NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Dedicata alla scultura di Pompeo Pianezzola l’esposizione d’autunno “Sguardi sul Novecento”

Continua la serie di mostre con opere della collezione IntesaSanpaolo allestite nelle vetrine di Contrà del Monte secondo il progetto voluto da Fatima Terzo Bernardi

di Resy Amaglio

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Sguardi sul Novecento: l’esposizione d’autunno è d

Continua la serie di esposizioni Sguardi sul Novecento, con opere della collezione IntesaSanpaolo allestite come di consueto nelle vetrine di contrà del Monte, secondo il progetto voluto anni or sono da Fatima Terzo Bernardi, indimenticabile ideatrice di iniziative culturali facenti capo al patrimonio artistico del gruppo bancario. Sono in mostra fino al 16 gennaio, con il titolo POMPEO PIANEZZOLA, il fuoco della terra, alcune creazioni tipiche dell'autore di Nove, tratte da un celebre ciclo di lavori sui quali molto si è detto e scritto. "Libri" firmati negli anni Novanta e che tuttavia serbano intatta la freschezza delle cose d'arte valide, per dire, con il talento, una cultura e una sapienza inventiva non scalfite dal mutare di gusti e stagioni.

E libri sono davvero, questi compositi tomi in ceramica, usciti dagli scaffali di un'immaginaria biblioteca stipata di riflessioni e fervori. Calcinati da un tempo metafisico, gli orli slabbrati e consunti, fragilissimi e tuttavia solidi nello spazio, essi sembrano concepiti come antifonari su cui fissare toni e ritmi saldamente incardinati alle strutture portanti eppure liberi di esprimere altre e diverse intuizioni.

Il corpus delle Pagine costituisce l'insieme di realizzazioni nelle quali Pianezzola ha più compiutamente speso se stesso, non soltanto carpendo alla materia segreti metamorfismi per tradurli in metafore visive, ma rivelando altresì la complessità del proprio carattere d'artista, il suo essere anche, e non di rado soprattutto, pittore.

Nel suo operato la linea di demarcazione tra scultura e pittura è fluttuante, leggera. Su tale terreno di non facile percezione si radica una vicenda creativa che negli anni si è sovente dilatata a molteplici esperienze, dagli oggetti intesi quali pure forme scolpite a certe pagine di grafica, tempere e matite di rarefatta poesia, seguendo filoni espressivi originali, di saldi equilibri e insolite audacie.

Sin dagli anni della prima maturità Pianezzola governa la sottile alchimia dialogica tra i due linguaggi, nel perenne confronto del pensiero con la mano e dei materiali con il fuoco.

Nel percorso della materia che si fa forma, il gesto che guida l'incontro di argille, pigmenti e calore conduce ad esiti assai particolari. Lungo un iter progettuale controllato e severo, ogni singolo esemplare della labirintica biblioteca inventata dal nostro artista entra così nello spazio con il prezioso corredo, ideale, formale ed emotivo, proprio del lessico pittorico, pur mantenendo integre le valenze del manufatto scolpito: mentre l'ombra evidenzia le cadenze tridimensionali, con il variare suggestivo delle proporzioni e della profondità, la luce impregna i differenti piani sui quali fluiscono colori incandescenti, a tracciare sui fogli profili di figure e segmenti di minuziose grafie.

Pertanto, ciò che sempre colpisce nelle creazioni di cui la piccola mostra attuale offre una sintesi, è certamente il loro palese valore specifico, la ricchezza tattile che sostanzia il senso della scultura: ma il grande gioco di Pianezzola sta pure nella sua peculiare capacità di evolvere sulle superfici, cogliendone la sensibilità, un discorso plurivalente, denso di significati allusivi e memoriali scanditi in una sintassi di forte impronta cromatica, dove lacerti di immagini larvali intensamente evocative si alternano a brani di segni simili a segrete crittografie emergenti da tempi e luoghi remoti, raccontando un epos misterioso. Un esercizio, questo, di scrittura pittorica non meno accattivante che probabilistica, cui a volte si accompagnano stralci di icone ieratiche, alla maniera degli antichi manuali. Ne fornisce splendida prova l'opera Pagine di cultura, collocata nell'atrio di Palazzo Leoni Montanari a ricordo di Fatima Terzo.

Vale perciò assai più di una passeggiata in centro o di una spicciola riflessione, la contenuta raccolta esposta in contrà del Monte. In giorni avari di esperienze estetiche, rileggere alcuni dei volumi storici di Pompeo Pianezzola è un piacere che si rinnova di passo in passo, di Pagina in Pagina.

 

nr. 40 anno XV del 6 novembre 2010

 

 

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