NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Pesanti cadute di stile

di Mario Giulianati
8 febbraio 2014

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Interventi

GIORGIO-SORIAL (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Non è la prima volta che in Parlamento scoppiano risse tra i diversi gruppi politici. Si continua a demonizzare la Prima Repubblica ma anche in questo non si fa che ripetere i comportamenti avvenuti in passato e nei quali si ritrovano un po’ tutti i colori politici. Le parolacce, gli insulti, le minacce, i “corpo a corpo” come se si trattasse di una battaglia son cose già viste e non poche volte. Ora però mi pare che si stia esagerando, e non di poco. L’episodio che ha visto protagonista l’on. Giorgio Sorial, che ha dato del “boia” al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha passato ogni limite della decenza. Si può condividere o meno le posizioni assunte dal Presidente, e le critiche debbono sempre essere permesse ma non quando sono solo lo sfogo rabbioso e gratuito, e soprattutto quando vengono espresse con il dovuto rispetto verso la persona e verso la istituzione che questa rappresenta. In questo caso l’insulto, piaccia o non piaccia, è rivolto a tutti gli italiani, anche quelli che da sempre hanno avuto posizioni politiche, e coltivato ideali, diversi da quelli del Presidente. E’ un insulto,. A mio parere, che nasce da un clima di tensione reale, concreto, che si sente nell’aria non solo dentro la camera dei Deputati ma anche nelle realtà periferiche del Paese e una classe dirigente dovrebbe assegnarsi il compito di far si che questo clima si attenui sempre più e venga riportata le normalità, non darsi come obbiettivo quello di scardinare lo Stato, magari al grido “tanto peggio, tanto meglio”. Non mi pare nemmeno che l’on. Sorial abbia sentito il dovere di scusarsi per la sua infelicissima battuta. Magari ha cercato di aggiustare un po’ le cose, ma dovrebbe, a mio avviso, chiedere la parola in Parlamento e con chiare e semplici espressioni scusarsi pubblicamente.

Non per vivere un momento alla gogna, ma per riportare il dibattito politico nel giusto binario del confronto, anche duro, ma sempre rispettoso, se non altro, degli italiani.

DE_ROSA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Dal giornale on line EUROPA, riporto la dichiarazione, condivisibile, di Matteo Renzi: «Un deputato del Movimento 5 Stelle ha offeso il presidente della repubblica dandogli del boia. È un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale, che non ha eguali nella storia repubblicana. La solidarietà a Napolitano, innanzitutto». Un altro episodio, ma ve ne sono stati molti altri che si sono sovrapposti in quelle giornate infuocate, è quello denunciato da un gruppo di onorevoli deputate del PD, che sarebbero state pesantemente insultate dall’on. Massimo Felice De Rosa. Riporta Il Giornale di Vicenza “Nella denuncia presentata dalle deputate viene citate la frase testuale che avrebbe detto il parlamentare del M5S: "Voi donne del Pd siete qui perché siete brave solo a fare i p....". Frase che il deputato on. De Rosa nega di aver pronunciato, almeno in quei termini e dichiara che è stato provocato essendo MORETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)stato definito “fascista” dall’on. Alessandra Moretti o da qualche sua collega. Ma indipendentemente dalle esatte parole, il concetto appare chiaro ed è un esempio non solo di mala educazione ma anche di inaccettabile volgarità. Non è con gli insulti, con gli assalti, con le risse, con le occupazioni delle Istituzioni che si riporta la pace sociale nel nostro Paese.

Chi ritiene che questi metodi, utilizzati da chiunque di qualsiasi parte politica, siano quelli che aiutano l’Italia a superare il guado, errano e preparano, magari inconsapevolmente, un nuovo disastro che, come spesso accade, ricadrà sulle spalle dei ceti più deboli. 

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