NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Una vacanza… nella Grande Guerra

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Santuliana

La prima domanda spontanea all'autore è: perché un libro sulla guerra dedicato proprio ai ragazzi?

Santuliana (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Il progetto di un libro che affrontasse la Prima Guerra Mondiale è nato alla Raffaello, Casa editrice marchigiana molto impegnata nel settore della narrativa per ragazzi, specie ad indirizzo scolastico, e con cui collaboro da tempo. Per la Raffaello era uscito infatti il mio secondo libro, mia prima opera per ragazzi: Alessandro Magno. Sui passi di un condottiero. In vista del centenario della Grande Guerra, è nata l’idea di un testo che avvicinasse i bambini delle ultime classi della scuola primaria ad un argomento che ormai non si studia più alle elementari. L’argomento non era certamente facile, ma quando mi hanno chiesto di curare il progetto ho deciso di accettare la sfida. La Grande Guerra, terribile conflitto che inaugurò il Novecento, sta alla base della storia europea recente, del mondo in cui viviamo oggi. E la storia e l’importanza della memoria sono tra i temi che mi sono cari, a partire dal mio primo libro Il paese silenzioso. In più, cercare di spiegare un argomento come la Grande Guerra a bambini e ragazzi assume un valore aggiunto, di educazione alla cittadinanza: comprendere e ricordare gli errori del passato può e deve essere uno stimolo a costruire un mondo di pace".

Hai ambientato la storia sul nostro altopiano dei 7 Comuni: è perché sei appassionato di montagna o solo per motivi storici?

"Direi per entrambi i motivi. In redazione mi avevano chiesto che la storia fosse ambientata ai giorni nostri, per non sembrare troppo distante o difficile da comprendere per i giovani lettori. Perciò ho pensato ad un’estate di vacanza sull’altopiano che offrisse spunti per riaprire pagine del passato. In questo ho unito la passione per la storia, che da sempre mi accompagna, a quella per la montagna, che pure sento viva in me. Inoltre, l’Altipiano, come lo chiamavano Emilio Lussu e Mario Rigoni Stern, è in effetti tra le località italiane che più serbano memoria della Grande Guerra e ad esso mi legano numerosi ricordi, dall’infanzia sino ad oggi. In tal senso non ho avuto molta difficoltà a trovare un’ambientazione per il racconto, è stata la prima idea che mi è sorta, quasi contemporaneamente ai personaggi principali".

In che senso, secondo te, si può riflettere sulla pace scrivendo e leggendo di una guerra così cruenta?

"La domanda non è affatto banale e me la sono posta più volte, prima di mettermi a scrivere e durante la stesura del testo. È, in fondo, la domanda che si pongono anche i due personaggi principali: Irene, protagonista e voce narrante, bambina appassionata di storia ma che odia la guerra, e suo fratello maggiore Emanuele, che invece, un po’ come tutti i maschi della sua età, si appassiona al sentir parlare di armi e di battaglie. Entrambi i bambini scopriranno, nel corso del racconto, che attraverso la comprensione di fatti dolorosi e anche cruenti, come fu la Grande Guerra, siamo chiamati a vivere in pace e a costruire un futuro migliore per tutti. Il testo, per una mia scelta personale, non racconta particolari sanguinosi, tuttavia cerca di spiegare, soprattutto per bocca del nonno dei bambini, aspetti del conflitto, dalle sue cause alle caratteristiche della guerra di trincea. Il tutto, ovviamente, in determinati momenti. Per il resto, il racconto è anche e soprattutto la storia di un’incredibile vacanza, ricca di esperienze, scoperte, incontri e nuove amicizie".

 Santuliana (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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