NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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I “furbetti” dove stanno?

di Mario Giulianati
21 marzo 2015

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Interventi

PARCHEGGIO_FOGAZZARO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Da qualche tempo si è aperta, da parte della Amministrazione comunale, la caccia ai così detti “furbetti” della sosta automobilistica. La stampa locale, e specialmente il Giornale di Vicenza, ha svolto un ampio lavoro di informazione in relazione alle vie privilegiate rispetto al pagamento per la sosta e rispetto ad altre aree dove il parcheggio costa, e a volte non poco. Non mi dilungo sui particolari, già, come detto ampiamente descritti dalla stampa, ma sul fatto che la Amministrazione, e specificatamente sia il Sindaco che l’Assessore delegato, di questo se ne accorgano quando, appunto, la faccenda la solleva qualcun altro. Eppure non poteva no sapere. Vi sono, oltre la Polizia Urbana, anche le squadre della AIM che perlustrano in modo direi puntuale le zone a parcheggio, e non credo che nascondano i dati in loro possesso.

DALLA_POZZA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Ma, come in altri casi, vedi la questione dei campi nomadi, si va a singhiozzo. Leggo di una dichiarazione della Associazione Civica Vicenza Capoluogo che ritiene, pur in presenza di un Piano Urbano della Mobilità, che senza (Vicenza Più) «un preciso piano parcheggi capace di accompagnare un processo di cambiamento delle abitudini dei cittadini» non serve a gran che. Ma in fatto di mobilità, a Vicenza, si fa assai fatica a comprendere quale sia la strategia della Amministrazione. Pare che lo slogan del settore affidato alle cure dell’Assessore Marco Antonio Dalla Pozza, sia un vecchio detto popolare “fare e disfare è tutto un lavorare”- Con i tempi che corrono il lavoro è sempre benedetto. Un po‘ meno quando mette a soqquadro strade ed incroci viari, rotatorie (è sufficiente dare un’occhiata alla ex rotatoria delle “scalette” per rendersi conto della situazione di assoluta incertezza che esiste in Comune) e parcheggi, creando una serie infinita di problemi alla gente che ha necessità di muoversi. Tanto per fare un esempio si insiste con le domeniche ecologiche, che sul piano didattico possono anche avere una loro funzione, ma che sul piano pratico non abbattono minimamente le polveri sottili. Mai una volta per qual che ne so, che si sia pensato che il problema, almeno per quanto riguarda la città e i dintorni, nasca dall’autostrada e che è proprio lì che necessita operare per salvaguardare i vicentini.

ex_rotatoria_delle_scalette (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Cominciando a rilevare le polveri proprio lungo il tragitto della autostrada. Mica vietandone poi l’utilizzo ma cercando un sistema di protezione che la isoli, naturalmente impegnando la Società Autostrade a provvedere in tal senso. Torno al problema dei parcheggi citando un altro passaggio del documento di Vicenza Capoluogo “Qualsiasi intervento tariffario o di ridistribuzione degli stalli blu non potrà avvenire se non avendo chiaro un "Piano parcheggi" che riteniamo oramai indifferibile. Se da un lato è giusto perseguire i cosiddetti "furbetti", dall'altro è indispensabile che si affronti una volta per tutte la questione dei parcheggi senza ricercare facili consensi, ma attuando provvedimenti seri e concreti che non guardino agli interessi particolari, ma all'interesse generale della città e dei suoi abitanti”. Testo che condivido pienamente. Scrive il Giornale di Vicenza “Sessanta centesimi sulla tabella, 50 sul display del telefono. E ancora 1,20 euro all'ora sul cartello piazzato all'inizio della strada e un euro su quello che si trova a pochi metri di distanza. Il caos delle strisce blu passa anche per la bizzarra segnaletica verticale che, nella maggior parte dei casi, più che agevolare disorienta gli automobilisti. Non c'è via che non riservi una sorpresa. Non bastano i numerosi adesivi piazzati uno sopra l'altro a indicare le nuove tariffe, ma anche le applicazioni per pagare la sosta con il cellulare si rivelano più confuse del previsto”.Si ha l’impressione che vi sia più di un qualche furbetto anche all’interno della Amministrazione.

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