NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La presa d’assalto delle pensioni modeste

di Mario Giulianati
25 aprile 2015

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Interventi

MICHELE_EMILIANO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Corre voce che, e vi sono anche un paio di riscontri, che Michele Emiliano, candidato alla Presidenza della regione Puglia, in una recente trasmissione televisiva, abbia “candidamente svelato che sarà inserita in Costituzione la modificabilità delle pensioni sulla base dell'andamento dell'economia”. Lo scrive Il Mattinale che poi soggiungeDa parte di Giuliano Poletti, silenzio assoluto. Lo avevamo chiamato in causa per conoscere le reali intenzioni del Governo circa la proposta di Tito Boeri. Un intervento massiccio sulle pensioni superiori a 2 mila euro lordi al mese. Siamo ancora al laconico: “Credo di poter dire che il governo ha espresso chiaramente l’intenzione di non voler procedere in questa direzione” Quello che crede o non crede un ministro, può essere tranquillamente creduto o non creduti dal Consiglio di Ministri e dal Premier e venirne fuori esattamente una decisione del tutto diversa.

POLETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)È accaduto, per il passato non poche volte. Quello che da queste frasi e da un altro segnale, molto più semplice e diretto, pare proprio che il Governo, o per lo meno l’Inps, si stia muovendo per fare una azione molto pesante nei confronti delle pensioni modeste, che sono milioni e milioni, quando si è dimostrato, più volte che quelle privilegiate sono assolutamente intoccabili e magari rischiano anche di veder crescere il loro spazio privilegiato e tutelato. Un funzionario di uno sportello bancario, dove vengono erogate delle pensioni statali,come avviene in tantissimi sportelli bancari di tutta Italia, pare abbia detto a dei pensionati, che la decurtazione della loro pensione, iniziata nel mese di marzo e proseguita in aprile, era frutto della applicazione della “deflazione”-Se tutto ciò fosse vero, ed è sperabile che non sia così, si tratterebbe di un assalto alla Costituzione, alla Democrazia e alla società italiana. Sarebbero in un colpo solo stracciati tutti contratti di lavoro pubblico e contemporaneamente dimostrerebbe la assoluta inaffidabilità di tutta la classe dirigente politica italiana. È augurabile che le Forze sociali e politiche che credono ancora in una democrazia sostanziale e non solo formale, si attivino per chiarire fuor di ogni dubbio questa situazione che certamente manderebbe, se si concretizzasse, sull’orlo della povertà tantissime famiglie italiane.

 

nr. 16 anno XX del 25 aprile 2015



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