NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Slogan e sondaggi

di Mario Giulianati
23 maggio 2015

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Interventi

Slogan e sondaggi (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Non ho molta fiducia nei sondaggi. E non per la conoscenza, recente, degli avvenimenti inglesi, ma da molto prima, anche per esperienza diretta. A volte le domande vengono poste proprio per farsi dare delle risposte gradite. Un po’ come stabilire un teorema e poi cercare assolutamente di dimostrare che può anche essere vero, trascurando tutto quello che dice il contrario. Altre volte ancora ci si serve di un “sondaggio” negativo per depistare l’avversario. Ma detto ciò, il Corsera è un giornale serio e, salvo qualche incertezza dovuta a qualche presa di posizione impropria, obbiettivo. Ora pubblica un sondaggio che pone a distanza notevole i due principali candidati alla presidenza del Veneto.

Slogan e sondaggi (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica) In testa naturalmente Zaia, e a diversi punti, la Moretti. Della Moretti mi ha incuriosito un suo inserto, a pagamento, apparso alcune volte su Il Giornale di Vicenza, ma presumo su tutti i giornali locali della regione. Lo slogan usato è straordinariamente il ritratto della signora. Recita lo slogan, lapidario, “IL CORAGGIO DI CAMBIARE”- Di questo “coraggio” la nostra ha dimostrato di possederne alquanto. Sempre che lo si voglia chiamare coraggio. In realtà si dovrebbe usare un termine diverso, meno nobile, più vicino alla realtà dei fatti. Ma accettiamo comunque questo “coraggio” come elemento chiave della sua personalità. I problemi che certamente questo coraggio creerà in futuro, non sono miei o di altri che semplicemente vanno alle urne e votano.

LAURA_PUPPATO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica) Saranno di quanti l’hanno sostenuta in buona o in meno buona fede. Trovo interessante la dichiarazione rilasciata dalla onorevole Laura Puppato (PD) e riportata da Vicenza Piu: "Anche questa volta abbiamo considerato il Veneto una Regione perduta. Abbiamo costruito una dirigenza che pensa più che altro a ritagliarsi un proprio ruolo di minoranza"…… Qui (nel Veneto - ndr) il Partito democratico sembra abbia da tempo semplicemente rinunciato a pensare di poter vincere” Che sia perduta o meno, lo sapremo dopo l’apertura delle urne, ma una cosa è certa. La classe dirigente, sia locale, cioè vicentina, sia regionale, del PD non è migliore di quella del PDL-FI o come si chiama quel che resta dell’avventura berlusconiana. Personalmente ritengo che sia un bene per il PD e per il Paese che la sinistra non vinca in Veneto. Ed è un bene che FI faccia altrettanto. Magari vada al governo. Qualche persona di valore c’è ed è in grado di far bene. Ma a non esserci è un partito di destra liberale, meglio lib-lab, in grado di esercitare un ruolo fondamentale nella crescita del Veneto e dell’Italia. Prima viene a formarsi e meglio è ma non certo con la presenza di buona parte della vecchia stantia dirigenza PDL-FI e affini.

TOSI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Rimane la questione Salvini, oltre quella Tosi e C. e la virtuale presenza, ancora avvolta nella nebbia, ma esistente, di Passera, che fa, a mio avviso, un errore fondamentale. Da qual che mi sembra di aver capito punta a costruire una destra liberale e, contemporaneamente, una dirigenza elitaria. Questa non è più la stagione delle formule a tavolino, ma è il tempo della massa popolare che vuole essere individuata come massimo interlocutore. È un rischio, come si è visto più volte nel passato, ma è anche una grande sfida che ha una sua nobiltà e che non va minimamente sottovalutata e trascurata che solo Renzi, fino ad ora, interpreta. Sia Salvini che Grillo, su questo terreno ci stanno provando ma senza un obbiettivo chiaro, riconoscibile e accettabile. Almeno all’esterno. Quindi sono formule che andranno o a svanire o a modificarsi. Di Raffaele Fitto, europarlamentare che già pensa di lasciare il gruppo PPE per approdare altrove, si può solo pensare che cerca di sopravvivere alla tempesta che, in parte, ha provocato anche lui all’interno di Forza Italia. Non ha, almeno fino ad ora, nessun spazio se non di carattere nettamente marginale, per tentare una operazione di massa. Non sostituirà Berlusconi.

 

nr. 19 anno XX del 23 maggio 2015



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