NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Bamboccioni per necessità

Secondo la ricerca di Poster, i giovani vicentini sono liberi da conflitti generazionali, in casa perché costretti, ma sempre alla ricerca di una propria autonomia

di Pietro Omerini Zanella
pedro-zanna@hotmail.it

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Bamboccioni per necessità

Scuole chiuse quasi per tutti, l'anno scolastico non è ancora finito per chi prepara gli esami e la città riscopre, i giovani.

Un massa multicolore in pantaloncini ed Estpack, affolla i bar del centro, le piscine, le varie feste più o meno rock. Del resto, si sa, l'estate è prima di tutto la loro stagione.

Al di là dei luoghi comuni, però, restano alcuni quesiti senza facili risposte.

Come sono i giovani vicentini d'oggi? Che interessi hanno? Quali sono le loro aspettative per il futuro?

La materia è complessa.

Chi crede di saper dare risposte, spesso viene smentito dai fatti.

Le ragioni sono diverse. Difficile, per esempio andare oltre una etichetta: quella "del giovane" che non ha contorni chiari e stabili. Allo stesso tempo, il classico salto generazionale continua ad essere uno scoglio nell'affrontare il tema. Chi si occupa dei giovani, infatti, la maggior parte delle volte non appartiene più alla categoria e ne è, anzi, distante. I media non aiutano poiché troppo spesso le immagini che viaggiano nell'etere forniscono visioni troppo stereotipate di una categoria che ha come prima necessità quella di essere originale, o almeno diversa.

Da questo punto di partenza, la difficoltà di accesso ad un mondo in continuo mutamento, è partito

il primo meeting provinciale delle politiche giovanili, tenutosi giovedì 10 a Villa Valmarana Morosini nella sede del Cuoa.

Nell'occasione è stato presentato lo studio, eseguito dall'istituto di ricerca Poster: "La realtà giovanile nella provincia di Vicenza".

Il mondo che emerge dalle pagine della ricerca mostra, prima di tutto, un prolungamento effettivo della giovinezza, visto che la fascia d'età presa in considerazione va dai 14 ai 29 anni. Ovviamente, categorie di pensiero, modi di vita e possibilità, in una finestra così ampia, si discostano anche di molto, proprio per questo il campione, composto da 2.300 giovani, è stato diviso in due. Dai 14 ai 19 la prima fascia e gli under trenta nell'altra.

Il ritratto di questa macro generazione che traspare dallo studio è assai distante, dall'immagine del giovane con i capelli lunghi, ribelle in cerca d'identità che sembra andare per la maggiore nei telefilm americani.

I giovani vicentini, vivono per lo più nella casa materna, una convivenza tutt'altro che forzata, specialmente nella prima fascia d'età, e che raramente genera conflitti familiari. Nessuna guerra tra generazioni visto che il 91% del campione si ritiene soddisfatto del rapporto con i genitori.

Non si pensi però ad una generazione di pantofolai, l'autonomia in casa, anche grazie a genitori molto permissivi, è massima. Le regole sono per lo più mutabili, con un controllo maggiore da parte dei genitori sulle ragazze specialmente nella prima fascia d'età.

Qualche tensione, al massimo, si crea tra i ventenni, in particolare tra quelli che lavorano, in perenne ricerca di autonomia, ma senza facili vie d'uscita dall'ovile.

Fuori dalla famiglia gli interessi sono molteplici. In calo la partecipazione associativa e politica (interessa solo il 9%), in cima alla lista restano stabili i rapporti amicali, visti come un esperienza di crescita ed un valore in sé, lo sport (specialmente per i maschi) e le attività ludico-ricreative.

Le discoteche sono un luogo di aggregazione dove ricercare nuove amicizie solo per il 25% per cento degli intervistati. La maggioranza, infatti, segnala come fonti di amicizie vere (difficilissime da trovare per il 66% degli intervistati), il luogo di lavoro (specialmente per gli over 20) e la scuola.

Da un punto di vista valoriale, non mancano le sorprese: q uasi unanime la condanna alle droghe, mentre l'abuso di alcol sembra essere tollerato. Dati questi, che cozzano un po' con la realtà della cronaca, specialmente per le droghe, visto che dati europei alla mano, un ragazzo su tre ha provato almeno una volta uno spinello. Evidentemente, la nostra provincia è più fortunata.

Viaggiare senza biglietto un reato che non viene condannato, come anche l'evasione fiscale, mentre il vandalismo non è proprio tollerato.

Tra i maschi emerge un fastidio significativo verso l'omosessualità, molto più tollerata dalle ragazze.

Da un punto di vista economico, in particolare nella prima fascia d'età, le famiglie coprono le spese dei giovani che, per altro, non mettono in cima alla lista delle preferenze lavorative il capitolo stipendio.

La scelta dell'indirizzo di studi avviene in base agli interessi personali per il 70% del campione e anche se quella in analisi non è una generazione di secchioni (solo 8 percento partecipa ad attività di tipo culturale), la soddisfazione per il proprio percorso di studi resta elevata.

Restano, se pur a margine, i problemi con i professori, ma anche, nel caso degli universitari, l'organizzazione, giudicata spesso negativamente dei corsi di studio.

L'aspetto fisico conta e molto, e se nella prima fascia d'età moda ed interazioni sociali sono la prima molla a far scattare la ricerca di un fisico bello e ben rivestito, dopo i 20 il bisogno diventa più personale e forse fisiologico.

Proprio per questo l'attenzione per ciò che si mangia cresce in quella fascia di età, anche se è lo sport, specialmente per i maschi, il modo migliore per raggiungere l'obiettivo.

In questo senso la pressione dei media è, neanche a farlo apposta, sulle ragazze.

Lo prova il fatto che se tra i maschi interventi estetici di tipo chirurgico sono ancora visti con sospetto e in qualche modo criticati, tra le ragazze l'atteggiamento resta d'interesse senza preclusioni future.

Alla fine dei conti, oltre i numeri e le pure statistiche, i giovani oggi appaiono come un universo complesso, specchio, forse suo malgrado, della società, ma senza la spinta al cambiamento presente in altre generazioni. Un esercito di "bravi ragazzi" che vuole fortemente discostarsi dalla massa. Essere originali resta uno degli obiettivi primari per il 54% degli intervistati, ma che sa stare con i piedi per terra.

Più saggi, meno attenti al portafoglio, di necessità virtù, il mondo degli under trenta è pronto a stupire, a prendersi le sue libertà a discostarsi senza strappi dal sentiero che troppo spesso gli viene posto davanti.

 

nr. 25 anno XV del 3 luglio 2010

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