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la domenica di vicenza
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Inquinamento vicentino

di Mario Giulianati
5 dicembre 2015

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Interventi

bloccotraffico (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L’inquinamento dell’atmosfera non è una faccenda di poco conto. È uno dei grandissimi problemi del nostro tempo. In zone più limitate questo fenomeno si è rivelato anche in passato, ma in genere era localizzato in aree di forte industrializzazione e solitamente era dovuto all’uso di materiali, vedi carbone. Accadeva anche che in città dove il carbone era usato dalle famiglie per il riscaldamento, Milano, ad esempio, della prima metà del secolo scorso, l’inquinamento dell’aria fosse pesante. Ora l’inquinamento atmosferico riguarda, anche in Italia, grandi aree e, per restare in casa nostra, la Pianura Padana non gode certo di una buona fama. Ma nemmeno Vicenza che, a quanto dicono i mas media, è la città, e buona parte della provincia, l’area più inquinata del veneto. Un record del quale i vicentini farebbero volentieri a meno. È di questi giorni la notizia dell’ottantesimo sfondamento, dall’inizio dell’anno, delle temutissime “polveri sottili”. Legambiente da tempo denuncia questa situazione, sia a livello regionale che locale, nella città di Vicenza. In concreto, parrebbe che in città si raddoppi i valori consentiti per legge. Si ritiene anche che il tutto sia causato dall’eccessiva presenza di mezzi a motore che circolano in città. Spesso vecchi e non più adeguati alle esigenze attuali. Certamente le auto e i grandi automezzi inquinano ma i tentativi di mitigare gli effetti negativi, fatta dalla Amministrazione Comunale, tramite le “domeniche a piedi”, non pare che giovino granché, sotto questo profilo, e che nemmeno in qui giorni speciali le polveri segnino una netta inversione di tendenza. Anche quest’anno il Comune ha pubblicato il calendario e le norme relative ai veicolo che non possono circolare, da ottobre 2015 a marzo 2016, con qualche interruzione, e ha fissato le fermate totali. Probabilmente sul piano didattico e di sensibilizzazione, fatto salvo qualche disagio per qualche gruppo di residenti resi immobili proprio nella giornata dedicata alla vacanza, comunque un disagio abbastanza facile da sopportare, l’iniziativa può anche ritenersi interessante. Però non credo risolva un gran ché. Questo modo di procedere dura da anni, e vantaggi reali non se ne sono visti. Forse sarebbe il caso di guardare il fenomeno da un punto di vista diverso. Certamente sono i veicoli, grandi o meno grandi che recano inquinamento. Le aziende, un tempo causa dell’inquinamento, hanno, almeno nella maggior parte dei casi, provveduto a regolarizzare i loro impianti di emissione. Vi è chi ritiene che la maggior parte della polveri sottili provenga certamente dai mezzi a motore ma in massima parte da quelli che circolano sull’autostrada che è vicinissima alla città e in una posizione geografica, tra colle e colle, che agevola la spinta dell’aria inquinata proprio verso Vicenza. Può essere che le cose non stiano proprio così, ma visti gli insuccessi passati, un tentativo di analisi scientifica svolta a ridosso dell’autostrada non mi sembra che sia un grande problema. A volte, tentare non nuoce.



nr. 44 anno XX del 5 dicembre 2015

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