In pari data la S.V. ill.ma dava incarico al sottoscritto prof. Umberto Signorato di procedere ad accertamenti sulla persona del predetto Mingardo Giancarlo, nato il 5.09.1959 a Vicenza e residente in Arcugnano via Monte Zattolo n. 60.
Sono presenti il PM dott. G. Falcone e il Difensore di fiducia, avv. Paolo Mele senior del foro di Vicenza, sostituito dall'avv. Guerra Nicola. È comparso lo scrivente perito nominato dal Giudice al quale l'Ufficio, dopo giuramento, pone il seguente quesito: «Dica il consulente se Mingardo Giancarlo fosse capace d'intendere e di volere al momento del fatto, se attualmente è capace di stare in giudizio, se sia persona pericolosa socialmente, e quale potrebbe essere la struttura idonea ad accoglierlo in caso di risposta positiva».
Il Difensore si riserva di nominare un consulente di parte nella fase successiva prima del giudizio nel caso si ponesse la necessità di rivalutare la pericolosità dell'Indagato.
Il perito chiede ed ottiene l'autorizzazione all'uso del mezzo proprio, ad accedere alla documentazione relativa all'Indagato esistente presso strutture pubbliche e private, a estrarne copia e ad avvalersi, se del caso, di collaboratori per incombenti specifici.
Il consulente chiede ed ottiene termine di giorni 60 (sessanta) per il deposito di perizia a far tempo dalla data d'inizio delle operazioni peritali fissata per le ore 10.00 dell'11.01.'10 presso la casa circondariale di Vicenza dove trovasi ristretto l'imputato. Il Giudice nell'autorizzare il perito ad accedervi estende l'autorizzazione all'eventuale esperto testista prescelto dallo scrivente.
Fatti
Costui è indagato per il delitto di cui agli artt. 56-575, 577 perché percuotendo ripetutamente la moglie (ndr) con pugni al volto, stringendole le mani al collo per soffocarla, nonché ferendola con un coltello da cucina al volto e alla schiena, compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della predetta. Con la aggravante di aver commesso il fatto ai danni del coniuge.
In Arcugnano, il 28.12.2009.
Dalle informative in atti si legge che Costui da un paio di mesi era preoccupato di perdere il posto di lavoro, e per questo si era rivolto a uno specialista del CSM del San Bortolo che gli aveva prescritto idonea terapia. La paventata insicurezza lavorativa era un problema all'ordine del giorno e oggetto di frequenti discussioni nell'interazione di coppia. L'aggressione avviene nel cuore della notte ed è stata domata grazie al pronto intervento di due uomini vicini di casa allertati dalle grida di «Aiuto... aiuto... » lanciati dalla figlia minore Consuelo. Partiva intanto l'allarme al 118 e al 112. La signora veniva trasportata al San Bortolo per gli urgenti provvedimenti del caso. Il primo soccorritore accorso (sig. B.) dichiarava che al suo arrivo nell'abitazione la donna stava a terra sul dorso mentre il marito, chino su di lei, la stava colpendo con dei pugni al volto e poi le aveva messo le mani attorno al collo. È riuscito a renderlo inoffensivo perché agevolato dall'arrivo del secondo soccorritore (sig. C.). Ha altresì dichiarato che Giancarlo era fuori di sé e farfugliava frasi incomprensibili. Ha fatto sapere che conosce la famiglia Mingardo dal 2004 e che le liti fra i due coniugi erano frequenti. E si sviluppavano anche per motivi banali. «La moglie Cinzia - spiega - si confida spesso con la mia» e racconta che Giancarlo è un tipo particolare con delle manie per l'ordine e che proprio ieri è arrivata a dire di temere per la sua incolumità.
I dati della documentazione sanitaria
- 1.11.'01: accesso al Pronto Soccorso del San Bortolo per otalgia sn. Diagnosticata "otite media acuta";
- 4.02.'06: accesso al Pronto Soccorso del San Bortolo per trauma da incidente stradale, tamponato da altro autoveicolo. Non parestesie né deficit arti inferiori. Diagnosi: distorsione rachide cervico-dorsale;
- 24.11.'09: certificato dello psichiatra G. Ambrosini del 2° Servizio di diagnosi e cura Ulss n. 6 di Vicenza: «Il pz. Mingardo Giancarlo trovasi in fase depressiva di discreta gravità su base reattiva... deve proseguire l'attuale protocollo di cura: Entact 10mg 1 c., Stilnox 1 c. la sera, Bromazeparn gtt al bisogno..., ritengo sia importante anche un'astensione dal lavoro... una valutazione dell'efficacia della terapia dev'essere rinviata di almeno 15 giorni»;
- 29.12.'09: accesso al Pronto Soccorso del San Bortolo per accertamenti dopo l'episodio delittuoso di causa. Appunti dal riscontro di consulenza psichiatrica richiesta dal sanitario di turno per «stato confusionale, clonia, riferita dispnea e disorientamento spazio/tempo». Al colloquio: vigile, risponde a tono alle domande, a tratti confuso... riferisce che il motivo della consulenza riguarda il dolore al ginocchio sn... riferisce di essere in sofferenza per stato ansioso-depressivo insorto reattivamente a difficoltà lavorative e di aver beneficiato del trattamento anche se non ricorda la terapia farmacologica assunta né lo specialista che l'ha prescritta... non sono presenti turbe ideopercettive, emerge uno stato ansioso evidente con tremori e balbuzie... presenti tic... lamenta difficoltà a respirare e disfagia che secondo quanto viene riferito dal sanitario non derivano da causa organica... al momento il pz presenta uno stato amnesico legato all'evento che l'ha condotto in carcere, non ricorda di essere stato arrestato né il motivo... nega al momento attuale ideazione e progettualità suicidiaria, non emergono nel concreto acuzie che richiedano un ricovero in ambiente psichiatrico, si aggiorna la terapia con aggiunta di trilafon 4 mg. 1+1 cp. al dì e si consiglia mantenimento del regime di sorveglianza speciale in cella priva di oggetti atti ad autolesionismo... Eseguita di seguito consulenza ortopedica che conclude per {rottura legamento collaterale mediale al ginocchio sn.»;
- 30.12.'09: riaccompagnato al Pronto Soccorso dalla polizia penitenziaria con richiesta di consulenza specialistica neurologica urgente. Si stralciano dal riscontro i seguenti appunti: «In terapia con... (ndr), non ricorda chi prescrisse tali farmaci, nega di essere stato seguito da psichiatri in precedenza... alla valutazione attuale confuso, agitato, non sa riferire i dati anamnestici personali, presenta tremori generalizzati e al capo, pupille isocoriche, non asimmetrie della rima orale, lingua sporta diritta, tende a slivellare a sn in Mingazzini 1°, impossibile la manovra in Mingazzini 2° per arto bloccato da tutore a sn, riflesso plantare in flessione bilaterale, rigor non valutabile (non collabora)... consigliata tac cerebrale urgente, risultata nella norma... si consiglia valutazione psichiatrica urgente...», Segue tout court visita psichiatrica, dr. G. Ambrosini: «Situazione conosciuta personalmente dallo scrivente, il pz è vigile, ha incostante disorientamento globale, deficit attentivo, vuoto amnesico dei fatti recenti, tono dell'umore depresso, ideazione difficilmente esplorabile per atteggiamento di insistente negazione, non mostra alcuna consapevolezza/capacità critica sulla situazione, minimizza, diventa elusivo polarizzandosi su tematiche di difficoltà corporea... a mio giudizio la condizione è compatibile con stato psicotico... la terapia va attentamente rivalutata nei prossimi giorni, il pz deve essere conseguentemente sorvegliato... (Aggiornamento-integrazione terapia ...ndr)¼. Esami ematologici nella norma. Anche la ricerca sostanze d'abuso/alcool (in corso alla data della consultazione) risulteranno tutte negative.
- Dall'excursus del diario clinico del carcere: all'ingresso (28.12.'09): totalmente confuso e disorientato, non sa dove si trova, non sa la data di oggi, non ricorda i fatti accaduti negli ultimi giorni, stato ansioso depressivo grave... disposta grande sorveglianza e ubicazione in cella singola priva di oggetti contundenti... 29.12: disorientato, confuso, confabulante: chiesti ulteriori accertamenti al San Bortolo (vedi riscontro che precede)... 30.12: chiesta rivalutazione neurologica al San Bortolo per movimenti clonici e perché il ristretto non mangia (v. riscontro che precede)... 31.12: migliorato, più adeguato e orientato, riferisce preoccupazioni per la situazione giudiziaria e per gli agiti dei giorni scorsi... 5.01.'10: tranquillo e adeguato, preoccupato per la vicenda giudiziaria... 12.01: tranquillo, adeguato, collaborante... 18.01. esito elettroencefalogramma (richiesto dallo scrivente CTU) negativo.
Cenni anamnestici (dall'indagato)
Padre operaio morto nel '97 per neoplasia al colon metastatizzata. Madre vivente, 73 anni, casalinga, già operaia e domestica presso terzi.
Giancarlo è primogenito di tre gravidanze materne (2 maschi + 1 femmina). È nato bene, le tappe del primo sviluppo somatopsichico sono state come di norma, «anzi sono state un po' precoci».
Ha frequentato la scuola dell'obbligo fino alla seconda media, non conclusa, avendo messo insieme qualche ripetenza per poca inclinazione allo studio (sic!).
Ha trovato lavoro come apprendista orafo dai 16 ai 19 anni; e dopo il servizio di leva ha accumulato diverse esperienze lavorative in posti diversi fino ad approdare, sui 31 anni, ad un colorificio dove rimase per 14 anni. Nel prosieguo si segnalano altri brevi inserimenti presso plurime aziende prima di arrivare alla Artifax srl con mansioni di «operatore di vendita di pitture per imbianchini», attività perdurante.
Ha sempre goduto di buona salute se si eccettua un intervento per idrocele dx sui 38 anni, più altra piccola operazione all'apparato nasale.
Sposato a 25 anni con donna di 23, e padre di una figlia alle soglie dei 18. Dichiara che il matrimonio è stato sostanzialmente sempre armonico al di là dei fisiologici "alti e bassi".
I dati dell'esame diretto
Le interviste cliniche con l'Indagato sono state complessivamente sette all'interno della casa circondariale di Vicenza.
Egli si presenta lucido, collaborante, pronto nelle risposte, consapevole della propria posizione giuridica, esente pure da disturbi dell'orientamento temporo-spaziale. Nel concreto, dall'osservazione diretta, dai vari interrogatori, dalla conversazione libera e tematica non è stato possibile mettere in evidenza alcuna alterazione dello psichismo. Conserva per giunta uno schema storico preciso della propria personalità.
Nel corso di alcune interviste però egli accede agli incontri con espressione più preoccupata del solito e ansiogena al punto che non sembra afferrare il senso delle domande. Altre volte guarda fisso nel vuoto od osserva il suo interlocutore con fare perplesso ed interrogativo. Si nota allora una certa discrepanza fra il suo comportamento durante l'esame e quello spontaneo. Si controlla il diario clinico nel quale mai si registrano anomalie comportamentali.
Persiste completa amnesia per quanto riguarda la rievocazione del fatto criminoso, ma non in relazione agli avvenimenti che lo hanno preceduto e seguito. Questa discrepanza non deve sorprendere essendo noto che accadimenti carichi di contenuti ideici spiacevoli o, peggio, sconvolgenti tendono a essere rimossi dal campo vigile della coscienza per un meccanismo automatico di difesa di tipo biologico.
Ecco alcuni stralci di risposta all'insegna della tendenziosità/balordaggine: «...lei è un avvocato oppure in alternativa non può che essere un responsabile del carcere, ma adesso che ci penso e valutato le domande che mi fa lei potrebbe anche essere un funzionario della Stato e ancora, perché no, un medico (fatuo, lezioso, bamboleggiante)... mi trovo qui perché sono andato fuori di testa, per un paio di giorni la mia testa era in un pallone... (assume subito dopo un atteggiamento appena protestatario e indisponente), qui dentro mi manca l'attrezzatura per farmi la barba e per tagliarmi le unghie, non dispongo né di giornali né di una tivù per passare il tempo... mi sembra che tutti gli altri abbiano queste opportunità... mia moglie è una brava donna e così dicasi dell'amatissima figlia Consuelo... da qualche settimana ero in cura da uno psichiatra, certo dr. Ambrosini... quella notte non riuscivo a dormire, preciso che da parecchi mesi dormo nel lettone con mia figlia, mentre mia moglie sta in un altro letto perché russo («Tu russi come un toro», dice mia moglie)... decido di andare da lei per dirle che non stavo bene, siamo scesi al piano di sotto e li è stata avviata una discussione (a quel punto si interrompe la sua ricostruzione dei fatti)... ricordo vagamente di aver visto mia figlia aggirarsi sullo scenario e di essere stato immobilizzato a terra da un uomo e poi da un altro sopravvenuto... il mio disagio esistenziale è legato, ne sono certo, alla paura di perdere il posto di lavoro... il nostro matrimonio è andato avanti sostanzialmente bene, con alti e bassi e con frequenti incomprensioni per la diversità di carattere, io perfezionista e lei no, forse eravamo e siamo un po' gelosi entrambi, ma il tema dell'infedeltà non è mai stato argomento di scontro... intendo solo far presente che in quella notte non volevo farle del male...».
Dati d'interesse, dai ripetuti colloqui con la moglie sig.ra Cinzia: «... sono convinta che non volesse colpire me... si era svegliato dicendomi che non riusciva a dormire... lo invitai a scendere per prendere delle gocce di bromazepan... era tranquillo, ad un certo punto si ferma e mi fa dei discorsi strani, mi chiede se avevo fatto una certa operazione in banca e se volevo separarmi da lui, ad un tratto non parla più e mi guarda fisso negli occhi come se fossi diventata un'altra persona, peggio, un mostro, poi mi mette le mani addosso e tenta di strangolarmi con le dita, lui dava l'impressione di essere fuori di testa ed estraneo alla scena, io lancio l'allarme e cerco di liberarmi dalla morsa, ci siamo spostati verso la cucina, e là giunti lui prende un coltello ed io nel tentativo di spostarlo ho provocato la caduta di entrambi, poi ci sono stati i pugni e l'accoltellamento... nel contempo arriva il primo soccorritore e di seguito l'altro...».