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Ancora un salasso per il cittadino?

di Mario Giulianati
19 luglio 2014

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Interventi

Scrive su La Stampa, Luigi La Spina, concludendo un suo editoriale titolato “Che fare se la Sanità non regge più”. In teoria, il nostro è il miglior sistema sanitario del mondo, perché assicura l’assistenza gratuita a tutti. Lo sarebbe senz’altro, se fosse vero. È questa una delle tante illusioni di cui l’Italia si è fatta vanto in questi anni……”. E conclude “Assicurare l’assistenza gratuita a coloro che non si possono LORENZIN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)permettere le cure è non solo un diritto del cittadino, ma un dovere di uno Stato civile. Garantirlo a tutti non è più possibile e prometterlo vuol dire perpetrare una truffa”. Sono anni che questo ritornello viene ripetuto, e purtroppo ogni giorno che passa è sempre più vero. È sempre più presente al cittadino che la sanità così come era stata costruita nel passato, è ormai su una china pericolosa. Molti si chiedono come mai questo è potuto accadere. Ma le ragioni, o meglio i torti e gli errori, sono tanti. Anzitutto in pochi decenni la popolazione italiana è cresciuta di diversi milioni. Poi ci siamo fatti carico di un numero imprecisato di extra comunitari e anche di comunitari. Ma anche di ben altre faccende, tipo gli sprechi, e non pochi, situazioni a livello di indispensabili interventi della Magistratura, regioni dove il costo pro capite è molto più alto, incomprensibilmente forse, rispetto altre regioni. Si dice che mediamente, all’anno, noi spendiamo circa 30 miliardi di euro per poterci curare. Si fa strada in Parlamento ma anche nel Governo e nelle Regioni l’idea di trasformare il regime degli aiuti governativi e regionali agli ammalati considerando il loro reddito. Oggi è Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e scritto per sola curiosità, è stata preceduta da altre quattro donne: Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco. Il compito che attende il Ministro Lorenzin non è di poco conto. Deve far digerire al popolo italiano un nuovo “salasso” legato alla salute di ognuno di noi. Il Veneto ha sempre goduto di una sanità di eccellenza e salvo alcune situazioni del tutto particolari, ha cercato sempre di avere i conti in ordine. Il cittadino paga il ticket e paga la ricetta. Inoltre paga la sua quota di sanità all’interno delle tasse. Nel Veneto si cerca di controllare le spese, di eliminare gli sprechi, a volte anche pressando pesantemente sul personale delle strutture ospedaliere. Ci si chiede cosa accade nelle altre regioni. Alcune certamente virtuose, altre non si sa bene cosa succeda ma pare proprio calzante l’esempio che spesso si sente fare, quello della siringa. Affrontare un nuovo costo, per molti italiani sarà una ulteriore spinta verso il bilancio famigliare in rosso. Prima di far ciò non sarebbe bene che il Ministro Beatrice Lorenzin mettesse ordine la dove esiste il più mastodontico disordine?



nr. 28 anno XIX del 19 luglio 2014

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