NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il veloce va troppo piano!

Sul Logistic city center (Veloce) scoppia la polemica politica: "L'amministrazione Variati se ne disinteressa" accusa l'ex consigliere della società Claudio Cicero

di Luca Faietti

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Il veloce va troppo piano!

Claudio CiceroIl Veloce, acronimo di Logistic city center, diventa un caso politico.
«In un anno e mezzo non è mai stato convocato il Cda e non ha mai trovato applicazione l'ordinanza del Consiglio di Stato per il ripristino della situazione esistente legata alle consegne». I soci privati, ovvero le Associazioni di Categoria (Industriali, Apindustria, Artigiani, CNA, Commercianti) che detengono il 45% della quota, si scagliano contro il Comune che ha invece il 55%, reo di avere bloccato la crescita del Veloce e di fatto perduto per strada tutti i possibili contributi statali ed europei che potevano dare impulso al primo trasporto pubblico delle merci in Italia.
«Sì, l'abbiamo inventato noi a Vicenza questo metodo ed è un peccato constatare come l'attuale maggioranza non stia facendo nulla per implementare le grandi possibilità che questo servizio potrebbe avere a tutti gli effetti», accusa l'ex consigliere di Veloce Claudio Cicero. Quest'ultimo ce l'ha soprattutto con l'ex assessore alla Mobilità Ennio Tosetto: «Sì, è dimenticato della piattaforma logistica -continua Cicero- speriamo che il nuovo assessore delegato Antonio Dalla Pozza cambi politica, visto che ha anche il referato all'Ambiente».

Una città meno inquinata

Il progetto di creare il primo Centro Eco-Logistico di Vicenza era nato per iniziativa del Comune e aveva come obiettivo la distribuzione “intelligente” ed ecologica delle merci nell'area più densamente urbanizzata della città. Come funziona è presto detto: al Veloce vengono recapitate le merci dirette nella Z.T.L. (Zona Traffico Limitato) del Centro Storico di Vicenza. Compito del Centro è quello di provvedere alla consegna ed al ritiro delle merci utilizzando esclusivamente autocarri a propulsione ecologica, eco-compatibili in quanto non producono nessuna forma di inquinamento atmosferico. Il  Veloce dispone inoltre di tecnologie informatiche avanzate che permettono di gestire in modo ottimale i vari passaggi delle spedizioni: dal ricevimento alla consegna a destinazione. L'avanguardia del servizio consente al corriere di trasmettere i dati delle proprie spedizioni per via telematica e di verificare direttamente via web attraverso una password  lo stato delle consegne.
Il Veloce permette dunque, con le sue dinamiche, la riduzione del numero dei veicoli merci presenti nel Centro Storico, eliminazione inquinamento atmosferico, miglioramento della circolazione pedonale, veicolare e della sosta, maggiore efficienza del sistema distributivo complessivo. «Come si è potuto dimenticare tutto questo per oltre un anno?», si lamenta Cicero.


L'ok del Consiglio di Stato


L'empasse era nato di fatto dopo che il Tar aveva accolto un ricorso presentato dalla Associazione Corrieri Aerei, che contestavano il blocco d'accesso al centro storico cittadino per i loro furgoni. Il Consiglio di Stato aveva però bocciato il parere del Tar e ripristinato l'ordinanza di divieto assoluto di entrata in centro storico dei furgoni adibiti alle piccole consegne. «Il parere del Consiglio di Stato ha praticamente ufficializzato il primo trasporto pubblico delle merci, ed è stato merito di Vicenza e di chi ha creduto in questo progetto», spiega ancora Cicero. Ora però l'ordinanza è stata disattesa per oltre un anno. «Da quel che so, Tosetto ha minacciato di chiudere il Veloce, ed ha disatteso l'ordinanza lasciando al Veloce l'ordinaria amministrazione ed evitando accuratamente di implementare il servizio. Così non si fa», continua Cicero.


Troppi costi?


Il deficit attuale si aggira sui 50 mila euro. Troppi costi per il Comune dunque, alla base della motivazione di non dare nuovi impulsi al Veloce? «Macchè -tuona l'ex assessore alla Mobilità di AN- Se andiamo a vedere, una domenica senza auto, costa all'amministrazione comunale ben 30 mila euro. Il Veloce va avanti con gli stessi ritmi da un anno e mezzo. Basterebbe un minimo di impegno in più da parte della amministrazione comunale per risolvere molte questioni e per fare andare a pareggio il bilancio. Così invece sprechiamo una occasione per svulippare un sistema che tutta Italia ci invidia e per abbattere l'inquinamento nel centro della città. Possibile che chi ha la responsabilità della mobiltà cittadina non se ne voglia rendere conto?».


Il Veloce rischia di chiudere


Che significhi dare nuovi impulsi per rendere maggiormente competitivo il Veloce è presto detto. «Innanzitutto le ordinanze si debbono far rispettare -chiarisce Cicero- Poi si debbono aumentare gli spazi, ci si deve dedicare al trasporto del fresco, naturale evoluzione che era già nei nostri programmi: se non lo si fa, il trasporto pubblico delle merci rischia di implodere». A finanziare il progetto vi è in prima fila la Regione e arrivano poi contributi statali e regionali: «Se i progetti si sviluppano, i contributi arrivano, sennò non ti regala niente nessuno e questo immobilismo del Comune certo non aiuta. Possibile non avere convocato un Consiglio d'amministrazione per oltre un anno? Serve una svolta, sennò questo servizio che è un fiore all'occhiello della città rischia di dover chiudere i battenti».

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