I vicentini, la scorsa settimana si sono espressi sul nostro sito in merito alla loro "voglia" di veder realizzato o meno un palasport a Vicenza dimostrandosi tutto sommato relativamente interessati all'idea.
Questa settimana il sondaggio si è spostato sul fronte politico: ora sono le amministrazioni venete, che hanno edificato sul loro territorio un palazzetto dello sport, ad esprimersi e a chiarire quali siano i pro e i contro legati a queste strutture.
CONEGLIANO
Un'arena che può contenere fino a sei mila persone, costruita in vent'anni con fondi che, per buona parte, erano stati stanziati per "Italia ‘90", successivamente rimpinguati da amministrazione e privati. Oggi però, a poco meno di due anni dall'inaugurazione, il Pala Zoppas rappresenta un vero e proprio fiore all'occhiello per l'intero paese. Situato all'interno della cittadella dello sport, in una posizione strategicamente e logisticamente perfetta, dotato di circa ottocento posti auto, il palazzetto ospita eventi non solo di carattere sportivo ma anche musicale, come concerti e spettacoli. Secondo l'assessore ai lavori pubblici Piero Basciano, però, i costi di gestione legati alla struttura sono decisamente troppo alti e risultano insostenibili per la pubblica amministrazione. Questo il motivo che ha spinto il comune a scegliere di affidarne il management ad una ditta esterna di organizzazione eventi, la "ZED entertainment". A fronte di una scelta obbligata, che potrebbe mettere in risalto gli svantaggi connessi ai palasport, ce ne sono però molte altre di vantaggiose. Una su tutte è rappresentata dal ritorno di immagine che Conegliano trae dalla presenza sul territorio del Pala Zoppas: qui si sono esibiti artisti di calibro internazionale che hanno richiamato l'attenzione di un pubblico numeroso. Questo indotto mette poi in moto l'intera economia legata al turismo della zona: ne guadagnano alberghi, ristoranti e bar, ma anche, più semplicemente, la forza lavoro del posto assunta per allestire le scenografie.
Sembra quindi che, eliminati i costi di gestione, la presenza di un palasport costituisca, per la città in cui sorge, una vera e propria risorsa.
ZED ENTERTAINMENT
Il buon funzionamento di queste strutture, secondo l'agenzia, è direttamente proporzionale all'attenzione che le amministrazioni rivolgo alle attività culturali: serve quindi, prima del palazzetto, un progetto culturale valido associato ad idee chiare. Andrea Benesso, uno dei responsabili della Zed, afferma che realizzare un palasport è sempre una scelta vincente se si prendono in considerazione gli effetti positivi che gli eventi proposti hanno sulla città ospite. A suo avviso, è inutile continuare a puntare su manifestazioni con cadenza annuale, come fiere e rassegne, perché non coinvolgono il pubblico e non fanno scattare tra la gente quel meccanismo legato all'abitudine che realizza il profitto. «È strano - dice - che Vicenza, pur essendo una realtà importante in regione, non abbia un palasport. Mancano gli spazi per realizzare eventi di un certo calibro, che richiamino l'attenzione delle persone».
VERONA
Il Palasport di Verona esiste dal 1986 e può contenere fino a cinquemila persone. Diversamente da quanto avviene nelle altre città, è gestito direttamente dal comune, attraverso il CDR sport che spende di media ventisette mila euro annui.
«Avere nella propria città un luogo coperto e riscaldato in cui ospitare eventi musicali ma anche sportiv,i consente di proporre spettacoli capaci di richiamare persone provenienti da altre regioni, di ottenere un buon ritorno di immagine e di realizzare entrate "extra"», afferma l'assessore all'edilizia pubblica Vittorio Di Dio. Verona poi, si discosta leggermente da quella che è la politica di Conegliano e punta molto sugli eventi sportivi. L'amministrazione, infine, sfata il mito dei costi di gestione troppo elevati: «Certo - continua Di Dio - molto dipende dalla grandezza dell'arena ma, se l'edificio risponde alle esigenze della popolazione e l'amministrazione propone attività interessanti, le spese sono presto ammortizzate».
nr.04/15 del 5 febbraio 2010