NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Valdastico: «Ma nel 2006 erano tutti d’accordo»

Intervista all’ex presidente della Camera di Commercio di Verona Fabio Bortolazzi che ricorda l’intesa sul prolungamento che ebbe come regista Merlin. «Per Verona l’A31 non è un problema»

di Giuseppe Brugnoli
giusbrug@tin.it

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Valdastico: «Ma nel 2006 erano tutti d’accordo»

Fabio Bortolazzi [a des.], proprietario a Verona di un gruppo editoriale con due case editrici specializzate nella produzione e nella stampa di grandi opere dedicate ai capolavori dell'arte mondiale, che esporta per il 95 per cento negli Stati Uniti, in Germania e in Giappone, a Verona è conosciuto più Valdastico: «Ma nel 2006 erano tutti d’accordo» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)che altro per essere stato presidente per due mandati, dal 2003 al 2009, della Camera di commercio, e quindi presidente dal 2008 al 2011 dell''aeroporto Catullo di Verona, che convoglia la grande maggioranza dei passeggeri e delle merci nel trasporto aereo da e per Vicenza e per Trento.
«Per questo – dice – mi ritengo un esperto nella comunicazione e nel trasporto, per aver trattato questi temi a diversi livelli e con diversi gradi di responsabilità nell'ultimo decennio. Ricordo quando nel 2006, auspice e organizzatore Aleardo Merlin, presidente dell'Autostrada Brescia Padova e della Provincia di Verona, in un incontro Stato-Regioni ci si accordò per sgravare la Brennero di una parte del traffico che specialmente in alcuni periodi dell'anno correva il concreto pericolo di intasarla, e si decise la prosecuzione fino a Trento della Valdastico Nord. Era una proposta che fu condivisa da tutti, anche dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Dellai, e dal suo assessore alla mobilità Glisenti, che fu anche rappresentante di Trento nel CdA dell'aeroporto Catullo. Lo scalo aeroportuale di Verona, come si sa, raccoglie la quasi totalità del traffico passeggeri e merci di Trento, e gran parte di quello di Bolzano, e fu sempre nostra cura interessarci, anche durante la mia presidenza del “Catullo”, perché i collegamenti autostradali fossero quanto più possibile facilitati».

Ma non ha mai pensato che, ad esempio realizzando il tratto nord dell'autostrada della Valdastico, quella che collega direttamente Vicenza a Trento, molto traffico diretto all'aeroporto Catullo sarebbe dirottato verso Treviso o Venezia?
«Non ho mai avuto e non avrò mai preoccupazioni di questo genere. So che le strutture stradali dirette agli aeroporti sono il miglior mezzo per far funzionare bene gli scali, e ci sono esempi anche attuali, senza far nomi, aeroporti Valdastico: «Ma nel 2006 erano tutti d’accordo» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)grandi e con tutti i requisiti ma serviti da cattive strade che fanno fatica a funzionare. Il tratto di autostrada che collega Trento al Quadrante Europa di Verona, e quindi all'aeroporto Catullo, è uno dei più intasati dal traffico automobilistico e dagli autotreni, e non solo durante la stagione turistica, e lo stesso può dirsi per il tratto della Serenissima che va da Vicenza all'aeroporto Catullo. Se ci fosse una strada, come la Valdastico Nord, che collega direttamente Trento a Vicenza, il traffico sarebbe alleggerito per tutti, anche sulle altre strade delle due regioni. Ho sempre pensato che, più strade ci sono, meglio è per la circolazione, e anche in termini economici è meglio un flusso continuo di veicoli a velocità di crociera, con minor consumo di carburante e minor inquinamento, che una circolazione a singhiozzo, con lunghe code e frequenti fermate con i motori accesi».

Ma il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Pacher ha spiegato in questi giorni che la costruzione della Valdastico aumenterebbe il traffico su Trento, mentre è in progetto puntare sul traffico a rotaia valorizzando la stazione ferroviaria di Verona come punto di raccordo delle comunicazioni su treno provenienti da tutta Italia e dirette a nord oltre confine.
«Può essere, ma non mi pare che il treno possa sostituire l'automobile, tranne forse per trasporti di merci che possano stare nei container. Ma anche qui, come succede nei trasporti per nave, c'è il problema delle rotture di carico. Non solo chi va per affari da una parte all'altra, preferisce la macchina, quando può andare da porta a porta, ma soprattutto chi trasporta merci, ritiene di essere più sicuro se a metà viaggio non deve trasferire il carico da un treno ad un camion. Se poi i trasporti di merci dal Medio Oriente e anche dalla Cina potranno viaggiare sicuri per terra, anche con le merci dirette in Veneto e in Germania, senza fare il giro per nave dai porti del nord Atlantico, allora un potenziamento della rete autostradale veneta si impone».

Valdastico: «Ma nel 2006 erano tutti d’accordo» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Pare comunque che l'ultimo tratto della progettata Valdastico Nord, quella che dovrebbe arrivare a Trento, alla fine della galleria sotto il Lavarone, sbucando nella Valdadige, distruggerebbe o danneggerebbe un importante vigneto pregiato, e questa sarebbe una notevole difficoltà.
«Se è per questo, mi viene da dire che basta che vengano a Verona, e di uva pregiata gliene diamo fin che ne vogliono. Ma questa è soltanto una battuta. Se non si costruisce la Valdastico Nord, il traffico in aumento costringerà prima o dopo a costruire la già progettata terza corsia, almeno da Verona a Trento, cioè nel tratto più trafficato, della Brennero, dove l'autostrada già adesso corre tra il fiume, la strada statale e le poche aree agricole tutte a vigneto. Allora sì che i pregiati e preziosi vigneti del Trentino avrebbero un grosso danno, anche se è presumibile che, anche costruendo la variante ad est fornita dalla Valdastico, prima o dopo, ci sia o non ci sia la grande linea ferroviaria Berlino- Palermo, che magari avrà bisogno di raddoppiare i binari e quindi di mangiarsi prezioso terreno agricolo, diverrà necessaria la terza corsia autostradale sulla Brennero».

Non pensa che la Valsugana, in corso di completamento con estesi lavori che la porteranno ad essere una vera e propria superstrada, potrà diventare la nuova autostrada Trento-Venezia e sostituire egregiamente la Valdastico?
«Incanalerà in maniera più ordinata e magari più rapida il traffico che già oggi va da Venezia a Trento, ma non sostituirà la Valdastico, che dovrà essere un rinforzo alla Brennero, che rimane e sarà sempre più la direttrice fondamentale nord sud, da Berlino a Palermo. O Trento decide di essere un punto importante e imprescindibile di questa direttrice, organizzando il traffico anche di attraversamento nel modo più rapido e quindi più indolore, o non potrà rifugiarsi in uno splendido isolamento, come fosse in una vallata periferica di questa Europa unita, se non altro dalle strade di grande circolazione».

 

nr. 29 anno XVI del 30 luglio 2011

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