Che Vicenza sia una città molto bella, e che si sia guadagnato il titolo di “bellissima” meritatamente, non vi è alcun dubbio. È uno scrigno di tesori architettonici e di arte in generale. È circondata da colli molto gradevoli. Riesce ad essere bella anche quando piove o cade la neve. Insomma è proprio bellissima. Ma come spesso accade, vi è anche nella bellissima nostra Vicenza, qualche neo. A dire il vero sarebbero diversi i nei dovuti all’incuria, alla indifferenza verso le buone abitudini da parte della cittadinanza, alla incapacità, sempre da parte di alcuni, di non rispettare il codice della strada e ritenere che la città sia di proprietà personale. Ma per qualche neo la responsabilità, a mio avviso, è della nostra Amministrazione Comunale che magari spazia nelle grandi manovre, progetta, si fa per dire, la rivoluzione urbanistica, prospetta cambiamenti apocalittici, ma si dimentica di alcune piccole cose. Piccole ma significative.
Il Giornale di Vicenza, direttamente o tramite le lettere dei lettori, ne ha individuato più di qualcuno di questi nei, ovverossia alcune incurie, dimenticanze o incongruenze anche molto evidenti, ma a tutte queste ne va aggiunta una. Se l’ospite, cioè il turista, piuttosto che il residente frettoloso e un po ‘ distratto, scende dalla riva di santa Barbara e prosegue verso Piazza Matteotti, prima di imbattersi nel perenne cantiere o nel parcheggio affollato, due aspetti stridenti con l’ambiente circostante e che si spera prima o poi siano eliminati entrambi, si trova davanti a una pedana barriera architettonica, formata da alcuni gradini, che però, molto lodevolmente sul piano pratico, è stata superata con una opportuna pedana. Però quale pedana: un manufatto costruito in tutta fretta (seppure sarà indispensabile che sia un oggetto da mantenere nel tempo) fatto di quattro assi chiodate, senza alcuna rifinitura pur minima. Pratico si ma brutto assai collocato a ridosso di uno dei palazzi più belli e importanti di Vicenza: Palazzo Chiericati, opera del Palladio, che ospita il Museo Civico, che a sua volta ospita opere d’arte di grandissimo valore. Una dimostrazione, da parte di una Amministrazione, di scarsissima sensibilità e di assoluta mancanza di buon gusto e anche di un po’ di rispetto per Vicenza Città Bellissima.
nr. 41 anno XX del 14 novembre 2015