NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A Cesuna una casa per il “Dopo di Noi”

Sabato cerimonia per fare il punto del progetto per il Residence Brunialti che vede impegnata la Fondazione “Vicenza uan città solidale”

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A Cesuna una casa per il “Dopo di Noi”

La Fondazione "Vicenza Una Città Solidale" onlus (http://www.aiasvicenza.it/), capofila di un gruppo di Sezioni A.I.A.S. venete (Vicenza, Verona, Venezia) e di un gruppo di cooperative sociali che fanno capo al C.C.S. (Consorzio delle Cooperative Sociali) di Padova, il cui presidente siede in consiglio di Amministrazione, presenta sabato a Cesuna alle ex Colonie Gil in Via Brunialti ospiti della locale Scuola Media, lo stato dell'arte della "Comunità Alloggio" per disabili, che rappresenta l'anteprima di un progetto più ampio denominato "Residence Brunialti". La Comunità Alloggio è stata fortemente voluta dalla Fondazione per dare una risposta al problema del "Dopo di Noi" a  persone con handicap grave residenti sull'Altopiano di Asiago e dare la possibilità ad altri ricoverati in strutture sparse nel territorio provinciale di rientrare più vicini ai loro parenti e alla loro comunità locale. A tal scopo è sorta l'Associazione delle Famiglie "Stella Alpina" di Asiago che fin da subito ha collaborato strettamente con la Fondazione. La seconda motivazione forte è stata quella di legare il territorio al progetto e ciò si concretizzerà, ancora di più, quando sarà assunto il personale d'assistenza residente nel territorio dell'Altopiano. L'idea di utilizzare questa area dismessa di proprietà del Comune di Roana fu del compianto Nico Frigo, allora vicesindaco di Roana, nella giunta Bolzon, il quale, venuto a conoscenza che la Fondazione era alla ricerca di spazi per creare un centro vacanze, propose le ex Colonie Gil di Cesuna costituite da tre fabbricati. Espletate le pratiche burocratiche nel luglio 2003, venne firmata la convenzione di concessione per trenta anni dei fabbricati e dell'aera a favore della Fondazione "Vicenza Una Città Solidale". Fu così costruito un progetto più ampio e ambizioso che trovò pieno appoggio in particolare da parte dei vicentini Sante Bressan, allora dirigente regionale, per il settore interventi sociali, e di Achille Variati consigliere e capogruppo del centrosinistra in Regione. Un lavoro bipartisan, straordinario, che portò alla creazione ad hoc di un articolo della legge finanziaria regionale, l'ormai famoso art. 25, che permise lo stanziamento di 5 milioni di euro per progetti innovativi sulla disabilità. Purtroppo l'evolversi delle situazioni politiche e una sempre maggiore difficoltà dei conti pubblici ha fatto si che il finanziamento di 1 milione e ottocento mila euro che si auspicava venisse assegnato, si sia alla fine ridotto a seicentottantamila euro. Ma ormai il dado era tratto e l'impegno con la collettività e gli enti  assunto, sarebbe stato impossibile fermare l'operazione. È così cominciato da parte dei responsabili di Vicenza Città Solidale la ricerca di fondi bussando alle porte di enti e istituzioni private, trovando una confortante sensibilità e una forte condivisione del progetto. Grazie alla Fondazione Cariverona che ha messo a disposizione un milione di euro, alla Fondazione Vodafone che ne ha stanziati altri duecentocinquantamila, in forza poi della raccolta fondi da parte delle famiglie, attraverso il 5 per mille, e del alvoro dell'UNITALSI dell'Altopiano, della San Vincenzo e di tanti privati cittadini che a vario titolo hanno voluto contribuire, oggi la Fondazione è in grado di ultimare i lavori di ristrutturazione del primo lotto e fra qualche mese attivare la Comunità Alloggio. Il sogno è l'impegno continuo perché l'obiettivo finale è di dare completamento al progetto realizzando anche la seconda parte che prevede di creare un Centro per soggiorni per le famiglie, i disabili e tutte le comunità gestite dalle cooperative che fanno capo al Gruppo CCS (c.ca 250 posti letto), e ancora un riferimento permanente di formazione residenziale per operatori sociali dell'handicap grave, una sorta di formazione per le famiglie, un polo aperto a scambi con altri paesi europei per soggiorni e settimane bianche in accordo con i maestri di sci di Cesuna che già operano con disabili, e una struttura estiva e invernale di ritiro per polisportive con atleti disabili. L'intera operazione comporta un preventivo di spesa di cinque milioni di euro. Metà sono già stati raccolti, da sabato parte la ricerca dell'altra parte del finanziamento con lo stesso coraggio e la medesima determinazione con cui è stato avviato questo progetto che guarda agli altri.

nr. 07 anno XV del 27 febbraio 2010

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