NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

È nata la terza repubblica?

di Mario Giulianati
22 febbraio 2014

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Interventi

È nata la terza repubblica?

 

01RENZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Almeno questo è quanto sostengono alcuni personaggi politici e i mass media. Accettiamolo anche se vi è qualche dubbio che possa essere definita terza repubblica l’epoca che si apre, o si aprirebbe, con Matteo Renzi perché nulla è cambiato, di sostanziale, rispetto al recente passato, quello del Governo Letta. Non è cambiato il Parlamento, quindi il sistema bicamerale perfetto, non sono cambiati gli uomini, e le donne, che lo compongono. Non è cambiata la legge elettorale. Non è stata modificata la Costituzione e, all’interno di questa, esistono intatte le regole che hanno infornato la vita la cosi detta seconda repubblica e in gran parte anche della prima. Non è cambiata la struttura dello Stato rispetto al sistema burocratico. Ce è uno, se non il principale, ostacolo allo sviluppo del Paese. Non è cambiato il metodo, e la sostanza, nel rapporto Stato-cittadino. Un “cittadino” che si sente sempre più suddito. Infatti, quale esempio eclatante, la scelta del premier che succede a Letta, è avvenuto che si sia risolto il tutto come un affare interno al PD, come un tempo era un affare interno alla DC e poi ancora di FI, o del PDL. Una soluzione ad una vicenda nata nel ”palazzo” e risolta, malamente, all’interno de “palazzo”. Casomai si può dire che il modo è risultato diverso solo nella dose di rozzezza politica utilizzata, cosa questa certamente ne da prima ne da seconda repubblica.

Potremmo definire questo tempo un momento cerniera tra la seconda e la terza repubblica. Ma una repubblica non nasce perché si cambia il premier. Se così fosse saremmo prossimi alla cinquantesima repubblica italiana. Per poter definire un tempo realmente nuovo, tale da legittimare una nuova repubblica, dovrebbe, per lo meno verificarsi un nuovo assetto strutturale del sistema di governo e di organizzazione del Paese. Modifiche della Costituzione, prendere per mano e riscrivere il Titolo V°, modifiche delle leggi elettorali e delle attribuzioni dell’ esercizio del potere, un diverso modo di eleggere il Capo dello Stato e l’assegnazione a questa figura di poteri diversi dagli attuali. Oppure che accada un fatto traumatico che alteri la organizzazione democratica dell’Italia. Sperabile che avvenga in termini si accresciuta democrazia sostanziale.

Tutto ciò, o parte di ciò, ha ancora da avvenire.

Le attese sono tante e tante sono le urgenze. Scontata la nomina di Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte del Presidente della Repubblica. Già i giornali e i mas media in generale raccontano dell’assetto prossimo futuro del governo. Già scorrono i nomi del toto ministri. Si rincorrono le dichiarazioni di adesione, di astensione, di opposizione dei vari partiti, e un programma del futuro prossimo governo ancora non c’è. Potrebbe essere questa la grande novità che autorizza la nascita della nuova repubblica perché per il passato i programmi venivano prima di ogni altra cosa. Magari un po’ troppo lunghi, prolissi, assolutamente ignorati dai più, ma almeno vi era chi si preoccupava di scriverli e di cercare di appoggiare su questi il governo nascituro. Rimane la speranza in tanti, tantissimi italiani che questa ultima occasione di uscire dal guado, indipendentemente dal modo in cui viene tentata, dia un risultato positivo.

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