NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il decalogo degli artigiani

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Il decalogo degli artigiani

4. FISCO

Quello del fisco è uno dei temi su cui Confartigianato è da sempre particolarmente attenta, soprattutto con l’intento di rendere meno complicato e faticoso l’espletamento di quanto richiesto dall’Erario. È il caso dei controlli e degli accertamenti che arrivano sempre in fase di chiusura bilanci Il decalogo degli artigiani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)o dichiarazione dei redditi, o che nei casi di regimi “semplificati” richiedono di costruire situazioni a posteriori, quando basterebbe programmare meglio il calendario.

Rimane anche aperta l’annosa questione degli Studi di Settore che, nonostante ritocchi e sistemazioni “in corsa”, come meccanismo si basa sempre su dati presunti. L’attività delle imprese, e soprattutto di quelle artigiane, non può essere standardizzata: servono maggiore attenzione e la ricerca di una maggiore equità.

Infine, la novità di applicare il regime dei “minimi” solo a quanti intraprenderanno un’attività per la prima volta se da un lato favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, di fatto esclude realtà quali quelle dei pensionati in attività, o di chi alla pensione è ormai vicino. Si propone, quindi, di estendere il regime dei “minimi” anche agli over 60, evitando in tal modo anche la creazione di nuove sacche di sommerso.

 

5. AMBIENTE E SICUREZZA

Nel capitolo sull'Ambiente, soIl decalogo degli artigiani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)no quattro i punti principali da prendere in considerazione. Vediamoli. Sistri e contributo annuale: a sistema non ancora attivato, si propone che quanto versato venga restituito o “compensato” negli anni futuri; analisi chimiche dei rifiuti: la normativa non è chiara e si chiede una norma più trasparente, soprattutto in edilizia; attività di manutenzione: si nutrono perplessità sui rifiuti prodotti presso terzi e la proposta è che, indipendentemente dal tipo di manutenzione, il formulario non debba essere effettuato; trasporto dei propri rifiuti: se gli edili sono stati esclusi dall'obbligo del registro, il provvedimento va esteso anche a molti altri settori.

Per quanto concerne la Sicurezza, per la valutazione del rischio dello stress lavoro/correlato si propone, se non la sua eliminazione, almeno che nelle aziende fino a 10 dipendenti la situazione venga fortemente ridimensionata. Così anche per la valutazione del rischio radiazioni ottiche (ROA): le imprese fino a 10 dipendenti possano operare con l’autocertificazione, o una dichiarazione da conservare in azienda.

 

6. INFRASTRUTTURE

La situazione delle infrastrutture nel Vicentino è da sempre una nota dolente, ma ora è il momento di spingere i progetti fondamentali. Sulla Pedemontana veneta e Valdastico Nord, Confartigianato Vicenza ritiene che le opere rivestano Il decalogo degli artigiani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)un’importanza primaria per lo sviluppo del Veneto. Alta Velocità/capacità e Sistema ferroviario metropolitano regionale: è irrinunciabile il passaggio della linea a Vicenza, con stazione in zona Fiera. Mobilità elettrica: è una promettente soluzione al problema della mobilità urbana per il contenimento delle emissioni. Confartigianato Vicenza sta lavorando con i Comuni per la diffusione (tramite agevolazioni) della mobilità elettrica e della rete dei punti di ricarica. Banda larga: la connessione è carente e ci pone in svantaggio nella competizione internazionale. Turismo: Vicenza non riesce a intercettare i massicci flussi turistici che la sfiorano. Bisogna attuare politiche di marketing e promozione, nonché di rete con altre realtà.

 

7. TURISMO

Il decalogo degli artigiani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Le politiche di sviluppo turistico devono puntare a “intercettare” i grandi flussi turistici del Veneto sviluppando anche un “prodotto vicentino” appetibile e innovativo. Secondo Confartigianato Vicenza, per raggiungere questi obiettivi occorre: mettere in rete gli “attrattori” creando pacchetti integrati; investire nella promozione di un territorio che unisce storia, cultura, natura; incentivare (economicamente o con sgravi fiscali) l’imprenditoria di settore per rinnovare e riqualificare le strutture; entrare in una rete regionale che esprima politiche di coordinamento e collaborazione con le province limitrofe e le loro istituzioni.

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