NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vicentini

Eccellente protagonista della pièce mozartiana, è stato fiancheggiato da un brillante Marco Filippo Romano nelle vesti di Leporello. La rappresentazione si inserisce nel programma “Ambasciatori di note”, che vede idealmente come seconda tappa la capitale boema, Praga

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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Il “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vic

Era particolarmente atteso dagli appassionati di lirica il Don Giovanni di Mozart, programmato dal direttore artistico Giovanni Battista Rigon per la ventesima edizione delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, anzitutto perché nell’ambito dei due maggiori teatri cittadini è destinato ad essere l’unica operaIl “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) lirica prodotta e rappresentata nel corso del 2011, un anno in cui tutti gli operatori culturali si stanno trovando in grave difficoltà per la perdurante crisi economico-finanziaria.

Ciononostante Rigon, ben sostenuto non solo dall’Associazione specifica, ma anche da altre due formazioni associative, “Gli Amici dell’Olimpico” e “Così fans tutti Club”, non ha desistito dalla sua consolidata progettualità che, con una ciclicità tematica triennale, in questi ultimi otto anni ha portato sulla scena olimpica, secondo criteri rigorosamente filologici, opere e melodrammi di particolare importanza nella tradizione musicale italiana.

 

Cicli triennali di opere

E così al Progetto Mozart (2004-2006) con la trilogia Bastiano e Bastiana del 2004, Don Giovanni ossia il dissoluto punito del 2005 e Il flauto magico del 2006 e al “Viaggio musicale in Italia” dedicato a G. Rossini (2007-2009), suddiviso nelle tre tappe di Venezia, Roma e Napoli, con un altro trittico, costituito da L’Italiana in Algeri (2007), Il Barbiere di Siviglia (2008) e Il Turco in Italia (2009), è seguito, a partire dallo scorso anno, il Progetto “AmIl “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)basciatori di note. Musicisti italiani nelle capitali d’Europa”, con la Prima Tappa: Parigi, segnata soprattutto dal Don Pasquale del bergamasco Gaetano Donizetti. Frutto di questo ammirevole impegno che con la produzione lirica ha arricchito le proposte cameristiche avviate nel 1992, è stato, nel 2007, l’ammissione delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico all’EFA (European Festival Association), unico festival veneto fra i dieci italiani riconosciuti a questo livello.

 

“Ambasciatori di note” – Seconda tappa: Praga

Il ritorno, quest’anno, di Don Giovanni era legato alla seconda tappa del Progetto “Ambasciatori di note. Musicisti italiani nelle capitali d’Europa”, cioè Praga. Non si è trattato di una ripresa del Don Giovanni ossia Il dissoluto punito del 2005, ma di una nuova produzione del Don Giovanni andato in scena per la prima volta il 29 ottobre 1787 a Praga e accolto con grande entusiasmo, tanto che lo stesso autore scrisse: «L’opera è andata in scena con il successo più clamoroso possibile». Gli fece eco l’impresario Guardasoni che, dopo la quarta replica del 3 novembre, con incasso “a beneficio del compositore”, scrisse immediatamente al librettista Lorenzo Da Ponte: «Evviva Da Ponte! Evviva Mozart! Tutti gli impresari, tutti i virtuosi devono benedirli! Finché essi vivranno, non si saprà mai cosa sia la miseria teatrale».

 

Una coraggiosa produzione lirica in tempi di “miseria teatrale”

E invece, dopo 225 anni, il “progresso” ha portato anche la “miseria teatrale”.

Ebbene, anche se la produzione lirica mozartiana è stata affrontata con il più oculato senso del risparmio (in forma semiscenica, con prove in numero limitato, senza una specifica regia firmata, con cantanti prevalentemente giovani, compensati con cachet molto tirati), il vicentino/padovano Rigon, direttore d’orchestra ormai affermato anche in vari paesi stranieri, dalla Germania al Libano e al Giappone, è riuscito ad ottenere un successo pieno.

Ottima la risposta dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta; in primo piano fra gli strumentisti Riccardo Mascia che al fortepiano è stato un armonico tessuto connettivo per i recitativi e gli intermezzi.

 

Entusiasmante prova di Regazzo – Don Giovanni e Leporello - Romano

Fra gli interpreti, frequentemente applauditi anche a scena aperta, in primo piano anzitutto l’eccellente protagonista Lorenzo Regazzo [foto di apertura, in alto], al suo debutto come Don Giovanni (ben preparato in questo ruolo anche per i prossimi impegni al Il “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Covent Garden di Londra e alla Staatsoper di Monaco), che ha avuto anche il merito di ideare le stesse soluzioni scenografiche e registiche, facendo efficacemente muovere i personaggi attorno all’orchestra piazzata al centro del palcoscenico, opportunamente allargato nella parte anteriore, e favorendo così l’armonico dialogo dei solisti con la parte strumentale e corale.

A formare con lui un tandem perfetto, anche nei colori complementari dei costumi, il servo Leporello, brillantemente interpretato da Marco Filippo Romano [a sin.], in certe scene vero dominatore della situazione, come ad esempio, nell’aria, splendidamente mimata e cantata, «Madamina, il catalogo è questo», con l’esibizione, al posto del “non picciol libro” del testo di Da Ponte, di un moderno i-Pad sul quale con un semplice touch faceva scorrere le affascinanti immagini delle innumerevoli “belle” del padrone: una soluzione accolta dal pubblico con un’accondiscendente risata.

 

In armonica sintonia il cast giovanile

Ben rispondente al ritmo sostenuto e incalzante dell’intera azione giocosa è risultata anche la prestazione musicale e scenica degli altri sei interpreti (Isabel Rodriguez Garcia – Donna Anna, Dionigi D’Ostuni – Don Ottavio, Abramo Rosalen – Commendatore, Silvia Beltrami – Donna Elvira, Omar Camata – Masetto e Diana Mian – Zerlina): giovani dalla vocalità matura, perfetIl “Don Giovanni” di Regazzo ruba il cuore dei vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)tamente a loro agio nei rispettivi ruoli.

Ad accentuare la freschezza del dramma musicale anche la “giovinezza” dei coristi dell’Iris Ensemble, diretti da Marina Malavasi, presentatisi, per quanto riguardava la componente femminile, in normali e festosi abiti multicolori, per introdurre sulla scena, come fosse una di loro, la simpatica Zerlina.

Alla fine il pubblico che con significative presenze straniere gremiva ogni ordine di posti del teatro palladiano, ha espresso il suo gradimento con applausi trionfali.

 

nr. 21 anno XVI del 4 giugno 2011

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