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È diventata una costante. Ogni tanto, e spesso, il Giornale di Vicenza ci informa che le nostre strade appaiono più come una gruviera piuttosto che come nastri d’asfalto ben steso e dove a piedi, in bicicletta, in motocicletta oppure con l’auto o altro, ci si può muovere tranquillamente. Proprio no. Le cose non starebbero così. Scriveva il Giornale di Vicenza, solo pochi giorni fa “Strade al collasso - Nell'ultimo anno oltre 100 voragini – Ad Amcps segnalate 2.900 buche nel solo 2014……Un film già visto. L'asfalto che cede improvvisamente ed ecco che in mezzo alla carreggiata si apre una voragine. Piccoli crateri che nelle migliori delle ipotesi raggiungono i 40 centimetri di diametro e i 30 di profondità. Ma alle volte vanno anche oltre … Come capitato nei giorni scorsi in via Guglielmo Pepe, dove si è aperta una voragine profonda fino a 2 metri e mezzo”.
Un film già visto, un po’ troppe volte. Alcuni anni or sono la nostra Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Variati, con una operazione particolarmente vivace di marketing, si vantava di aver utilizzato una buona parte del “tesoretto” (pare sia di moda avere a disposizione i tesoretti sia locali che nazionali) per mettere a nuovo le strade vicentine. Per mesi e mesi abbiamo avuto la città soprasotto. Cantieri ovunque. Cartelli che invitavano i cittadini ad aver pazienza perché si stava lavorando per loro. Cioè per noi. Alla fine della festa eccoti iniziare le toppe sulle toppe e tutto all’insegna di “grida” manzoniane del genere “chi rompe paga e i cocci sono suoi” in realtà sono dei vicentini. Mai una precisa puntuale concreta assunzione di responsabilità. Mai un quadro preciso di quanto è stato fatto, in precedenza, male e che dovrà essere rifatto e quanto è costato ai vicentini questo “fare e disfare”.
La Assessore alla cura urbana, dott. Cristina Balbi ci racconta che “il problema è riconducibile alle condotte vecchie, infiltrazioni e quota della falda”. In definitiva a qualche cosa che, ancora una volta non riguarda affatto la responsabilità di questi amministratori. Ora le casse comunali, ci fa sapere la Assessore al Bilancio, dott.ssa Michela Cavalieri, sono vuote e a disposizione per la sistemazione delle strade si e no che si possa trovare un milione e quattrocento mila euro. Poca cosa per sistemare una viabilità che fa, letteralmente, acqua da tutte le parti.
Il “tesoretto” non c’è più e l’unica cosa che questa Amministrazione sa inventarsi è quella di scaricare le responsabilità sul “destino cinico e baro”, come ebbe a dire a scrivere Giuseppe Saragat nel 1953. Una volta si dice che la colpa è del passato, un’altra (ora non più visto chi la presiede) è della provincia, un’altra ancora è una responsabilità della Regione, poi eccoti che diventa anche una responsabilità del Governo, non più di quello guidato da Berlusconi ma da Matteo Renzi. Ma la Amministrazione di Vicenza, parte politica e parte dirigenziale, non sbaglia mai. È inossidabile. Eppure le “buche “ non sono solo sull’asfalto, ma nella pulizia di una Vicenza che si incontra basta girare l’angolo delle vie principali del Centro Storico, oppure osservando senza fette di prosciutto sugli occhi cosa sta accadendo nel mondo della cultura reale (e non solo quella del super evento) dove le strutture portanti scricchiolano paurosamente. Per non parlare dei parcheggi, e delle relative sanzioni che paiono danzare il tango e dei parchi abbandonati e ormai preda da un lato della delinquenza e dall’altro dell’indifferenza verso l’ utenza vicentina.
