NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

Rispettare la Città e i Vicentini

di Mario Giulianati
13 febbraio 2016

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Interventi

Rispettare la Città e i Vicentini

 

scritte (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Raramente mi accade di andare negli uffici comunali ma quelle volte che, per qualche necessità, sono obbligato ad andarci, riscontro un clima particolare, direi a due livelli. Il primo è rappresentato da una sostanziale gentilezza nei confronti dell’utente, che nel caso sono io ma potrebbe essere chiunque, da parte del personale a contatto con il pubblico. E questa è una ottima cosa. La seconda è il riscontrare, indefinibile anche, ma presente, senso generale di incertezza. Il definirne le ragioni e il livello, è difficile ma si sente un disagio diffuso che non deriva, a mio avviso dalle problematiche che possono portare i cittadini alla attenzione degli uffici, ma dall’interno degli uffici stessi e che si riverbano sull’utenza. E questo è u elemento di negatività che solo un intervento, sereno e positivo, costruttivo e privo si ambiguità può eliminare. Un poco quello che avviene con la città alla quale si inviano, da parte di Palazzo Trissino e dintorni, messaggi pregni di rumorosa efficienza virtuale e di assai scarso contenuto concreto. Si potrebbe parlare della TAV/TAC che in fondo, dalle prime esternazioni del sindaco alle sue ultime somigliano più a un balletto frenetico privo di un sottofondo musicale se non quello di un frastuono irrazionale. Per continuare sulla sicurezza, che è un fattore determinante per la serenità di una popolazione tormentata da cento episodi di microcriminalità, e qualche volta anche da qualche cosa di più pesante, ma che soprattutto risente da forme di pure esternazione demagogica.

camper (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Vedi la questione della lucciole rosse, quella dei mendicanti organizzati, dei immigrati/profughi/clandestini che arrivano, spariscono, si ritrovano ovunque e quasi nessuno sa chi sono e che cosa vogliano, quella dei posteggiatori abusivi, dei cassonetti traboccati di immondizie, di quelli incendiati e non sostituiti, delle aiuole deposito di rifiuti, di accampamenti notturni rumorosi e indisturbati. Per non parlare dei muri e delle serrande, dei portoni ricoperte di scritte e disegni che hanno il solo scopo di servire da sfogo a frustrazioni e di recar danno a i cittadini per bene, sia chi è colpito dal danno, sia l’insieme della città che appare tutt’altro che la Vicenza città bellissima delle nostre speranze. Forse situazioni non proprio criminali, ma certamente molto pesanti da accettare e digerire. Ma la criminalità diffusa c’è e non è imputabile esclusivamente alla locale Amministrazione, per via di leggi carenti, di strutture non sufficientemente sopportate dallo Stato, di mancanza di mezzi adeguati, anche di personale.

cricoli (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Ma alla Amministrazione spetta il compito, che non pare proprio sia svolto, che è quello di parlare con chiarezza con la città, con il centro storico, che dietro le facciate nasconde il degrado, con le periferie che paiono dimenticate. Ricordiamoci di Via Periz, di Viale Verona, di san Pio X, di Via Zamenhof, tanto per citarne qualcuna. Dire alla gente quello che può fare veramente e quello che non le è possibile fare spiegando il perché. Senza false promesse, senza tono trionfalistici, e risparmiandoci le trite e ritrite conferenze stampa e dichiarazioni fiume su fantastici progetti o, peggio ancora, su normali manutenzioni di routine. Il tutto condito con una autoesaltazione e un altrettanto auto assoluzione per il mal fatto, il non fatto e quello che non verrà mai fatto. In poche parole,un po’ di serietà, un briciolo di umiltà, e una buona dose di rispetto per la città. 

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