NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Come disegnare un’altra mappa della civiltà

Riguarda il Veneto e Vicenza, in un libro di Paolini e Saran pubblicato dalle edizione del Gruppo 24Ore: alla scoperta di cibi usanze e tradizioni che disegnano storia e cultura - A Vicenza è dedicato un intero capitolo di 50 pagine con fotografie ricette e la scoperta di una intera provincia

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Come di segnare un’altra mappa della civiltà

(g. ar. ) - È come un altro modo, efficace e incisivo, per dire all'esterno di questa città e di questa provincia che in fin dei conti Vicenza non è soltanto Palladio. Il modo per dirlo è quanto di più delicato e persuasivo si possa immaginare: andare a caccia di piatti tipici associandoli ai luoghi, prescindendo dalla città o dalle città -perché in questo caso si parla di tutto il Veneto con un molto ampio capitolo dedicato proprio a Vicenza- per mettere il naso in quegli angoli semisconosciuti della campagna, della mezza montagna o della montagna vera e propria dove ha ancora un senso compiuto parlare di tradizioni in tavola, di cucina tipica, di piatti particolarissimi, senza però che queste scoperte possano saltare a piè pari la realtà umana in cui hanno messo radici. Questa della Biblioteca La Vigna è l'ennesima dimostrazione di attenzione a quella realtà che poi le fa da sfondo corrispondendo al patrimonio librario custodito la cui bibliografia è tutta indirizzata al settore specialistico della terra e dei suoi prodotti; il libro in questione si chiama "Il Gastronauta nel Veneto" e già per definizione sua stessa si qualifica dentro un filone che alla biblioteca vicentina è quanto mai familiare. L'operazione è diretta alla migliore e nuova conoscenza di una realtà in gran parte tenuta in ombra dalle sue stesse caratteristiche precipue. Quando si parla di mondo contadino e della realtà sociale che per tradizione lo caratterizza, si va evidentemente a mettere le mani dentro una sorta di misteriosa equazione i cui termini sono sempre difficili da decifrare. Ma il modo c'è e questo libro lo dimostra ampiamente. Il prestigio degli autori, quello della casa editrice che garantisce una diffusione nazionale a tutto tondo, la cornice della presentazione che è appunto affidata alla cura della Biblioteca La Vigna, tutto rende questa nuova analisi particolarmente interessante e promettente. Non solo perché afferma valorizzandole le caratteristiche venete e vicentine di prodotti e cucina tipici facendoli riemergere dall'ombra in cui sono rimasti, ma anche perché affermando che ci si preoccupa di legare rigorosamente questa tradizione alla cultura e alla storia, indirettamente sottolinea che le icone ultra viste e ultra sfruttate del Veneto così come le si conosce vanno benissimo fino a quando si lascia il più ampio spazio anche a tutto il resto. E per Vicenza, manco a dirlo, questo "tutto il resto" è proprio il grande architetto: non solo Palladio, dunque, Vicenza è anche altro. Molto altro. E qui lo si dimostra, stabilendo una mappa della civiltà assolutamente inedita rispetto a qualsiasi altro tentativo precedente.

 

La chiave? Scopriamo di non essere "soltanto" Palladio

Lo spiega il sottotitolo di questo Gastronauta che se ne va a zonzo nel Veneto: "Viaggio tra le eccellenze nel Veneto migliore". C'è anche un'aggiunta perfino più esplicita, che dice: 16 itinerari nella provincia veneta alla ricerca di luoghi sconosciuti. Sconosciuti o quasi, ben inteso. È quella vera e propria mappa di una civiltà le cui dimensioni sono in fin dei conti veramente misteriose almeno fino a che qualcuno in possesso di conoscenze tecniche oltre che di una particolare sensibilità per uno specifico settore si decide a nome di tutti e alza un velo dietro cui si nascondono cose memorabili, come in questo caso.

Il Gruppo 24Ore sostiene la pubblicazione di questo libro di Davide Paolini, specialista di cultura enogastronomica del quotidiano di Confindustria, e di Carlo Saran, dentista di Castelfranco, impegnato in politica come assessore comunale, raffinato cultore della materia.

Poteva starne fuori la Biblioteca La Vigna che oltre tutto a questo mix di specialismo e tradizioni popolari e culturali sta dedicando un filone non secondario delle sue attività promozionali? Domanda retorica, naturalmente, alla quale risponde il presidente Mario Bagnara spiegando che appunto l'occasione è parsa fin da subito affascinante e per questo si è deciso di offrire all'opera di Paolini e Saran la cornice della presentazione fissata per la metà di dicembre.

Ma non è solo questione di opportunità, spiega il prof. Bagnara: «Ci sentiamo interessati direttamente non fosse altro per il fatto che la nostra immensa bibliografia disponibile per i ricercatori è assolutamente coerente con questo genere di iniziative. Ma non è la sola ragione». Infatti le motivazioni di questa immediata vicinanza sono altre e nessuna sembra meno importante delle altre. È interessante, spiega Bagnara, andare a scoprire questa realtà tipica della nostra terra veneta con una chiave di lettura che non prescinde affatto dalla realtà culturale, storica, tradizionale e artistica in cui si è sviluppata.

Difatti i 16 itinerari sono studiati per quanto riguarda la provincia di Vicenza dalla pianura alla fascia pedemontana, alla montagna, non lasciando fuori alcuna area da questa esplorazione che risulta anche da questo punto di vista eccezionalmente interessante. Da Asiago ai Colli Berici alle Prealpi vicentine, ma passando per la cultura di questa terra, passando per i segni culturali che ancora vi si leggono chiaramente essendo espressi dai monumenti, dall'architettura, perfino dagli archivi storici dentro cui c'è per tutto questo una corrispondenza di dati e circostanze inequivocabile.

Nessuno dunque vuole minimamente intaccare il valore della presenza palladiana, che è una presenza incancellabile, ma certo si capisce benissimo che tutto questo discorso sulla cultura della terra associata alla cultura dell'arte e della storia tradizionale pare avere una potenzialità formidabile e tutta da esprimere: nel senso del riversamento anche turistico che potrà aprire nei confronti di questa provincia. È da questo punto di vista che il "non solo Palladio" può davvero funzionare con risultati diversi e inediti.

Mario Bagnara spiega che è proprio su questo terreno, quello della visione integrata tra le varie importanti componenti della cultura di una terra che offre moltissimo, si può alla fine sintetizzare qualcosa di veramente nuovo: «Il fatto che il libro sia edito dal Gruppo 24Ore è ovviamente una garanzia in più di una diffusione nazionale che potrà fruttare alla nostra provincia oltre che al Veneto più in generale un'attenzione nuova, suscitando una curiosità nuova da parte di visitatori che magari fino ad oggi sono passati da qui solo per le grandi opere di Palladio. A tutti ora si offre una visione più ampia e più completa ed è questa la carta che si può veramente giocare».

Il che spiega anche il forte impegno della Biblioteca La Vigna che sta incentivando in maniera molto accentuata la frequenza di questi incontri tutti puntati su forti interessi diffusi che sono da valorizzare perchè portatori di potenzialità importanti. Si tratta anche di grandi occasioni che La Vigna favorisce e intende sfruttare fino in fondo, perchè è proprio lungo questa serie di sottolineature e di iniziative che si riconferma ogni volta e si promuove il valore del patrimonio scientifico conservato nei suoi scaffali: la collezione a disposizione degli studiosi parte dal quindicesimo secolo per arrivare fino ai nostri giorni con una documentazione unica. È la pazienza intelligente che ha permesso di raccogliere tanta ricchezza che oggi viene messa a disposizione di tutte le iniziative che interessino anche marginalmente tutto il settore della civiltà contadina. Promuovere un'analisi come quella proposta dal Gastronauta non fa che aggiungere una perla in più a questo lungo e importante lavoro.

 

nr. 45 anno XV dell'11 dicembre 2010

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