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Ha sorpreso e rallegrato molto i vicentini la recente notizia dell'onore che sarà riservato a Palladio e quindi a Vicenza all'Expo di Shanghai di quest'anno, con la scelta della frons scenae del Teatro Olimpico, ricostruita a grandezza naturale, come trionfale ingresso del padiglione italiano: una decisione adottata dal Comitato di 22 saggi italiani, presieduto da Beniamino Quinterni, e presentata nella stessa metropoli cinese ancor prima di Natale. Ha sorpreso, perché, a quanto si sa, nessuna istituzione vicentina è stata coinvolta nemmeno in specifici suggerimenti o proposte (ma non dimentichiamo che il ministro Biondi ha al suo fianco come segretario particolare il nostro ex Sindaco Enrico Hüllweck). E la soddisfazione per un simile regalo "piovuto dal cielo" è sicuramente enorme, anche perché l'immagine dell'Olimpico, riprodotta su grande schermo alla spalle dei relatori alla conferenza stampa e trasmessa in tutto il mondo, ha già prodotto i suoi mirabili effetti turistico-culturali. E, a mio giudizio, potrà anche essere interessante far pervenire a Shanghai il mitico "Olimpichetto", realizzato nel 1948 per repliche europee (a Parigi e Londra) di un memorabile Edipo re, andato in scena all'Olimpico il 2, 4 e 5 settembre dello stesso anno, con la regia di Guido Salvini e un cast formato dai migliori protagonisti del teatro italiano del secondo dopoguerra; ma nel padiglione italiano dell'Expo cinese potrà essere valorizzato come modello architettonico offerto all'ammirazione dei visitatori più che come struttura adibita a una specifica funzione.
PALLADIO NEGLI U.S.A.
Nel suo scoop su Il Giornale di Vicenza Antonio Di Lorenzo ha scritto, giustamente, che "è una notizia che vale più di una mostra palladiana"; ma personalmente, senza dimenticare che già all'epoca in cui Vicenza, dopo averla fondata, diede notevole impulso all'Associazione dei Siti Italiani UNESCO (1999-2003), dei produttori televisivi cinesi, anticipando colleghi italiani ed europei, vennero a realizzare documentari sul nostro patrimonio artistico eccezionale, sono convinto che su tale eccezionale risultato abbiano influito molto le mostre che hanno onorato e stanno onorando ancor oggi, a due anni di distanza, il cinquecentesimo anniversario della nascita di Palladio, con un bilancio imprevedibile per quanto riguarda la circuitazione nel mondo, il numero dei visitatori e il risalto sulla stampa nazionale e internazionale. Lo stesso prestigioso The New York Times, il 20 dicembre scorso, recensiva la seconda delle due esposizioni spagnole con il titolo "An Italian architect gets his due in Madrid" ("Un architetto italiano riceve ciò che gli spetta a Madrid").