NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Consumato il rito delle primarie

di Mario Giulianati
13 dicembre 2014

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Interventi

Si stanno delineando le formazioni che scenderanno in campo per la competizione elettorale di primavera.

Al nome dei due candidati arcinoti che si ripromettono di occupare, o rioccupare, la poltrona di presidente della Regione Veneta, la on. Alessandra Moretti e il Presidente Luca Zaia, si aggiunge un terzo nome, quello del candidato del Movimento 5 Stelle: dott. Jacopo Berti.

ZAIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Luca Zaia avrà dalla sua una parte, consistente, di Forza Italia e, evidentemente la Lega, sempre che non vi siano ulteriori tensioni tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. In effetti al suo interno la Lega ha il problema del duello Salvini-Tosi che non è proprio una faccenda di poco conto però ritengo che alla fine troveranno un modus vivendi perché sciocchi non sono e sanno bene che il riconquistato peso elettorale che fa preoccupare un po’ tutti, può svanire come neve al sole se insistono a litigare. Se questa partita si chiude positivamente Luca Zaia potrebbe contare anche sull’appoggio dei Fratelli d’Italia. L’incognita rimane il Nuovo Centrodestra con l’UDC, che però pare oscillare verso il partito nazionale di Renzi. La soluzione vicentina della Amministrazione Provinciale fa, legittimamente, sorgere non pochi dubbi sia sulla disponibilità, almeno a livello locale, del NCD di appoggiare Zaia come potrebbe esservi qualche frangia di FI in difficoltà ad affiancare la Lega.

A Sinistra a sostegno della candidata abbiamo il PD che la esprime, il PSI- quello di Nencini, ma non certo quello di tutti i socialisti sparsi un po’ ovunque – L’ Italia dei Valori e per quanto riguarda il Sel o altri raggruppamenti rimaniamo in attesa. Il canto di vittoria espresso dal giovane deputato del PD, a seguito delle primarie, on.Filippo Crimì, ma anche da altri dirigenti regionali, fa sorridere perché è la dimostrazione della fanciullezza politica. Scrive l’on. Crimì che le primarie hanno conseguito tre grandi risultati: la netta affermazione della candidata, ma non tiene conto che CRIMI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)queste primarie erano state subite dalla Moretti e successivamente costruite esclusivamente per lei; la grande affluenza dei votanti - e non si rende conto che poco meno di 40.000 votanti, compresi i ragazzini e gli extracomunitari, rappresentano si è no (più no che si) il 5% degli elettori del Veneto che alla tornata precedente hanno votato PD (alle elezioni europee nel Veneto, a maggio di quest’anno, il PD ha preso 899.723 voti) e che i voti presi dalla candidata sono circa il 60% di un quasi 5%, quindi pressa poco 30.000 voti, meno del 4%; infine la grande a capacità organizzativa del PD e su questo gli do ragione. D’altra parte era solo il PD in gioco. Il candidato di IdV era li per dimostrare che il PD non era solo e abbandonato. Ed ecco comparire sulla scena il candidato grillino, frutto delle primarie penta stellate fatte tramite rete. Scrive Vicenza Più che: “Correvano in dieci: a Berti sono andate 466 preferenze e dietro di lui, sul podio, si sono piazzati la veneziana Erika Baldin con 345 voti e il vicentino Rinaldo Verardo con 296 voti.” Primarie proprio casalinghe per un candidato destinato a confrontarsi con i pezzi da 90 di Lega e PD e se quel che si legge e si sente è solo parzialmente vero, anche con una guerra guerreggiata in casa.

BERTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Però va detto che il dott. Jacopo Berti, anni 31, tifoso del calcio, nota questa importantissima per una campagna elettorale, come avere casa in Prato della Valle, commerciante e gestore di diritti sportivi. Insomma una personalità dalle spiccate tendenze diplomatiche più che necessarie nel caos generale della politica regionale e nazionale. Dice di se stesso il neo candidato presidente «Dalla mia parte ho la passione, la determinazione e una certa preparazione giuridica, essendo laureato in giurisprudenza - spiega Berti - mi sono candidato per cambiare questa regione, ormai bollata come il "sistema Veneto", un sistema fatto di corrotti e corruttori. È ora di finirla con i Galan, i Chisso, i Baita, dobbiamo riportare i cittadini nelle istituzioni e l'onestà al centro della politica». Anche lui se la prende con Galan e C. ma dimostra un po’ di buon gusto non facendo di ogni erba un fascio come qualche sciocco vicentino insisteva fino a qualche giorno fa. Anche in casa grillina sprizza la gioia da ogni angolo.

DINCA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Dichiara il deputato Federico D'Incà, regista delle operazioni: “Siamo molto contenti per come si sono svolte le votazioni mi complimento con tutti i candidati che si sono dati da fare alle "graticole", il metodo cinque stelle si è rivelato vincente. Ora inizia la battaglia».Tutti guerrieri questi neo politici, armati di fede inossidabile, di grandi speranze di rifare il mondo, di enorme sicurezza nelle loro capacità. E magari queste, almeno in qualche misura ci sono davvero. Nella primavera del prossimo anno, fra pochissimi mesi, sapremo il nostro futuro quale sarà.



nr. 44 anno XIX del 13 dicembre 2014



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