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Da anni si discuteva attorno al progetto della TAV e, qui a Vicenza, si è improvvisamente rafforzato un asse tra il pensiero pubblico e quello privato che ha prodotto un progetto, seppur per ora solo di fattibilità, per una fermata della TAV presso l’Ente Fiera. Bene che vi sia una fermata a Vicenza ma qualche interrogativo rimane legato anzitutto ai temi-problemi dei rischi idrogeologici. Vicenza è una città, sotto questo profilo assai delicata e quindi un intervento così importante merita la massima attenzione e ponderazione. Vi sono anche problemi di carattere ambientale: paesaggistici e artistici. Problemi di tempi, di costi, e non solo economici. Interrogativi relativi alla velocità possibile e compatibile di questi treni super veloci e alle fermate che effettueranno, effettivamente, a Vicenza. Problemi anche legati a fattori culturali. Vicenza è una città d’autore, e ogni intervento così massiccio deve essere altrettanto equilibrato rispetto al resto della città. Ma questi e probabilmente molti altri interrogativi troveranno, prima o poi, adeguate risposte. Meglio prima che poi non dimenticandoci che, seppur è necessario passare dalle parole ai fatti, non è male rammentare l’antica saggezza che recita “ la fretta fa nascere i gattini ciechi”. Non è, sicuramente, questo il caso ma non dimentichiamoci che alcuni “mostri” si sono realizzati anche a Vicenza, con indifferenza per l’ambiente e per la sua storia. Questa importantissima occasione della stazione TAV pare abbia preso praticamente tutta, o quasi l’attenzione, dei vicentini. Sono giorni che non si parla di altro se non delle disgraziate vicende romane, che poi sono anche milanesi e veneziane, e di questa futura Vicenza, delle due stazioni, del grande parco che da Campo marzio salirà al Piazzale della Libertà.
Si parla di questo, ma non si parla più dei programmi della nostra Amministrazione. Pare tutto messo da parte. Se non dimenticato proprio, almeno posto sui più alti scaffali degli archivi comunali. Preso da qualche ansia per questo fenomeno e per mia memoria cito un passaggio di un articolo pubblicato su La Domenica di Vicenza (nr. 28 anno XVI del 23 luglio 2011) da dove traggo un pensiero espresso da l’allora consigliere di Vicenza Capoluogo Filippo Zanetti ora assessore della Giunta Variati: Sulla questione del documento del Sindaco interviene attraverso il suo blog anche il consigliere di Vicenza Capoluogo Filippo Zanetti: «Documento del Sindaco: qui fare sintesi è impegnativo. Diciamo che ci sono grandi opere (Municipio, Stadio, Tangenziali), Nuovi parchi (Villa Bedin Aldighieri, Parco della Pace, Parco Montagnole, Parco Astichello e ampliamento oasi Casale), Le nuove tre case di riposo dell'accordo di programma Comune Ipab Ulss, Nuova edilizia popolare per le famiglie che sono in lista di attesa, Polo meccatronica e cittadella universitaria al posto dello stadio, nuove residenze in centro per ripopolarlo, un forte potenziamento delle piste ciclabili per poter realmente arrivare dalla periferia in centro in bici in sicurezza, l'acquisizione da parte del comune dell'area dei magazzini generali per evitarne future speculazioni edilizie. Molto altro è previsto. Questo non significa che tutto succederà immediatamente, ma questo è il progetto in dettaglio di quello che avverrà nei prossimi anni. Il mese di agosto, settembre e metà di ottobre saranno dedicati alla raccolta di osservazioni da parte di chiunque, poi il tutto finirà nel piano interventi, documento vincolante che darà il via alla realizzazione dei vari accordi e che verrà votato presumibilmente entro fine anno». Magari qualche cosa è stato fatto, e magari l’elenco dell’Assessore à incompleto. Chissà mai se qualcuno, pur nel clima di grandi tensioni in cui stiamo vivendo, troverà il tempo di dirci che fine hanno fatto tutti quei bei propositi.
nr. 45 anno XIX del 20 dicembre 2014
