NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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People Mover: “Interessante il progetto Intamin”

Contatto Cicero-De Simone per portare all’attenzione del sindaco Variati la questione della monorotaia

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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People Mover: “Interessante il progetto Intamin”

«Porterò la questione del People Mover all'attenzione del sindaco Achille Variat». Il consigliere delegato alla Mobilità di Vicenza Claudio Cicero non ha dubbi, vuole verificare la possibilità di riaprire il percorso che può portare alla realizzazione della monorotaia anche a Vicenza. «Ho sentito in settimana Fernando De Simone, rappresentante della Intamin in Italia e mi ha spiegato del project financing che ha in mente. Mi sembra una buona idea sulla quale si può lavorare per cui a breve prenderò in considerazione la cosa», spiega Claudio Cicero. Quello che è certo è che il sistema monorotaia poteva arrivare a Vicenza già molti anni fa. «Poi si scelse di dare priorità a Marghera e tutti sappiamo come è andata a finire. La monorotaia sarebbe stata molto più utile, ma al tempo furono prese altre strade», ricorda il consigliere delegato alla Mobilità.

La questione People Mover era stata sollevata dal nostro settimanale un paio di settimane fa, poi ad intervenire era stata la stessa Intamin, con una presa di posizione molto precisa da parte di De Simone che aveva rilanciato sul Project financing anche con un possibile ampliamento del progetto originale. «Il vecchio tracciato - ci ha detto- è stato esteso nella nostra nuova soluzione fino al nuovo Tribunale, alla Stazione ferroviaria, ed in una seconda fase, correndo a fianco dei binari del treno, si potrebbe arrivare fino alla Fiera, sfruttando così i suoi parcheggi vicino all'autostrada. Il nostro progetto riguarda un sistema a monorotaia, posizionata a circa 5 metri di altezza, che permetterà gli spostamenti delle vetture in qualsiasi situazione, anche con le strade allagate, per restare alla triste realtà che ha nei giorni scorsi messo in ginocchio una parte della città. Le vetture Intamin, si muovono non grazie ad un cavo trainante come avviene per il People in servizio a Venezia, ma sono dotate di un silenzioso motore elettrico, che le rende più flessibili ed economiche, anche nella gestione e nella manutenzione. Attualmente, a Bologna, stiamo realizzando una linea simile a quella che intendiamo proporre all'amministrazione comunale di Vicenza. Il progetto in costruzione prevede la copertura di un percorso, lungo circa 5 km, che una volta completato collegherà la Stazione F.S., all'Università e all'aeroporto. La linea è predisposta per essere estesa fino a coprire 10 km, per collegare anche la Fiera ed i Comuni limitrofi, grazie a questa opera Bologna diventerà una città all'avanguardia in quanto a mobilità, mi auguro che presto anche Vicenza la possa imitare».

Cicero è convinto che il progetto possa suscitare attenzione: «Certo dovremo valutarne la fattibilità e ci serve verificare in che modo sviluppare il Project. Presenterò il progetto al sindaco per vedere se ne è interessato, poi decideremo eventualmente come muoverci».

Certo è che quello del People Mover è un vecchio pallino di Cicero e ci sono dei punti che ritiene molto interessanti nel progetto di De Simone.

«Sono convinto -dice- che Vicenza, avendo i centri di attrazione fuori dal centro storico, troverebbe nella navetta su monorotaia, capace di correre in una corsia senza interferenze di traffico, la soluzione perfetta. Se un automobilista sa che per raggiungere i luoghi di interesse ci può mettere solo sette minuti, allora si convince a parcheggiare l'automobile fuori dal centro, privilegiando il servizio di trasporto pubblico, sennò ci va con il proprio mezzo. Siamo anche disponibili a trattare con la Fiera la gestione dei parcheggi che gravitano in quella area estesa».

Ed è in forza di tutte queste convinzioni che la Intamin si prepara ad "atterrare" a Vicenza per riproporre il progetto, rivisto nei termini, ma quanto mai attraente per una amministrazione comunale che vuole sgravare il centro storico dalle auto.

Il sistema Intamin. Il vecchio progetto prevedeva l'utilizzo di un "trenino" elettrico su monorotaia rialzata (o anche a livello terreno) in cui non c'è bisogno di conduttore, proprio simile a quello in uso a Venezia attualmente: a guidare sarebbe un computer perfino in grado di decidere la lunghezza del "trenino", per cui nelle ore di punta si sarebbe potuto automaticamente far allungare il convoglio fino a trasportare 360 persone ogni 3-5 minuti, con dieci vetture attaccate, rispetto alle 36-50 persone che porta in orario di morbida ogni convoglio. In sostanza, una media che potrebbe sfiorare i mille posti l'ora.

Per costruire questo sistema, spiegava il manager Franz Zürcher della Intamin, affiancato dall'architetto padovano Fernando De Simone, sarebbero occorsi, come detto, circa 11 milioni di euro: la Intamin era pronta a mettercene la metà, e chiedeva al Comune di contribuire con un contro-valore di circa 5,5 milioni di euro, che potevano venire da un contributo finanziario diretto, oppure venire concessi ai privati sotto altre forme di contribuzione, ad esempio con la gestione del parcheggio di via Bassano (gli 800 posti possono essere raddoppiati con un secondo piano prefabbricato) e di altri posti-auto in zona. Oltre naturalmente a puntare sui contributi del Ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente, e della Regione.

La Intamin è una ditta famosa, utilizzata da molti vicentini, quelli, ad esempio, che sono saliti su ottovolanti e maxi-giostre a Gardaland. «Vicenza per noi - spiegava Zürcher- significa un fiore all'occhiello, perché sarebbe la prima città in Italia in cui puntiamo a installare il nostro sistema di metrò, che è praticamente perfetto per le città medio-piccole. L'abbiamo già installato negli Usa, nell'estremo Oriente e in Germania. Non si possono obbligare gli automobilisti, ma saranno loro stessi a scegliere via via il nostro sistema non appena si accorgeranno dei vantaggi».

 

nr. 43 anno XV del 27 novembre 2010

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