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Turismo industriale e di guerra: la Provincia di Vicenza rilancia

Presentati in Commissione a Palazzo Nievo due nuovi progetti per incrementare le eccellenze vicentine

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Turismo industriale e di guerra: la Provincia di V

Turismo industriale e turismo di guerra, la provincia di Vicenza capofila in Italia lancia la campagna di primavera. L'assessore Dino Secco [foto] ha infatti presentato in commissione a Palazzo Nievo i due nuovi progetti che partiranno il prossimo giugno e che seguiranno da una parte il filone tematico delle visite alle eccellenze industriali vicentine e dall'altra quello degli itinerari storici della grande guerra sulle montagne vicentine teatro di quei drammatici eventi del 1915-18. Turismo industriale: di che si tratta? I principali indicatori economici indicano che la provincia Berica si colloca in posizioni di eccellenza, segno di un tessuto produttivo e commerciale dinamico e ben strutturato. Il vicentino ha più di 90 mila imprese operanti sul territorio, capaci di esprimere un giro d'affari di 90 miliardi di euro, e può essere considerato il cuore produttivo del Nordest, e l'area italiana a più alta concentrazione di aziende.

Ciò che caratterizza il tessuto imprenditoriale del Vicentino è l'elevato numero di aziende, ma anche e soprattutto la forte diversificazione produttiva, che ha rappresentato negli anni il punto di forza di questa provincia. Dalla meccanica alla concia, dall'oreficeria al tessile abbigliamento, dalla ceramica al legno-arredo fino all'agroalimentare: questi i settori dove Vicenza può vantare performance significative e posizioni di leadership sui mercati nazionali e mondiali.

La conoscenza di un territorio passa quindi, oltre che attraverso la conoscenza della sua storia e del suo patrimonio storico-artistico, anche attraverso la conoscenza del suo settore produttivo. Proprio questo, quindi, vuole essere lo scopo della iniziativa della Provincia: promuovere la conoscenza del Vicentino attraverso le sue aziende. "Crediamo di coinvolgere almeno 50 aziende in questo progetto -spiega Secco- oltre che una decina di musei. In tutto una sessantina di luoghi di grande interesse economico ma a questo punto anche turistico".

D'altra parte a muoversi su questo nuovo fronte è la stessa regione Veneto come spiega anche Secco: «Sì ci stiamo coordinando con l'assessore al Turismo Marino Finozzi e con quello alla Cultura Marino Zorzato». Un protocollo d'intesa è stato recentemente firmato a palazzo Balbi dal vicepresidente e assessore alla cultura del Veneto, Marino Zorzato, e dal presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat.

Un progetto che vede il contributo della Regione Veneto, 30 mila euro, per realizzare insieme agli industriali veneti e vicentini un network che delinei il patrimonio di conoscenze e le "case history" di successo che hanno costellato la storia industriale degli ultimi 30 anni sul territorio regionale.

L'iniziativa congiunta punta alla valorizzazione del patrimonio culturale e della cultura d'impresa di ampio respiro tesaurizzando l'esperienza consolidata di realtà come il Museo dello Scarpone di Montebelluna, piuttosto che il Museo della calzatura della riviera del Brenta o ancora del Museo dell'occhiale agordino o quello tessile di Valdagno. Il tutto per generare valore, sviluppo e un domani un turismo che voglia scoprire questi tesori nascosti di eccellenza imprenditoriale e studiarli da vicino.

«È necessario costruire una cultura del mecenatismo - ha sottolineato Zorzato [foto] che ha anche ricordato la genesi del progetto nato due mesi fa durante un convegno organizzato da Confindustria Veneto - e ritornare allo spirito che ne è alla base, perché investire in cultura ha un ritorno non solo economico».

Il Veneto, del resto, è stato individuato a livello nazionale come regione-laboratorio per ideare, realizzare e diffondere su tutto il territorio nuovi "format culturali". Numerose sono le aziende venete che si sono rese disponibili a prendere parte al progetto. «Cogliendo questa proposta - ha proseguito Zorzato - la Regione ha rapidamente messo a punto questo protocollo d'intesa finalizzato a forme innovative di collaborazione tra pubblico e privato, che rappresenta un ulteriore tassello dell'azione intrapresa dall'amministrazione regionale per mettere a sistema tutto ciò che riguarda la cultura. È già stato avviato un gruppo di lavoro congiunto e sono stati messi in cantiere, tra l'altro, un sito web dedicato alla Cultura d'Impresa e un censimento dei principali fenomeni di mecenatismo culturale.

Ma non è tutto.

Andrà a breve infatti in rete l'offerta vicentina e veneta di itinerari storico-culturali-turistici sul recupero di manufatti della Guerra del '15-'18.

«Per quanto concerne la Provincia di Vicenza - spiega Secco - abbiamo in mente di realizzare percorsi specifici che seguano linee di trincea e fortificazioni che sono in questi momenti oggetto di restauro. Oltre a lanciare anche un nuovo portare di facile accesso per tutti quelli interessati a raggiungere questi luoghi».

Le tante iniziative in Veneto che gravitano attorno ai temi e della cosiddetta Grande Guerra, infatti, sulle Dolomiti prima e lungo la linea del Piave per la riscossa dopo la disfatta di Caporetto, saranno on line grazie alla Giunta regionale del Veneto su proposta dell'assessore al turismo, Marino Finozzi che ha già inserito anche l'Altopiano tra i luoghi di grande interesse relativo alla prima guerra mondiale ed al turismo che ne può derivare.

La rete farà capo a quattro punti informativi che saranno dislocati nei comuni di Rocca Pietore e Cortina d'Ampezzo, in provincia di Belluno, Vittorio Veneto in provincia di Treviso e Asiago in provincia di Vicenza, dove le amministrazioni locali hanno messo a disposizione i locali.

«I centri - spiega Finozzi [foto] - saranno un punto d'informazione e di "ispirazione" in grado di spingere il visitatore a esplorare il territorio, il paesaggio, la storia e la cultura del luogo. Il concetto espositivo alla base dell'allestimento dei centri terra' conto dell'ampio target di riferimento, non solo appassionati di storia ma anche vacanzieri ed escursionisti, e delle tecnologie disponibili sul mercato (video, multimedia). I centri avranno anche il compito promuovere presso le nuove generazioni la memoria del conflitto e la cultura di pace».

«I centri - prosegue Finozzi - saranno nodi di una rete che colleghera' tutto il territorio per lo scambio di informazioni e l'organizzazione di eventi sul tema della Grande Guerra».

Il nuovo progetto della Regione del Veneto si inserisce nell'ambito del progetto "La Grande Guerra/Der Erste Weltkrieg" nell'ambito del programma di finanziamento comunitario Interreg Italia - Austria 2007- 2013.

 

nr. 06 anno XVI del 19 febbraio 2011

 

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