NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

Confusione e Contraddizione

di Mario Giulianati
21 maggio 2016

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Interventi

Confusione e Contraddizione

 

 

Leggo in relazione alla discussione avvenuta in Consiglio Comunale sul tema della situazione venutasi a creare a seguito della dissoluzione del valore delle azioni della ex Banca Popolare di Vicenza, una dichiarazione, virgolettata, del Vicesindaco sig. Bulgarini D’Elci che mi lascia alquanto perplesso.

banca popolare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il vicesindaco ammette che “A Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l’ho fatto, non ne ho avuto la forza”. Sembra una affermazione del tutto marginale ma ritengo che sia, al contrario, una dichiarazione di notevole gravità. In effetti dice che vi era un potere al disopra delle Istituzioni, dice anche, seppur indirettamente, che questo potere non c’è più; non definisce quale potere e chi lo deteneva ma afferma che era tale che non si poteva assolutamente metterlo in discussione e che anche un vicesindaco non aveva la forza per combatterlo. Su quale fosse questo potere e su chi lo detenesse, a questo punto, ognuno può immaginare quello che più gli aggrada. Perciò, di fronte ad una affermazione così impegnativa, esposta da una carica istituzionale importante, l'aver tralasciato l'indicazione nominativa mi pare non sia il modo corretto di affrontare un problema così delicato per tutta la nostra comunità. Tra l'altro, quello nel quale è stata fatta questa affermazione è un luogo “sacro” alla democrazia ma anche la sede della Istituzione fondamentale della nostra società. Il Vicesindaco, particolarmente in quella sede e nella sua veste istituzionale, è un pubblico ufficiale ed è, a mio avviso, tenuto alla massima chiarezza e al dovere di denunziare gli autori di eventuali arbitri. Ma, con ogni probabilità, io ho una visione diversa dei doveri istituzionali.

In quella riunione è stato anche presentato un ordine del giorno dal Consigliere Capogruppo della Lista Variati dott. Sandro Pupillo, dopo che il M5S aveva ufficialmente sollevato il problema con una sua interpellanza al Sindaco. Sul finire del dibattito, l'ordine del giorno Pupillo sollecitava i componenti il CdA della Fondazione Roi a votare il bilancio e a dimettersi subito dopo. Tutti. Sempre il Vicesindaco dichiarava: «Non conosco la situazione il Comune non partecipa direttamente alla governance, ma ora mi auguro si arrivi alle dimissioni dell’attuale Cda». Mi chiedo perché il Vicesindaco non ha invitato a ritirarsi del CdA il prof. Villa che siede in quel Consiglio proprio in qualità di rappresentante dei Civici Musei, che istituzionalmente dipendono dal Vicesindaco, il quale ammette pubblicamente che non veniva informato di nulla dal rappresentante da lui medesimo, e dal sindaco, avvallato. E questo dopo aver mantenuto vuoto quel seggio per ben due anni. Comportamento istituzionale decisamente pasticciato. Una Maggioranza e un Esecutivo che ignorano per mesi quello che accade in una Istituzione, seppur privata, che però ha come missione il sostegno delle attività museali della città, che improvvisamente si fa paladino, ad esplosione avvenuta (il riferimento è alla ex Popolare di Vicenza), chiedendo prima le dimissioni del prof. Marino Breganze dalla presidenza della Accademia Olimpica, ma non dalla Fondazione Roi, poi, sollecitato dalle Opposizioni consiliari, presenta un OdG che chiede le dimissioni di tutto il CdA ma non ritira il proprio rappresentante, almeno come segnale concreto e forte della sua volontà, ed infine ammette (?) l’esistenza di poteri estranei alle Istituzioni e tali da condizionare la città. Ad essere gentili si deve dire che esiste una buona dose di contraddizione e di confusione.



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