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Vi è chi scrive, e parla, di scandalo, chi scrive di complotto contro Berlusconi, chi di golpe o altro ancora, imputando il tutto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché nei primi mesi del 2011 si sarebbe preoccupato della situazione che si stava delineando in Italia e si sarebbe attardato a combinare incontro con vari personaggi per tracciare un possibile quadro alternativo al governo in carica. I personaggi, che la stampa nazionale porta alla attenzione dei lettori, sono Mario Monti e Corrado Passera, l’uno richiesto, sempre da Napolitano di tenere pronta la valigia per salire a Palazzo, l’altro autore di uno studio per il rilancio economico del Paese. Qualche titolo di giornale: Il Corriere della Sera “Quel piano segreto di Passera per l’economia un documento di 196 pagine per il «rilancio» Lo scrisse per il presidente della repubblica mesi prima della nascita del governo Monti”. Il Messaggero “FI e M5s: «Napolitano complotto contro Berlusconi». Il 
Colle: «Solo fumo», e ancora Libero “Belpietro: "Napolitano se ne deve andare" e prosegue "Giorgio Napolitano non deve lasciare il Quirinale perché lo vogliono i grillini, ma perchè ha tradito la fiducia degli italiani". Il senatore Augusto Minzolini non perde l’occasione e dichiara, su Il Messaggero “Di fronte a queste nuove rivelazioni andrà valutata sempre con maggiore attenzione - non fosse altro come occasione per ricostruire quei mesi e gettare una luce di verità sulla Storia del nostro Paese - la procedura di impeachment nei confronti del presidente Napolitano promossa da altri gruppi politici in Parlamento”. E si potrebbe continuare con le dichiarazioni di Renato Brunetta e altri ancora. Ad innescare la polemica è la pubblicazione del libro di Alan Friedman "Ammazziamo il 
gattopardo", dove si parla degli incontri del Presidente della Repubblica con Mario Monti. Il contenuto di tutta questa vicenda andrebbe ricavata proprio da questo libro ma per quel che mi riguarda oggi la cosa non riveste interesse sotto questo profilo ma guardo questa faccenda sotto l’angolazione della tempestività. Il M5S, e Beppe Grillo, avanza la richiesta di porre la procedura di impeachment (respinta dalla commissione presposta) nei confronti 
del presidente Napolitano e poco dopo si levano gli scudi, e gli scudieri, di Forza Italia a dargli man forte. Qualche giornale da spazio e vigore alla vicenda e tutto diventa scandalo e tragedia. Soprattutto diventa fragore e, solitamente il fragore distrae l’attenzione sia dai veri problemi sia dai veri obiettivi. Mi appare come un tentativo di far saltare la santa barbara del Paese scaricandone la responsabilità al Presidente della Repubblica per aprirsi la strada alle elezioni. Il giudizio sul comportamento di Giorgio Napolitano lo darà la storia, e gli storici. Oggi il problema è un altro: è quello di cercare di uscire dalla trappola in cui è stato cacciato il nostro Paese da improvvide classi politiche e per fare al meglio questo ci vuole un po’ di tempo, un po’ di tranquillità, un po’ di buon senso e un poco di amor di patria. Qui mi pare che ci sia semplicemente il contrario di tutto ciò. Io mi chiedo: Chi è, oggi, l’autentico gattopardo? Riporto un brano della lettera che il Presidente della Repubblica ha inviato, in relazione a questa polemichetta, al Corriere della Sera “Mi scuso per aver assorbito spazio prezioso sul giornale da lei diretto per richiamare quel che tutti dovrebbero ricordare circa i fatti reali che costituiscono la sostanza della storia di un anno tormentato, mentre le confidenze personali e l'interpretazione che si pretende di darne in termini di "complotto" sono fumo, soltanto fumo”. Condivido.
nr. 06 anno XIX del 15 febbraio 2014
