NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Perché no un referendum?

di Mario Giulianati
31 luglio 2015

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Interventi

CORDOVA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il Comune di Vicenza, e nello specifico la Giunta Variati, vede la presenza di un assessorato alla partecipazione, ruolo ricoperto dalla dott.sa Annamaria Cordova titolare di una delega che recita “La delega legittima l'esercizio delle funzioni nell'area della democrazia partecipativa, dei rapporti con realtà associative categoriali, operatori economici ed organismi di quartiere, nonché delle gestioni e manutenzioni dei centri civici". Una delega che cita la parola partecipazione ma che in realtà la utilizza come un intervento della Amministrazione nelle attività culturali, ricreative, di gruppi e categorie come soggetto di sostegno e di patrocinio ma non certo quale elemento di raccolta del pensiero della gente, salvo in determinati momenti e per determinate categorie di soggetti.

FERRARIN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Quindi una partecipazione che è quasi sempre di segno contrario alla partecipazione popolare alle scelte della Amministrazione. Più una forma di supporto, di sussidio che autentica condivisione delle scelte. Si tagliano nastri, si fanno i discorsivi alle inaugurazioni, si portano fiori agli anziani, si danno contributi, tutte cose belle e giuste ma non hanno alcun sapore di partecipazione democratica popolare. Leggo su Vicenza Piu’ una presa di posizione di Daniele Ferrarin, portavoce e consigliere comunale M5S Vicenza, che afferma, a margine di una specifica interrogazione che “L'Amministrazione Comunale ancora una volta dimostra una netta chiusura verso la partecipazione e la condivisione dei cittadini nelle scelte che determineranno lo sviluppo della città dei prossimi anni. In costante violazione con le norme sulla Partecipazione previste dallo Statuto Comunale, e contravvenendo agli stessi impegni assunti in Consiglio Comunale al momento della presentazione delle “Linee Programmatiche di Governo” 2013 – 2015”.

E prosegue dicendo: “Ha incaricato (la Giunta-ndr) una Società esterna che con il metodo Delpy prevede la partecipazione esclusiva solo di alcuni portatori di interessi". Una accusa di grande significato sotto il profilo della attuazione di una democrazia sostanziale, e non solo formale. Se le cose stanno così, e non mi sembra che stiano in modo diverso, allora significa che la Amministrazione Comunale, cioè l’Esecutivo guidato dal Sindaco Variati ritiene che un progetto, quello della TAV/TAC sia una faccenda che riguarda alcuni cittadini non tutta la cittadinanza. Un progetto che è destinato, se realizzato come è stato proposto, a sconvolgere l’intera città e forse anche incidere pesantemente su un’area vasta relativa alle comunità contermini. Tanto che, nella determina dirigenziale comunale sta scritto testualmente È evidente che l’approvazione dello Studio di Fattibilità di un’infrastruttura così importante che va a modificare radicalmente l’organizzazione della città, richiede la sospensione della Variante al PAT contenente le linee strategiche di pianificazione e futuro sviluppo della città”. Insomma è in gioco l’identità della Città del Palladio e la Giunta ritiene, alla barba della democrazia partecipata, di poter giocare la partita senza aver coinvolto tutti i vicentini. Se mai si è creata una situazione in cui sarebbe buona cosa la promozione di un referendum, è proprio questa. Apprezzabile l’iniziativa del Consigliere Ferrarin. Molto meno quella della Amministrazione Variati.



nr. 29 anno XX del 1 agosto 2015



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