NR. 41 anno XXVIII DEL 25 NOVEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Porterò il Vicenza in serie A

Il senatore vicentino della Lega Nord Alberto Filippi ha un sogno, e non è solo politico...

di Luca Faietti

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Porterò il Vicenza in serie A

Il suo sogno nel cassetto lo concretizzerà a breve, entrare nel Vicenza calcio per rilanciarlo, forse già dal giorno del suo compleanno, il 7 gennaio prossimo: il senatore leghista Alberto Filippi però non ha digerito le critiche che gli sono arrivate addosso dopo aver palesato questa sua volontà.
Filippi, tanto si parla del suo ingresso nel Vicenza calcio: riuscirà a farsi un bel regalo di compleanno e farlo ai tanti tifosi biancorossi?

«I regali spesso si ricevono! Questo evidentemente per realizzarsi deve trovare una convergenza di almeno tre volontà, quella di Cassingena, la mia e quella dei tifosi».

Il Vicenza dei suoi sogni è un Vicenza da serie A?
«Se non fosse così che razza di sogno sarebbe?!! Ovvio che sì, poi occorre fare i conti con la palla che è rotonda ma l'impegno deve andare in questa direzione».

Sulla sua entrata nel Vicenza calcio qualche politico ha cominciato a storcere il naso affermando che è incompatibile con il ruolo di parlamentare. Le risulta o sono solo chiacchiere?
«Mi risulta. Almeno una persona ha affermato questo davanti a molti testimoni. Siamo di fronte all'ennesima azione di chi dimostra di non amare le regole della democrazia e concepisce la politica gestita da regole "naziste"; purtroppo questi politici sono gli stessi che poi candidati a consiglieri comunali prendono nemmeno 20 preferenze quando io alle stesse elezioni ne ho prese quasi 800. Io ritengo che sia giunta l'ora che il popolo reagisca a queste dichiarazioni con la forza della democrazia urlandolo dalle tribune o scrivendolo sui giornali. Una cosa è certa chi ha detto questo dovrà assumersi la responsabilità di tali stupidaggini e dovrà accettare il giudizio della gente. Il mio consiglio ora è che proprio costui si faccia da parte subito, considerato che questa gente Vicenza non l'ha voluta in passato e ora sempre meno; guai ai partiti che impongono ai cittadini candidature. Anche per questo io amo le elezioni che consentono le preferenze, in modo che possa scegliere il popolo e non il partito».

Lei è uno dei pochi vicentini che ha deciso di impegnarsi con il calcio e con i biancorossi; perché a suo avviso non c'è stato mai grande interesse negli ultimi anni da parte dell'imprenditoria vicentina nei confronti di una squadra storica come quella biancorossa?
«In passato nella mia seconda "patria" ho aiutato squadre dilettantistiche con buoni risultati. Oggi ho un sogno ed è il Lanerossi. Se tutta Vicenza saprà fare squadra granitica, chi tifando e chi magari aiutando in altro modo, potremo tutti insieme vincere la sfida più bella che è quella di unire grazie ad una bandiera i cuori di tutta la nostra provincia.»

Parliamo di politica: un governatore leghista per il Veneto; i tempi si sono dunque dimostrati maturi...
«Certo e finalmente un leghista potrà diventare governatore, ma anche in Regione occorrerà fare squadra, tutti insieme uniti come al Senato perché importante non è vincere, ma risolvere i problemi al Veneto e questo lo si può fare meglio se PdL e Lega usciranno da situazioni dialettiche».

In molti indicano nel Ministro Zaia il futuro governatore. È un nome che piace ai leghisti vicentini?
«Zaia piace a tantissimi anche oltre la Lega. Il problema è che di Zaia ce ne vorrebbe più d'uno, così da non perdere il Zaia ministro. La Lega dimostra comunque di avere anche altri ottimi candidati, e Bossi e Berlusconi hanno dimostrato di aver le idee chiare, quindi aspettiamo e pensiamo solo a lavorare sul territorio».

Filippi, lei è anche consigliere comunale del Carroccio: un suo giudizio sul primo anno e mezzo di giunta Variati?
«Luci ed ombre. Io per altro riesco a dialogare, e dialogando a volte si ottiene di più che non litigando. Certo con la Lega al governo del Comune sarebbe stata un'altra musica».

Ed un giudizio sull'operato della minoranza?
«L'opposizione può far poco è ovvio. Potremmo essere organizzati meglio e diversamente. L'auspicio è che questi 5 anni di "panchina" consentano l'arrivo e la crescita di qualche giovane e di volti freschi anche se temo che alla fine prevalga sempre il sistema potente anzi prepotente proprio delle logiche partitiche».

Dopo un governatore della Lega Nord sarà possibile avere anche un sindaco di Vicenza leghista?
«Ovviamente si! La Lega ha ottenuto anche nella tornata delle amministrative 2009 molti consensi. Nel "mio basso vicentino" si è ottenuto un bel filotto reale che ha visto le liste della Lega vincere ad Arcugnano, Barbarano, Villaga, Campiglia dei Berici, Agugliaro, Sossano segno che i tempi sono maturi».

Se glielo chiedessero, lei sarebbe disponibile ad accettare una simile sfida?
«Io adoro le sfide! Onestamente oggi proiettato da qui a tre anni mi vedo in altro ruolo».

O meglio puntare alla presidenza del Vicenza?
«Ma una cosa non deve esclude l'altra, "dittatori" permettendo!».

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