La primavera musicale al Teatro Olimpico si apre con l’Orchestra che ne porta il nome, fiera ambasciatrice, dopo vent’anni di attività, del prestigio in varie tournée italiane e internazionali.
L’OTO infatti, dopo essere stata protagonista della Stagione Sinfonica al Teatro Comunale, lo sarà anche, e a maggior ragione, de Il Suono dell’Olimpico (29 aprile-11 maggio), una rassegna che, istituita nel 1992, ancor oggi segna l’inizio delle principali, e ormai consolidate, manifestazioni musicali ospitate nel teatro palladiano: a seguire il New Conversations-Vicenza Jazz (6-14 maggio), l’Omaggio a Palladio di András Schiff (6-8 maggio) e quindi, dal 18 maggio al 13 giugno, le Settimane Musicali.
Per l’OTO il ritorno all’Olimpico porta anzitutto a rievocare l’emozione della solenne celebrazione del suo ventennale, avvenuta lo scorso anno il 22 aprile: un ottimo auspicio quindi per la continuità della sua esaltante avventura.
OTO e Vicenza Jazz
E così nel cartellone risalta in primo piano anche la continuità della collaborazione con il Vicenza Jazz festival, quest’anno alla XVI edizione con il titolo “New York New York”: una rassegna che, nonostante i tagli alla cultura, riesce a mantenere alto il suo livello artistico e a salvarsi quindi da quello che il benemerito main sponsor Luca Trivellato, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha definito «un omicidio premeditato contro la cultura e il turismo, il terziario avanzato». Negli appassionati di questo genere di musica sicuramente è ancora vivo il ricordo del secondo incontro dell’OTO (il primo era avvenuto nel 1995) con il fisarmonicista francese Richard Galliano, protagonista, lo scorso anno, del concerto inaugurale della XV edizione con l’esecuzione di musiche dell’amico e maestro Astor Piazzolla.
Omaggio a Nino Rota
Concerto inaugurale sarà anche quest’anno l’appuntamento del 6 maggio, l’”Omaggio a Nino Rota” nel centenario della nascita (nato a Milano nel 1911, è morto a Roma nel 1979). Insieme con altre celebri musiche da film, l’Orchestra, diretta da Giancarlo De Lorenzo, con la partecipazione solistica del violinista Enrico Balboni, riproporrà un cavallo di battaglia del suo repertorio, la celebre Suite dal balletto “La Strada” dell’omonimo film di F. Fellini.
A consolidare questa sua simpatia verso la musica jazz, iniziata ancor prima dell’istituzione del Festival vero e proprio, negli anni 1994 (Rava, l’opera va, in prima esecuzione nazionale, diretta da Bruno Tommaso) e 1995 (oltre al primo incontro con Galliano anche il “Rag & Divertissement” del 3 giugno con Renato Maioli al pianoforte e la direzione di Massimo De Bernart), e protrattasi poi nel 1996 (direttore Riccardo Brazzale), nel 2001 con il sassofonista Lee Konitz e nel 2005 con il pianista Alexander Frey (direttore lo stesso De Lorenzo), sarà anche un secondo concerto, quello conclusivo de Il Suono dell’Olimpico, un altro omaggio, non suggerito da ricorrenze anniversarie, bensì dal tema conduttore del Jazz festival.
George Gershwin
Indimenticabile destinatario George Gershwin (1898-1937) anzitutto con Rhapsody in Blue, interpretata al pianoforte insieme con l’Orchestra, nella versione originale del 1924, dalla giovane pianista giapponese Hiromi Uehara [a destra], affermata protagonista di eccezionali performance a livello mondiale. Dominerà il palcoscenico palladiano anche, e soprattutto, nella seconda parte della serata, come solista al pianoforte; con “I Got Rhythm Variations” darà prova della sua capacità interpretativa e improvvisativa, eseguendo brani ispirati e dedicati al grande compositore statunitense di musica jazz e blues.
Il concerto degli anniversari: Liszt, Alceo Toni, Nino Rota
A confermare la sua tradizione cameristica e sinfonica, l’OTO prima degli appuntamenti jazzistici, già nella settimana postpasquale, con una sua programmazione autonoma, darà il via a Il Suono dell’Olimpico con una commemorazione dell’americano Samuel Barber (1910-1981) a trent’anni dalla morte, eseguendo il famoso Adagio per archi, seguito da Malediction per pianoforte e orchestra d’archi di Franz Liszt (1811-1886) a duecento anni dalla nascita e dalla Parafrasi settecentesca del 1911 di Alceo Toni [a sin., al pianoforte] (1884-1969), un musicista molto attivo anche nel periodo fascista, ma sconosciuto a Vicenza. La serata degli anniversari si concluderà con il Concerto per archi di Rota. Interpreti insieme con l’Orchestra al pianoforte Nazzareno Carusi [a destra], un felice ritorno il suo dopo la strabiliante, eccezionale per un musicista classico, affermazione su Facebook, e alla direzione il serbo-macedone Robert Bokor [a sinistra], ora residente in Svizzera, direttore di primissimo piano a livello internazionale, dopo essere stato molto applaudito come violinista. Famoso per la sua competenza nella musica contemporanea, è stato ed è tuttora esecutore in prima assoluta di composizioni a lui dedicate.
A Mozart un intero concerto
Il quartetto di concerti olimpici sarà completato il 3 maggio con un programma interamente incentrato su Mozart, l’autore che negli oltre 550 concerti eseguiti nei quasi ventun anni di attività è al primo posto delle scelte artistiche dell’OTO. Con la direzione di De Lorenzo saranno proposte le Ouverture de Il Flauto Magico e del Don Giovanni, seguite dalla Serenata n. 10 in si bemolle maggiore K 361 “Gran Partita” per fiati.
Non c’è nel cartellone di questa edizione de Il Suono dell’Olimpico l’ormai tradizionale opera lirica, ma si tratta comunque di un programma di notevole spessore culturale.
nr. 15 anno XVI del 23 aprile 2011