NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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“A Site Pluto? Lavoravamo su pezzi di biciclette”

di Tiziano Bullato
bullatot@tvavicenza.it

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“A Site Pluto? Lavoravamo su pezzi di biciclette”

La 69th mantiene ancora oggi un gruppo di discussione su internet. Mi sono iscritto e ho cercato di avere notizie dai componenti del gruppo, spiegando quello che avevo scritto e quello che mi sarebbe piaciuto sapere [foto a des., clic per ingrandire]. Dopo una settimana ho avuto solo una risposta da tale Joe Thompson. Mi “A Site Pluto? Lavoravamo su pezzi di biciclette”ha scritto questo: «We only worked on Bycicle parts at site Pluto. Was a big ruse to throw the reds of». Insomma, secondo uno dei Plutoniani, l'unico lavoro che si faceva a Longare era lavorare su pezzi di bicicletta...Voi ci credete oggi? Ma forse la verità è proprio quella che si diceva all'inizio: quelli che hanno fatto parte della 69th non hanno ancora oggi la libertà di parlare del loro lavoro e per questo vanno rispettati.

Non ci sono mai state conferme, ma a quanto ne so nemmeno smentite, circa alcune notizie circolate a metà degli anni '90. Il collega Alessandro Mognon aveva scritto una serie di articoli sull'allora quotidiano “Nuova Vicenza” e parlava di un improvviso e imponente via-vai di betoniere a Site-Pluto, nel periodo immediatamente successivo allo smantellamento dell'arsenale atomico. A cosa sono servite quelle gettate di cemento? C'era stata una fuga radioattiva, un guasto ad una delle bombe? Ma le bombe erano state tutte portate via o qualcosa n“A Site Pluto? Lavoravamo su pezzi di biciclette” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)el deposito era rimasto? Sono interrogativi che ancora oggi non trovano una risposta certa. Così come sono stati pubblicati e poi rimaneggiati alcuni studi statistici circa l'incidenza di malattie come la leucemia o alcuni tipi di tumore nella zona più vicina a Site Pluto nell'ambito dell'Ulss 6. Gli stessi studi, recentemente ripubblicati dal Presidio No Dal Molin, non sono stati smentiti ma variamente interpretati.

Un aneddoto, tratto dai ricordi di Ron Bunner, comandante della compagnia fra il 1975 e il 1977. «Mi ricordo che avevamo messo dei segnali in due lingue, rosso e bianco, con la scritta “Beware of Vipers” “Attenti alle Vipere”, sulla parte interna della “A Site Pluto? Lavoravamo su pezzi di biciclette” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)recinzione più esterna, tutto attorno alla X-Area. Era un tentativo di tenere gli ispettori della sicurezza nel sentiero battuto fra le due recinzioni. Anche se suonava stupido, ha funzionato. MI ricordo che il capitano Lembo raccontava agli ispettori che i suoi uomini erano stati morsi dalle vipere e che aveva del siero antivipera nella guardiola. Per quello che ne so, attorno a Pluto, non si sono visti serpenti almeno da 100 anni!»

E per chiudere delle foto che risalgono agli anni '70: si tratta di una serie di proteste pacifiste fuori dalla base Pluto [foto a des.]. Ma le foto sono davvero eccezionali perché mostrano i manifestanti vicentini ripresi da dietro la recinzione. Per una volta cambia il punto di vista: sono le proteste degli Italiani fotografate dai militari Americani che erano dentro la base.

 

nr. 16 anno XVI del 30 aprile 2011

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