Sarà la cornice palladiana del Teatro Olimpico di Vicenza a ospitare, sabato 14 maggio prossimo, la presentazione della nuova opera che Gilberto Padovan Editore stampa nel trentennale della propria attività. Ad arricchire il prestigioso catalogo, che annovera sia volumi rari che cartelle d'arte, giunge ora la raccolta delle Anacreontee tradotte e commentate da Giorgio Pegoraro, prima edizione italiana dopo quella di Luigi A. Michelangeli risalente al 1882 (Zanichelli, Bologna) voluta dal Carducci.
Un autentico evento culturale, dunque, che torna a mettere a disposizione dei lettori e degli studiosi quei sessanta componimenti anonimi, contenuti nell'Antologia Palatina, che per secoli vennero attribuiti ad Anacreonte, il grande lirico greco nato a Teo, sulle coste dell'Asia Minore, intorno al 570 a.C. In realtà, gli autori di quei testi sono assai più tardi, e appartengono all'epoca romana imperiale e anche bizantina.
Riprendendo i temi caratteristici di Anacreonte - l'amore, il vino, il simposio - e per questo a lui attribuite, da quando vennero pubblicate (nel 1554) tali poesie conobbero un successo enorme negli ambienti letterari fino alla metà dell'Ottocento. Basti pensare, osserva il curatore Giorgio Pegoraro, "ai grandi poeti della francese Pléiade, oppure all'Inghilterra di Ben Johnson, alla Germania di Klopstock, Platen, Goethe; per l'Italia ricordiamo il Tasso, il Chiabrera, il Redi, gli Arcadi dallo Zappi fino a Jacopo Vittorelli".
L'editore Gilberto Padovan, di cui sono note l'eleganza delle pubblicazioni e la perspicacia delle intuizioni, ha inteso quindi colmare un vuoto, anche perché all'estero, in quest'ultimo trentennio, l'interesse nei confronti delle Anacreontee si è riacceso grazie a riedizioni, convegni e ricerche.
Il volume - il cui titolo completo è Le Anacreontee. Gli imitatori di Anacreonte di Teo - si apre con le significative prefazioni affidate a due tra i massimi poeti contemporanei, Andrea Zanzotto e Fernando Bandini, e contiene non soltanto la traduzione e il commento critico delle liriche ma anche, riprendendo in questo il miglior costume filologico, le concordanze testuali.
Giorgio Pegoraro, attuale assessore alla Cultura del Comune di Bassano del Grappa, dopo esser stato insegnante di greco e latino nei licei ha diretto e lavorato negli Istituti Italiani di Cultura di Budapest, Strasburgo, Helsinki, Grenoble e Stoccarda. Spirito profondamente umanistico, ha al suo attivo saggi, traduzioni e pubblicazioni scientifiche, oltre all'organizzazione di alcune grandi mostre bassanesi come Cinquecento Veneto. Dipinti dall'Ermitage, poi Ezzelini e Antonio Canova.
Assieme a lui, nell'appuntamento del 14 maggio all'Olimpico (inizio alle ore 17.30) presenteranno l'opera l'editore Gilberto Padovan, il prof. Ettore Cingano, docente di Letteratura greca all'Università Ca' Foscari di Venezia, e il giornalista e poeta Antonio Stefani.
La Schola San Rocco diretta da Francesco Erle eseguirà una selezione dei cori di Andrea Gabrieli per l'Edipo Tiranno rappresentato all'Olimpico nell'inaugurazione del 1585, mentre all'attore e regista Piergiorgio Piccoli sarà affidata la lettura di alcune tra le più belle Anacreontee, traendole dalle pagine della nuova edizione.
Durante la conversazione, ci sarà modo di capire come non si tratti soltanto di una curiosità bibliotecaria: «Gli autori greci di questi testi - spiega Pegoraro - vissero e si riunirono in allegre brigate soprattutto nel Medioriente: ci commuove pensare che gli ideatori di queste poesiole leggere come farfalle ebbero tra i loro centri prediletti, in particolare nel quinto secolo d.C., quella Gaza che è oggi un focolaio di odi e di conflitti».