NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Brain, una occasione per rimettersi in gioco

La onlus dà assistenza ai giovani alle prese con la tetraplegia. La grande sfida è il progetto "La Rocca"

di Pietro Omerini Zanella
pedro-zanna@libero.it

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Brain

Basta un attimo, una distrazione mentre si è sulla strada, una caduta e la vita cambia.

Dal 1994 l'associazione Brain onlus fornisce assistenza a chi, per motivi diversi, è costretto a vivere con una disabilità dovuta ad un trauma all'encefalo.

Ogni giorno, nel piccolo centro ad Altavilla, queste persone si rimettono in gioco, scoprendo con le loro famiglie come affrontare una vita complicata dal trauma. Il centro diurno dell'associazione assomiglia ad un piccolo ufficio di grafica, computer sulla sinistra, qualche cartolina alle pareti, una segretaria in entrata, e un allegro via vai per il corridoio. Il segreto per una vita serena all'interno della disabilità, passa, forse, anche da qui. Dal sentirsi sempre e comunque utili, dalle piccole routine di ogni giorno, dal riuscire a trovare nuovi stimoli e, dove possibile, una nuova professione.

Brain fornisce un appoggio di tipo terapeutico, ma non solo. Le attività dell'associazione spaziano a trecentosessanta gradi. Si comincia con il sostegno del paziente, per poi passare alla riabilitazione che segue percorsi diversi per ogni caso. Si passa poi ad una fase di addestramento all'utilizzo degli ausili informatici disponibili, infine, alla riqualificazione al lavoro che porta a un reinserimento lavorativo oltre che sociale. Il momento difficile, forse il più duro, per chi disabile lo diventa, è l'accettazione di una vita diversa più difficile, forse nemmeno mai immaginata. Brain, all'oggi, aiuta all'incirca 200 famiglie a convivere con questa amara realtà ed ad andare oltre. Non solo il paziente, dunque, ma anche i suoi genitori, i suoi fratelli, la sua ragazza, sono accolti ed aiutati all'interno della comunità di Brain.

Un lavoro prezioso, premiato lo scorso aprile con il Club Service, riconoscimento che da 20 anni viene conferito alle associazioni vicentine che si distinguono per solidarietà e spirito di servizio.

«Il premio è importante- spiega Cristian Leorin, logopedista di Brain- perché siamo l'unica associazione che si occupa di questo problema, speriamo che serva anche a darci una visibilità per i progetti futuri».

Progetti che assumono la forma, familiare e rassicurante, della "rocca" ossia una casa sopra Altavilla, che accolga i pazienti ventiquattrore su ventiquattro.

Elio Rigotto, tra i fondatori di Brain, spiega orgogliosamente: «Il futuro per noi è il progetto "la Rocca", all'oggi noi aiutiamo la persona durante il giorno, ma ovviamente sono le famiglie ad avere un ruolo determinate. Se un ragazzo si fa male a ventiquattro anni, all'inizio vive in casa, ma dopo magari vent'anni, con i genitori che invecchiano la situazione diventa ancora più difficile. Per questo è importante poter dare una soluzione abitativa a queste persone».

La parrocchia di Altavilla ha già concesso in comodato d'uso di trentanni gli spazi abitativi della Rocca: 600 mq su cui costruire il nuovo centro, quello che manca, come spesso accade, sono i soldi.

La cifra è di quelle che fanno impressione: 1.200.000 euro, cifra tonda, difficile da raggiungere.

Martedì 27 aprile, l'associazione  ha chiamato a raccolta la comunità di Altavilla per coinvolgerla, anche finanziariamente, nel progetto. Un'altra tappa per un cammino impegnativo che solo il tempo e la generosità di molti potrà far giungere a termine.

 

Nelle foto alcune panoramiche della "rocca" ad Altavilla Vicentina - foto prese dal sito http://www.associazionebrain.it/

 

nr. 20 anno XV del 29 maggio 2010

 

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