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L’iconografia dei Santi Pietro e Marco in un bel volume presentato a Vicenza

Pubblicato in occasione dei 500 anni della Basilica Vaticana, è frutto dell’impegno e della collaborazione di eminenti storici e studiosi dell’arte

di Resy Amaglio

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L’iconografia dei Santi Pietro e Marco in un bel v

Tra i fondatori del Cristianesimo, Pietro e Marco sono figure cruciali, che risaltano in maniera emblematica. Sin dai primi anni dopo la morte di Gesù, un destino comune lega il vecchio apostolo al giovane che si ritiene ne divenga discepolo fedele e che altrettanto fedelmente trascrive il pensiero maturato dal "pescatore di anime" durante l'esperienza di vita accanto al Nazareno. Eppure raramente essi sono raffigurati insieme nell'iconografia religiosa, sia ortodossa che romana, dove all'immagine di Pietro si affianca piuttosto quella di Paolo, a documentare come in entrambi si incardini il dettato cristiano delle origini e la conseguente missione apostolica.

Al vasto quanto arduo tema che accomuna Pietro e Marco sotto il profilo storiografico e iconologico è dedicato un volume di notevole interesse da alcuni mesi in libreria, dal titolo di SAN PIETRO e SAN MARCO, arte e iconografia in area adriatica, promosso dal Comitato Nazionale per i cinquecento anni della Basilica romana di San Pietro, già presentato a Venezia alla fine del 2009 e in seguito a Roma, dove ha ricevuto un particolare riconoscimento dal Presidente della Repubblica.

Frutto dell'impegno e della collaborazione di eminenti storici e studiosi dell'arte di livello internazionale, il saggio offre una straordinaria somma di considerazioni e riflessioni relative alla nascita e allo sviluppo iniziale del culto dei due santi nella fascia di terre divise e unite da mari, l'Adriatico e il Mediterraneo orientale, sulle cui sponde ha preso avvio l'avventura di una religione destinata a sovvertire l'ecumene civile tra Oriente e Occidente.

Attraverso la bella documentazione fotografica che correda gli scritti, prende forma un illuminante cammino nella storia artistica del cristianesimo primitivo e fino al Medioevo, dilatato implicitamente ai motivi ideali sui quali si fonda la rappresentazione esteriore e che caratterizzano l'evoluzione interna del nuovo credo, dalle diverse modalità interpretative del messaggio di Cristo ai contrasti personali e dottrinali, alle ragioni d'ordine rituale, pratico e politico. Pur nella specificità del soggetto, gli autori indagano in profondità i differenti risvolti di un'arte radicata nella fede e perciò intrisa di significati simbolici, seguendo lungo il tracciato delle immagini i passaggi che da Gerusalemme a Roma innestano il cristianesimo nascente in tradizioni contrastanti, proprie di popolazioni spesso diffidenti quando non ostili, chiamate tuttavia a un radicale cambiamento in nome di una rivoluzionaria comune aspettativa spirituale.

l particolare itinerario di ricerca, volto a costruire uno studio completo sulla rappresentazione di Pietro e Marco uniti nella devozione dei fedeli, lascia non di rado trasparire il senso della problematica strutturazione della Chiesa cristiana dei primi secoli. In pagine fitte di rilievi e precisazioni, il trattato si addentra nell'ampio panorama di una tradizione plurisecolare, argomentando, al di là degli aspetti più evidenti, le specificità formali e contenutistiche significative in ambito sia religioso che storico, poiché l'arte esprime in ogni sua forma i simboli e ritrae le figure del culto, ma apre al contempo la strada alla ricostruzione di situazioni complesse.

Il discorso prende avvio da immagini semplici e strutture elementari, gli affreschi sulle pareti delle chiese rupestri, le rudimentali incisioni su reperti lapidei e le ingenue scene miniate; continua con le decorazioni musive di spazi sacri divenuti nel tempo grandiosi e con le opere scultoree, che dalle prime placchette giungono alle sontuose raffigurazioni in marmo; ricostruisce il dovizioso progresso della pittura, dalle icone dell'Ortodossia agli splendidi polittici sui nostri altari, ai codici decorati da incantevoli miniature, per concludersi infine con i manufatti d'arte applicata, certo non secondaria nello svolgimento del rito. Una notevole attenzione viene infatti riservata all'oreficeria sacra e ai preziosi ricami che ornano paramenti e vesti rituali, oggetti divenuti in epoca medievale di speciale bellezza, per originalità e finezza esecutiva.

L'opera curata da Letizia Caselli, docente allo IUAV di Venezia, decodifica e rileva la singolare importanza delle realizzazioni fondate sulle vicende dell'apostolo Pietro e di Marco evangelista, assolvendo insieme al compito di suggerire in quale misura nelle creazioni a sfondo religioso siano costantemente rintracciabili, con i riflessi della credenza in una diversa e più alta armonia, gli intricati passi della storia quotidiana di interi popoli.

Presentata a Vicenza la scorsa settimana, la pubblicazione si è avvalsa anche del sostegno di numerosi enti privati ed è qui doveroso ricordare, per i Beni Culturali di Intesa Sanpaolo, Fatima Terzo Bernardi, che ha appoggiato il difficile lavoro con la determinazione che le era peculiare.

 

nr. 23 anno XV del 19 giugno 2010

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