eccezioni, anche molto importanti. Ma l’esodo di questi personaggi, che mi auguro proprio avvenga, può favorire la crescita di qualche nuova personalità che abbia veramente a cuore il bene comune e non solo la propria indennità.

Lo stridore del caso che ha coinvolto il dott. Mastrapasqua non nasce solo dal cumolo dei suoi incarichi ma da due fattori che si intrecciano e non si sciolgono semplicemente con le dimissioni dalla presidenza dell’Inps: come fa una persona, per quanto abile, preparata, intelligente, munita di grande esperienza far fronte con perfetta cognizione di causa agli infiniti problemi che comportano l’appartenenza a ben, secondo il Corriere della Sera, 25 incarichi? e a tutto questo “impegno” è una retribuzione corretta quella che viene ad essere indicata sempre dei mass media? Oppure è solo una spesa con dei ritorni non equilibrati? In altre parole i ricchi stipendi percepiti corrispondono ad un reale e positivo impegno, verificato con dei buoni risultati, da parte di questi dirigenti di alto livello?

Un tempo, ormai superato da mille avvenimenti di segno contrario, esisteva un concetto nella gestione della cosa pubblica che si può sintetizzare con poche parole: onestà intellettuale (quella pratica, concreta era data per scontata), buon senso e parsimonia. In fondo potrebbe essere la titolazione di un buon programma di governo.

 

nr. 05 anno XIX dell'8 febbraio 2014

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar