NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un’opera interamente made in Vicenza

La “regina delle nevi” ,che sarà presentata nell’ambito della stagione della Società del Quartetto, è firmata per il libretto, musica e regia da vicentini

di Giuseppe Brugnoli

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Società del Quartetto

Nel vasto programma che la Società del Quartetto ha preparato per la sua stagione concertistica numero 101, e che comincia l'8 ottobre con l'esibizione del pianista di fama mondiale Murray Perahia, primo di quindici appuntamenti con la grande musica e interpreti di livello internazionale, figura, programmata per il 6 aprile 2011, la prima rappresentazione italiana di una nuova opera musicale "La Regina delle nevi", che lo scrittore e giornalista Paolo Madron, autore del libretto, ha tratto dall'omonima fiaba del grande autore danese H.C. Andersen, noto in tutto il mondo per la sua raccolta di favole in cui spicca quella dedicata a "La Sirenetta", oggi immortalata anche nella famosa scultura che la rappresenta nel porto della capitale della Danimarca. "La Regina delle nevi" ha anche un'altra particolarità. È un'opera completamente vicentina, dall'autore del libretto all'autore delle musiche, il maestro Pierangelo Valtinoni, all'orchestra dell'Accademia musicale di Schio, ai registi Franca Pretto e Gianni Gastaldon.

Paolo Madron, più che come librettista, è noto a Vicenza e in Italia per la sua vasta e intensa attività di giornalista e scrittore. Uscito dalla covata che intorno alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso diede vita e sostanza al settimanale e quindi quotidiano "La Nuova Vicenza" diretto da Gianfranco Filippini, e che fu certamente una delle iniziative editoriali più originali e attive del panorama giornalistico italiano, Paolo Madron è stato inseguito editorialista e inviato del settimanale "Panorama" di cui diresse anche il supplemento economico, e che lasciò nel 2007 per passare all'incarico di caporedattore con mansioni di inviato a "Il Sole 24 ore", che lasciò piuttosto bruscamente il primo aprile di quest'anno, inviando una lettera al comitato di redazione. Nel frattempo Madron aveva pubblicato una serie di libri di successo, che cominciano dalle sue esperienze come laureato in Semiologia e Storia del cinema a Padova e specializzazione alla Sorbona di Parigi con "L'Analisi del film" del 1984 per proseguire con "Le gesta del cavaliere" del 1994, il primo libro dedicato a Berlusconi, con "Date a Cesare" del 1998 con riferimento al presidente della Fiat Romiti, con "Viaggio tra i miliardari della porta accanto" del 2001 e "Il lato debole dei poteri forti" del 2005. In questi giorni, all'età di 54 anni, quando molti suoi colleghi più o meno illustri hanno raggiunto il prepensionamento o stanno meditando come arrivarci, Paolo Madron ha dato ufficialmente inizio ad una nuova e tutta sua impresa editoriale, fondando un giornale quotidiano web che uscirà nella prima settimana di ottobre con la testata "http://www.lettera43.it/" e in cui lavoreranno sotto la direzione di Madron venti giovani dai 23 ai 33 anni:

Madron, perché questa iniziativa, e con questa testata?

«La testata spiega e giustifica l'iniziativa, che si ricollega a "Lettera 22" la classica macchina da scrivere della Olivetti, oggi anche al museo della scienza e della tecnica di New York, sulla quale hanno scritto tutti i grandi giornalisti italiani del secolo scorso, e oggi diventata appunto un reperto da museo. Il "43" si riferisce al 2043, la data prevista da un illustre docente dell'Università di New York come l'ultimo anno in cui il New York Times stamperà sul supporto cartaceo. Noi abbiamo già fatto il passo, e penso che il nostro giornale "virtuale" ma concreto avrò successo, anche perché ne abbiamo assicurato l'esistenza per i primi tre anni, che dovrebbero essere quelli della sua affermazione».

E "La regina delle nevi"? Ci è stato detto che ormai lei ha un secondo lavoro, con i libretti d'opera.

«In effetti, quello che era partito come un gioco, qualcosa più di un hobby, quando sempre con il musicista Pierangelo Valtinoni abbiamo fatto la prima opera, "Pinocchio" sta diventando, se non un secondo lavoro, perché io sono molto attaccato a quello dello scrivere, che comprende tutto, libri, giornali e anche libretti d'opera, perlomeno una attività intensa. Da questo ottobre al maggior del 2011 abbiamo in programma ben 33 recite di "Pinocchio" e de "La Regine delle nevi" tra Italia e Germania. La settimana prossima, ad esempio, saremo al Regio di Torino con la prima opera, e ai primi di dicembre al Palabassano, mentre con la seconda, che esordisce in aprile a Vicenza in prima nazionale, avremo una serie di repliche in Germania».

Il musicista Pierangelo Valdinoni, che ha composto le musiche delle due opere e che sta dirigendo la prove per la prima de "La regina delle Nevi" al Teatro comunale Città di Vicenza, sottolinea come l'opera sia stata commissionata dalla Komische Oper di Berlino, dopo il primo successo di "Pinocchio", e sottolinea come questo teatro stabile e statale della capitale tedesca sia la seconda istituzione musicale in Germania dopo la Staat Oper.

«Oggi - rileva il maestro Valtinoni- la nostra seconda opera, già tradotta in tedesco da K. Frank Harder è in preparazione sotto la direzione del capo drammaturgo Werner Hintze. Si tratta di un'opera complessa, che anche per la realizzazione italiana avrà bisogno di un notevole numero di interpreti. Ci saranno ottanta persone sul palco, nella scena finale, con l'orchestra, il coro di voci bianche, e i personaggi, tutti cantanti professionisti: soprano, tenore, mezzo soprano, baritono e basso. Contiamo di rinnovare il successo del "Pinocchio" per il quale la critica tedesca ha scritto che si trattava di "un'opera a lungo attesa: un'autentica ed esemplare opera che diverte ragazzi e adulti". Come per la prima opera, anche qui ci siamo mossi su due livelli semantici, e dalla favola per ragazzi passiamo ad una lettura per adulti. In sostanza, è un racconto esistenziale, una storia di passaggio dall'infanzia all'adolescenza che prelude alla maturità, e in questo senso ci pare di aver fatto un'opera adatta alla sensibilità dei giovani di oggi».

nr. 33 anno XV del 18 settembre 2010

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