NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Chi paga il conto?

di Mario Giulianati
14 novembre 2015

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Interventi

Tre notizie apparse sulla stampa locale che interessano, pur con ottiche diverse, la viabilità cittadina. Sul sito “pervicenza” (www.pervicenza.it) appare un testo a firma di Zeila Biondi che fa un ritratto, purtroppo realistico, del modo di utilizzare la bicicletta da parte di alcuni, tanti, ciclisti cittadini.

biciclette_1 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Riporto una prima sua considerazione “Nella ricerca di Legambiente si sottolinea il positivo incremento delle piste ciclabili e la crescita (causa/effetto) del fenomeno del ciclismo urbano. Cio’ si registra anche a Vicenza, ma non facciamo a tempo a rallegrarcene, dal momento che l’aumento dei ciclisti ha portato in dote anche l’aumento dei ciclisti maleducati, che invadono i marciapiedi e percorrono i numerosi portici della citta’…” e poi l’autrice inizia a illustrare questi fenomeni, più numerosi di quanto si creda, di maleducazione ciclistica sottolineando l’atteggiamento negativo sia di nostri probabili concittadini ma anche precisando che “Non va taciuto che molti dei ciclisti scorretti sono immigrati con improbabili bici, ma, come in molti altri ambiti, l’esempio che diamo loro li incoraggia alla trasgressione”. Credo non sia difficile riscontrare, per ognuno di noi, la realtà di questi fenomeni. Più difficile risulta sapere quanti di questi poco rispettosi utilizzatori delle due ruote sono, almeno, ammoniti dalla Polizia Urbana. Su Vicenza Piu’ leggo che la nuova contabilità imposta dallo Stato agli Enti Locali, esige che siano messi a bilancio anche la voce relativa alla contravvenzioni non riscosse. E così anche il Comune di Vicenza pone una nuova voce di capitolo titolata “variazioni alla pari”, un po’ incomprensibile, ma che in realtà indica la presenza di un credito,in grandissima parte inesigibile, di ben tre milioni di euro. Scrive il giornale che l’Assessore dott.ssa Michela Cavalieri afferma Mettiamo questi soldi nelle entrate ma chiaramente non li spendiamo, sono messi in un fondo". Il giornalista precisa che “Secondo i calcoli, le multe non pagate ammontano circa ad un 30% del totale delle contravvenzioni”.

biciclette_2 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sarebbe interessante conoscere la suddivisione, per motivazione, della emissione, inutile, di queste contravvenzioni, perché, seppur in parte intuibili, altre potrebbero essere frutto di una situazione economica negativa, molto diffusa, che obbliga la persona sanzionata a non onorare la sanzione. Naturalmente questo dovrebbe, in qualche misura, far nascere delle valutazioni e conseguentemente delle decisioni. Il Giornale di Vicenza titola, argutamente, “Park trabocchetto. Raffica di multe sotto la prefettura” e poi soggiunge “ Nei due stalli blu di contrà Piancoli vice u inusuale divieto di sosta dalle ore 20 alle 8: in pochi si accorgono. La polizia locale ha staccato 133 sanzioni in 20 mesi”. Il Comune, interpellato fa sapere che La richiesta è arrivata dalla prefettura, perché sopra i posteggi blu si trova l’appartamento di rappresentanza. Dunque per motivi di sicurezza è stato chiesto di non consentire alle auto di parcheggiare nelle ore notturne”. Per una completa informazione rileviamo che ogni multa vale 41 euro, quindi il totale è di 5453 euro.

L’biciclette3 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)appartamento di rappresentanza, in teoria dovrebbe essere tale se utilizzato in occasioni speciali. Qualche ospite di rilievo, qualche ricorrenza importante. Ma pare che sia l’alloggio del signor prefetto e questo, piaccia o non piaccia, mi sembra eccessivo che a un pur alto funzionario dello Stato venga messo disposizione un signor appartamento, che non esito definire di lusso, per il vivere quotidiano. Altri, e mi pare che sia giusto così in una normale democrazia, alti funzionari e servitori dello Stato, l’appartamento se lo pagano con il proprio stipendio. Non è pensabile che la retribuzione di un signor prefetto non sia tale da consentirgli di far fronte a questa spesa. Cosa accomuna queste tre notizie riportate dalla stampa locale? Un semplice fatto, purtroppo una costante nella vita italiana. Il costo, cioè il conto di tutte le situazioni negative, alla fin fine le paga sempre il popolo.

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