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Le delusioni del senatore Mario Monti

di Mario Giulianati
21 febbraio 2015

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Interventi

MARIO_MONTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il senatore a vita, prof. Mario Monti, non credo abbia bisogno di presentazioni.

È una personalità più che nota e il suo curriculum è sicuramente un paniere straordinario di riconoscimenti, qualifiche, incarichi ricoperti ai più alti livelli nazionale ed europei. È senatore a vita dal 9 novembre 2011, nominato dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, immediatamente dopo, lo ha incaricato di formare il governo che è nato il 16 novembre dello stesso anno e si è concluso il 28 aprile del 2013. Circa sedici mesi da Presidente del Consiglio dei Ministri un periodo che nella memoria popolare rimane legato ad alcuni particolari elementi. In primo luogo la sua nomina a senatore a vita, certamente meritata per le sue attività precedenti ma vissuta da tantissimi italiane come una specie di “garanzia” precostituita. Poi, e questo visto da tantissimi, almeno inizialmente come una scelta straordinaria e positiva, perché il suo governo venne presentato come un governo tecnico e i politici vennero lasciati fori dalla porta. Infine per la notorietà FORNERO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)che ha assunto, praticamente dall’inizio della attività di governo, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali prof.ssa Elsa Maria Fornero, anche lei fornita di un curriculum invidiabile, ricordata ancora oggi per la lacrima sul viso e per la tristissima vicenda degli esodati. Esce sul Corriere della Sera una intervista a Mario Monti, a piena pagina, svolta da Gian Antonio Stella, che inizia con una frase, virgolettata del sentore, che recita “Mi divertiva l’idea di farmi dei biglietti da visita con scritto “Mario Monti. Ex senatore a vita”. Poi non hanno abolito ne il Senato ne i senatori a vita…”. Una battuta certamente scherzosa, perché, in ogni caso se proprio ci si tiene tanto ai nuovi biglietti da visita non si fa altro che dimettersi. Tanto più che, a smentita della nomina a senatore quale paracadute, basta leggere quel che scrive Wikipedia, e precisamente “In occasione della sua nomina a presidente del Consiglio, Mario Monti ha reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Ha dichiarato per il 2010 un reddito di 1 milione 515 mila e 744 euro e un patrimonio depositato in conti correnti, depositi, titoli e gestioni patrimoniali per un totale di 11 milioni 522 mila euro. L’intera intervista è, ed è del tutto comprensibile, una totale difesa del suo operato e delle sue scelte. Quella relativa al ritorno della tassa sulla casa, quella della cosi detta austerità che, piaccia o non piaccia, risultava essere una buona cosa, compresi i sacrifici che doveva fare, necessariamente la gente comune ma che non fecero le categorie super privilegiate. Quella legata alla legge Fornero. Gian Antonio Stella pone un interrogativo al senatore “L’ammetta: Scelta Civica è stata una delusione”- Risposta “Si. Ma non il risultato elettorale. Con il 10% (non di Scelta Civica ma della coalizione -ndr) ha impedito che l’Italia deragliasse”. E aggiunge “ La delusione l’ho avuta sia dai politici stagionati sia dai tanti neofiti” Cioè quei “tecnici” che dovevano ricostruire l’Italia e che lui aveva scelto uno per uno. Ma aggiunge ancora che colei che ha pagato il prezzo più alto è stata la Ministro Elsa Fornero, e afferma che la sua riforma è apprezzatissima in tutto il mondo. Peccato che non lo sia stato per niente in Italia. Stella insiste “E gli esodati: un infortunio?”. Qui casta l’asino. Il senatore dribbla e non risponde se non dicendo che “ è stata montata molta panna”- Sarebbe facile un commento goliardico, ma credo che non serva a nulla. Anche il tecnico prof. Senatore Mario Monti fa esattamente quello che fanno molti politici, anche alcuni locali: scarica la responsabilità su terzi. Magari sugli ex amici, persone che con lui hanno condiviso una stagione che, nel bene o nel male, ha segnato questo Paese. È sempre più difficile trovare una personalità “politica” che ammetta di avere delle responsabilità quando le cose vanno storte. Se ne trovano molti quando le cose, malgrado loro, vanno meglio. È presumibile, dalle sue dichiarazioni, che il senatore Monti non consideri che tantissimi italiani, che avevano riposto una grande fiducia in lui quando ha assunto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, siano rimasti, alla fine grandemente delusi.

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