NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Quale luce in fondo al tunnel?

di Mario Giulianati
28 febbraio 2015

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Interventi

DINO_NANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)In qualche modo, almeno temporaneamente, si è conclusa la vicenda del campo nomadi di Via Cricoli anche se, al contrario di quanto afferma l’amico Consigliere del NCD Dino Nani, la coerenza riconosciuta alla Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Achille Variati, sia un gesto di grande generosità,non del tutto comprensibile, del consigliere, di comportamento coerente della Amministrazione proprio non lo vedo.

FOGAGNOLI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Trovo più attenta e corrispondente alla realtà dei fatti la dichiarazione di Roberto Fogagnoli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Vicenza scrive su Vicenza Più:Il comportamento degli amministratori comunali di Vicenza (che tanto si vantano del primato di “prima città in Italia” come afferma Bulgarini) così come si è visto in questi giorni è patetico e dimostra una insensibilità, che mai avremmo pensato, nascosta da falso egalitarismo….. Noi pensiamo che tutto questo abbia a che fare con l’imminente campagna elettorale per le elezioni del Presidente del Consiglio Regionale. La mia impressione è che fin dall’inizio, e non voglio riferirmi a anni e anni addietro, ma solo al momento, alquanto tardivo, dell’avvio del trasferimento provvisorio per poter mettere mano alla sistemazione del campo, il tutto sia stato gestito in modo caotico, un gran pasticcio, senza un piano preciso, basta ricordare che l’area di parcheggio temporaneo è stata fornita, all’ultimo momento e fortunatamente dalle AIM, altrimenti saremmo qui ancora discutere se portare le roulotte in Campo Marzo oppure in Piazza dei Signori, si è passati da un atteggiamento di massima disponibilità, anche economica nei con fronti dei Sinti, al pugno di ferro dello sceriffo e del vice sceriffo con la formula del “prendere o lasciare”.

SANTE_SARACCO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un po’ di buona volontà e di carità cristiana, sempre fortunatamente, l’ha espressa la Caritas, e un gesto di autentica laicità, di quella distillata dal buon senso, ci è pervenuta da Sante Saracco. Ma, detto ciò, la vicenda del Campo Nomadi ha portato, tramite il Giornale di Vicenza, a conoscenza dei vicentini, di alcuni dati relativi alla crisi letta sotto l’angolazione delle utenze dell’energia, elettricità e gas, da parte della Azienda pubblica. Una crisis che dura ormai da troppi anni e della quale si fatica vedere un briciolo di luce in fondo ad un tunnel. È un modo molto diretto di comprendere questa crisi. Scrive il Giornale di Vicenza “Sigilli ai contatori per bollette non pagate. La media è di 10 casi al giorno, 300 al mese,che fanno quasi 3900 in un anno… poi c’è il gas: oltre 1.800 in un anno, sempre per morosità degli utenti”.

SINDACO_E_VICESINDACO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Va ricordato che un accordo tra AIM e Caritas porta aiuto a 430 famiglie e che il Comune eroga 240.000 euro di contributi in un anno. Sono cifre che fanno pensare – L’Azienda applica le regole. La Caritas svolge il suo ruolo istituzionale, il Comune interviene con una discreta cifra ma il problema è comunque enorme. Una parte degli stacchi dei contatori saranno dovute a chiusure di esercizi o a trasferimenti di famiglie. Una parte saranno anche dovute a situazioni ormai a situazioni che si ripetono quasi storicamente. Ma la maggior parte dimostra un livello di crisi che sta vivendo anche la nostra realtà territoriale gravissima dalla quale non si esce con gli aiuti e i sostegni, seppur preziosi, ma solo rimettendo in moto il mondo del lavoro. Riporto una frase di Sante Saracco, presa sempre dal Giornale di Vicenza, che si occupa da decenni del sociale. Dice, riferendosi ai nomadi, ma vale per tutti “…bisogna fare in modo che queste persone abbiano un lavoro. Altrimenti certi problemi non si possono superare”. È una verità semplice e assoluta. Credo che a ogni livello: comunale, provinciale, regionale e soprattutto nazionale il motto, lo slogan, il messaggio dovrebbe essere proprio questo: la macchina del lavoro deve tornare a funzionale al massimo. Il grande distributore di ricchezza, quindi di benessere, è il lavoro così come l’autentica libertà è quella dal bisogno.



nr. 08 anno XX del 28 febbraio 2015

 

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