NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Seminfermo e non pericoloso

Ecco come si compila una perizia psichiatrica in un caso di tentato uxoricidio: Giancarlo Mingardo non era completamente padrone di sé quando aggredì Cinzia Cosma

di Tiziano Bullato
bullatot@tvavicenza.it

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Seminfermo e non pericoloso

La scorsa settimana ci siamo occupati di omicidi e tentati omicidi accaduti a Vicenza negli ultimi mesi e tutti accomunati da una caratteristica. Si tratta di assalti portati da uomini che aggrediscono le loro compagne o ex compagne perché non si rassegnano al distacco, all'abbandono o alla richiesta delle donne di avere maggiore autonomia. Sempre la scorsa settimana abbiamo insistito molto sulla opportunità di sottoporre questi uomini a delle perizie psichiatriche: in alcuni casi infatti la malattia mentale può essere causa dell'esplodere della violenza, ma in altri casi c'è da chiedersi se l'esame psichiatrico non sia un mero espediente per diminuire la responsabilità giuridica dell'imputato.    

E questa settimana, neanche farlo apposta, ecco che viene depositata la perizia psichiatrica eseguita dal professor Umberto Signorato sulle condizioni di salute di Giancarlo Mingardo, l'uomo che ha rischiato di uccidere la moglie Cinzia Cosma la notte fra il 27 e il 28 dicembre scorsi. In relazione a questa perizia, devo prima di tutto dire che abbiamo scelto di togliere un capitolo. Si tratta di una parte nella quale il perito del giudice entra in un episodio specifico della vita di Mingardo. Non un particolare secondario, tanto che il consulente lo definirà come principale causa del cortocircuito mentale dell'imputato assieme alla paura di perdere il lavoro. La moglie sa benissimo di cosa si tratta, ma il resto della famiglia di Mingardo no. Ci sarà tempo per parlarne da qui al processo, ma abbiamo preferito che la famiglia ne venga a conoscenza in modo privato e delicato e non attraverso un articolo di stampa.

Per il resto il nostro obiettivo è quello di farvi vedere come viene strutturata una perizia psichiatrica, come il consulente raccolga elementi utili al giudizio ed elabori test e racconti in modo da decidere. E per Mingardo la decisione è, fra le tante, quella forse più favorevole. Il professor Signorato dice che al momento di aggredire la moglie era seminfermo di mente, e questo garantisce uno sconto di pena, ma dice anche che ora non è più pericoloso socialmente e questo invece gli eviterà di finire in un manicomio giudiziario per essere valutato alla fine della pena in carcere. Anzi in questo momento i suoi avvocati potrebbero ottenere gli arresti domiciliari, magari non sotto il tetto coniugale, ma comunque fuori dal carcere.

È da dire che proprio il caso di Mingardo sembrava quello più idoneo per la perizia. L'uomo si era accorto di non stare bene, si era rivolto al suo medico e al servizio psichiatrico. Era stato messo in cura farmacologica, purtroppo senza un risultato apprezzabile. E poi Mingardo, dopo l'arresto, non ricordava nemmeno come si chiamava, in che anno era nato, era davvero scompensato. L'intera vicenda è stata ben spiegata dal professor Signorato. Ecco il suo parere.

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