NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Porta a Porta

di Mario Giulianati
11 aprile 2015

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Interventi

ALESSANDRA_MORETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Agli inizi di Aprile si è svolta, come di consueto, la trasmissione di Bruno Vespa “porta a porta” con la presenza dei candidati presidenti della Regione Veneto. Non tutti i verità, ma i quattro che per ora appaiono essere i contendenti principali: Luca Zaia, Flavio Tosi, Jacopo Berti e la Alessandra Moretti. Traggo dal dibattito (le note sono ricavate da Vicenza Più), che prosegue con una formula piuttosto datata, alcune dichiarazioni dei protagonisti. Dice la avvocatessa vicentina che la Commissione Antimafia, condotta dall’on. Rosy Bindi, fa bene ad indagare in Verona. Premessa: l’on. Rosy Bindi non è particolarmente affezionata alla avvocatessa che, in passato, ha avuto espressioni non certo gradevoli ne eleganti per la ex ministra. Però siamo in campagna elettorale e il partito, il PD, pur se di recente nascita, ha due anime fortemente tradizionaliste: il partito chiama e, quasi sempre, i compagni rispondono siano essi bianchi o rossi.

TOSI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Quindi una azione del genere nel regno veronese di Tosi, in un momento così particolare e delicato, non appare del tutto casuale, ma consente di leggerla in chiave molto politica. E chiaramente una provocazione e una mossa elettorale nata, secondo me, subito dopo che Tosi ha imbarcato il NCD che, secondo le aspettative della Moretti, avrebbe dovuto ripetere nel Veneto l’esperienza governativa romana. Inutile che l’avvocatessa cerchi di difendere la Bindi. È indifendibile. Magari sarà pur vero che non vi era malizia da parte della Bindi ma ognuno, date le circostanze è legittimato a pensarlo- IL Candidato del M5S, che per un po’ è stato “in sonno” (lui afferma di essere stato dimenticato volutamente dai mass media) qui c’è e dice la sua che, nella sostanza, è anche abbastanza vera, ma con qualche errore.

BERTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Dice Berti: "Alessandra Moretti è alla quinta candidatura, ogni 6 mesi cambia poltrona e non ha finito neanche una legislatura". L’avvocatessa è stata per una legislatura, tutta intera, assessore e vicesindaco in Comune a Vicenza. Poi è sbarcata alla Camere dei Deputati e lì, in verità ci si è fermate per un po’, mi pare un paio di anni su per giù. Infine è salita al nord, e ha occupato, per pochi mesi, la poltrona (termine che ha più di un significato) di Parlamentare Europeo. Pare convinta dal Premier Renzi, che tende a far pranzo con il Veneto, si dimette e si presenta come vessillifera renziana dopo aver passeggiato tra le varie correnti del PD investita del mandato di conquistare il Veneto. Il termine “corrente” non è bene accetto oggi, ma anche un tempo si cercava di sostituirlo con il termine “componente” suggerendo che erano componenti di pensiero. Per cercare di nobilitarle. Oggi sono di mode le “fondazioni cultural-politiche ma per maggiori informazioni invito l’elettore a rivolgersi a Massimo D’Alema. Una considerazione è relativa alla dichiarazione della Moretti che imputa a Zaia che sul pasticciaccio del Mose, non abbia agito come avrebbe dovuto, cioè con maggior responsabilità.

LUCA_ZAIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)La Moretti dice che evidentemente Zaia “non ha fatto nulla” per mandare fuori dai piedi i colpevoli (tutti di FI ?) e dice che lei e Renzi hanno chiesto subito ad Orsoni di fare un passo indietro. Personalmente ritengo che è assai probabile che Renzi abbia chiesto ad Orsoni di fare le valige, dubito assai che lo abbia fatto la Moretti che oltre saper “bucare lo schermo” non mia pareva attrezzata per dare ne ordini ne consigli ad un professionista del rango di Orsoni, oltre tutto nemmeno iscritto al PD. Ora per i suoi interessi, della signora Moretti, i suoi “pigmalioni” dovrebbero riportarla ai metodi “spontanei” di un tempo perché ora mi sembra non riesca nemmeno più bucarlo questo schermo. Pronta la risposta di Zaia che ricorda la massa di indagati e arrestati del PD e dice “Non accetto lezioni dal Pd che a livello nazionale "ha 400 indagati e 35 arrestati” aggiungendo che lui non ha alcun avviso di garanzia. Non sarebbe male, comunque, che tutti i candidati presenti in questo genere di trasmissioni si preoccupassero di illustrare non tanto per slogan i loro programmi, ma più specificatamente e dettagliatamente quelle parti del programma che ritengono assolutamente prioritarie. Questo servirebbe a comprendere veramente quali siano i loro veri obiettivi e consentirebbe a tutti noi, un domani, di verificare rapidamente se sono in grado di rispettare gli impegni assunti. Cioè onorare le promesse fatte. In relazione al sondaggio presentato da Vespa mi ha dato più l’impressione di essere un pronostico utilizzato nella speranza che si crei un clima di “duello all’ultimo voto” la qualcosa, almeno sotto il profilo dello spettacolo, renderebbe un pochino più divertente queste ormai cristallizzate trasmissioni pseudo politiche.



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